19-06-2011

Wacky Wine Weekend

Uno “strambo” eno-fine settimana sudafricano. Da frequentare una volta sola. Ma che vini, quei vini

Al Wacky Wine Weekend di inizio giugno ci si tuffa
Al Wacky Wine Weekend di inizio giugno ci si tuffa nelle tinozze di vino rosso

Il Wacky Weekend, in italiano "strambo fine settimana", è un vero e proprio tuffo nella più pura cultura Afrikaans di questo paese. A solo un’ora e mezza da Città del Capo sono stata catapultata in un mondo in cui le buone maniere all’Inglese vengono sostituite da usanze molto più rustiche e campagnole, in cui si beve smodatamente perché è un carnevale locale e semel in anno licet insanire e in cui si familiarizza molto con questa diversa faccia della società sudafricana. Dopo aver acquistato per 8 euro un bel bicchiere di cristallo e il passaporto per accedere alle varie attrazioni, è una vera impresa cercare di visitare le 58 aziende vinicole ufficialmente presenti nel programma, sparse nel raggio di un centinaio di chilometri fra 4 principali cittadine: Robertson, McGregor, Bonnievale e Ashton.

Nel corso di questo memorabile fine settimana, le suddette wineries presentano i loro prodotti e offrono vari tipi di intrattenimento, che varia dalla musica live – nella maggior parte dei casi Afrikaans – ai tuffi in una piscina piena di vino rosso (esperienza alquanto disgustosa anche solo alla vista), a cibi di tutti i tipi (sushi, cucina indiana Cape Malay, ostriche, biltong -una salsiccia speziata – tortine alla crema di latte e molto altro), alla socializzazione più smodata. Questo è il primo impatto con la stramberia, tanto che dopo un paio d’ore trascorse a Roberston, principale centro d’attrazione, ho pensato alla famosa frase di David Foster-Wallace «Una cosa divertente che non farò mai più».

Al Kingsriver Estate, grandi Shiraz da provare in match con curry d'agnello
Al Kingsriver Estate, grandi Shiraz da provare in match con curry d'agnello
Mi sono dovuta ricredere molto in fretta: pochi chilometri più a nord, vicino a McGregor, alla fine di una strada sterrata ho trovato una vera chicca: il Kingsriver Estate, di proprietà di due attempati gemelli olandesi, i signori de Clercq. Vini molto buoni, in particolare lo Shiraz del 2006 e cibo altrettanto buono da accompagnare ai vini, e per una volta non viceversa: uno strepitoso Curry d’agnello, di certo il migliore della zona e una zuppetta di fagioli locali degna delle nostre campagne. Sempre in fuga dalla pazza folla, ho incontrato un’interessante coppia di tedeschi, i signori Rosenbach, proprietari della tenuta Tanagra dove oltre a produrre dignitosi blend rossi con nomi fantasiosi come Felicity e Heavenly Chaos, si produce anche grappa in edizione limitata.

Un altro posto molto suggestivo è la farm di Jan Harmsgat a Bonnievale, dove oltre a degustare buoni vini (anche qui un ottimo Shiraz) si pranza con prodotti provenienti dall’orto della tenuta.Una menzione speciale va comunque data a Graham Beck, uno dei più grandi produttori vinicoli sudafricani: è stata la cantina che ha meglio gestito l’affluenza di pubblico offrendo ottimo sushi, ostriche, gourmet pizza e burger, un’ottima band in stile balcanico e un servizio decente in una elegante tensostruttura a prezzi assolutamente abbordabili.


Giovanna a Capo-tavola

Il mondo della gola a Cape Town e dintorni raccontati da Giovanna Sartor

a cura di

Giovanna Sartor

Veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele

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