Il Wacky Weekend, in italiano "strambo fine settimana", è un vero e proprio tuffo nella più pura cultura Afrikaans di questo paese. A solo un’ora e mezza da Città del Capo sono stata catapultata in un mondo in cui le buone maniere all’Inglese vengono sostituite da usanze molto più rustiche e campagnole, in cui si beve smodatamente perché è un carnevale locale e semel in anno licet insanire e in cui si familiarizza molto con questa diversa faccia della società sudafricana. Dopo aver acquistato per 8 euro un bel bicchiere di cristallo e il passaporto per accedere alle varie attrazioni, è una vera impresa cercare di visitare le 58 aziende vinicole ufficialmente presenti nel programma, sparse nel raggio di un centinaio di chilometri fra 4 principali cittadine: Robertson, McGregor, Bonnievale e Ashton.
Nel corso di questo memorabile fine settimana, le suddette wineries presentano i loro prodotti e offrono vari tipi di intrattenimento, che varia dalla musica live – nella maggior parte dei casi Afrikaans – ai tuffi in una piscina piena di vino rosso (esperienza alquanto disgustosa anche solo alla vista), a cibi di tutti i tipi (sushi, cucina indiana Cape Malay, ostriche, biltong -una salsiccia speziata – tortine alla crema di latte e molto altro), alla socializzazione più smodata. Questo è il primo impatto con la stramberia, tanto che dopo un paio d’ore trascorse a Roberston, principale centro d’attrazione, ho pensato alla famosa frase di David Foster-Wallace «Una cosa divertente che non farò mai più».
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Al Kingsriver Estate, grandi Shiraz da provare in match con curry d'agnello
Mi sono dovuta ricredere molto in fretta: pochi chilometri più a nord, vicino a
McGregor, alla fine di una strada sterrata ho trovato una vera chicca: il
Kingsriver Estate, di proprietà di due attempati gemelli olandesi, i
signori de Clercq. Vini molto buoni, in particolare lo
Shiraz del 2006 e cibo altrettanto buono da accompagnare ai vini, e per una volta non viceversa: uno strepitoso Curry d’agnello, di certo il migliore della zona e una zuppetta di fagioli locali degna delle nostre campagne. Sempre in fuga dalla pazza folla, ho incontrato un’interessante coppia di tedeschi, i signori
Rosenbach, proprietari della tenuta
Tanagra dove oltre a produrre dignitosi blend rossi con nomi fantasiosi come
Felicity e
Heavenly Chaos, si produce anche grappa in edizione limitata.
Un altro posto molto suggestivo è la farm di
Jan Harmsgat a Bonnievale, dove oltre a degustare buoni vini (anche qui un ottimo
Shiraz) si pranza con prodotti provenienti dall’orto della tenuta.Una menzione speciale va comunque data a
Graham Beck, uno dei più grandi produttori vinicoli sudafricani: è stata
la cantina che ha meglio gestito l’affluenza di pubblico offrendo ottimo sushi, ostriche, gourmet pizza e burger, un’ottima band in stile balcanico e un servizio decente in una elegante tensostruttura a prezzi assolutamente abbordabili.