18-11-2014
Tutta la scena gastronomica sudafricana si è ritrovata lo scorso 16 novembre al Thunder City di Città del Capo, per la nuova edizione del premio organizzato dal magazine Eat Out
Cominciamo con una notizia decisamente positiva: dopo la débacle dell’anno scorso in cui il premio per il migliore ristorante italiano era andato a una pizzeria sudafricana, quest’anno l’award è andato alla Sosta di Swellendam. Grande soddisfazione per Cristiana Ariotto (chef) e Gianni Minori (in sala), che dopo anni di grandi progressi hanno giustamente e meritatamente conquistato il titolo. Detto questo, come ogni anno ci sono stati premi azzeccati e altri no. Quest’anno Eat Out Awards ha trovato un nuovo prestigioso sponsor, Mercedes Benz, che, insieme all’agenzia Paarlmedia, ha organizzato un evento di proporzioni notevoli a Thunder City, un grande hangar vicino all’aeroporto, allestito per l’occasione: 800 invitati, grandi schermi, enorme cucina a vista, regia quasi perfetta. La cena di gala è stata preparata da sei dei venti chef nominati per i migliori ristoranti: Neil Jewell (Bread and Wine), David Higgs (Five Hundred), George Jardine (Jordan Restaurant), PJ Vadas(The Hog House), Bertus Basson (Overture) e Vanessa Marx (The White Room). Considerando il numero di persone, gli chef sono riusciti a servire una cena più che dignitosa, ben presentata e creativa. Abigail Donnelly, editor di Eat Out Magazine, e altri cinque giudici hanno selezionato i ristoranti seguendo il solito criterio: 70% al cibo e vino, intesi come presentazione, sostenibilità degli ingredienti e rapporto qualità-prezzo, 20% al servizio e 10% all’ambiente. Quest’anno un maggior numero di giudici ha smorzato qualche polemica sulla serietà dei giudizi.
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Il mondo della gola a Cape Town e dintorni raccontati da Giovanna Sartor
di
Veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele