05-08-2017
Joe’s Beerhouse a Windhoek, capitale della Namibia, indirizzo 160 Nelson Mandela avenue
Con i suoi orizzonti sconfinati, immensi deserti, dune e tramonti da urlo, la Namibia è un paese extraterrestre, nel senso che pare di stare veramente su un altro pianeta. Politicamente collegata al Sudafrica per molto tempo (ha ottenuto l’indipendenza nel 1990 e anche se la lingua ufficiale è l’inglese, si parla molto l'Afrikaans), la Namibia ha tuttavia una sua forte identità. Anche nel cibo. L’influenza principale è tedesca: la Namibia è stata un protettorato della Germania dal 1884 al 1920 e l’eredità teutonica si nota particolarmente nell'architettura e nel cibo. È decisamente surreale mangiare un bratwurst con un pretzel in un’atmosfera da Oktoberfest sorseggiando un boccale di Windhoek (la birra locale, che porta il nome della Capitale) in una stube sotto il cielo africano. Provare per credere la Brauhaus di Swakopmund, una delle principali città della Namibia: oltre alle ottime birre, alcune delle quali artigianali, il ristorante offre schnitzel, braciole di maiale con crauti e stinchi al forno. Kucki’s Pub, sempre a Swakopmund, è un altro ristorante in stile germanico che però offre anche buoni piatti di pesce in un ambiente casual e divertente, perfetto dopo un’escursione sulle dune namibiane.
Distillati al contrario al Kucki's Pub di Swakopmund
Il giardino terrazzato di Leo’s at the Castle, all'interno dell’Hotel Heinitzburg
Il mondo della gola a Cape Town e dintorni raccontati da Giovanna Sartor
di
Veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele