11-11-2013

Gli Oscar del Sudafrica

Dagli Eat Out Awards esce vincente anche l'italiano Giorgio Nava. Tutte le insegne premiate

Il team del ristorante Rust En Vrede, insegna nell

Il team del ristorante Rust En Vrede, insegna nella wine estate di Stellenbosch, pluripremiato nella cerimonia di ieri degli Eat Out Awards, sorta di Oscar della ristorazione sudafricana

Come ogni anno si sono svolti gli Eat Out Awards per i migliori ristoranti in Sudafrica e come ogni anno alcune cose sono state azzeccate, altre proprio no. Quando ci confrontiamo i con sudafricani che si occupano di cibo (qui, oltre agli organi ufficiali, ci sono centinaia di food blogger, per la maggior parte incompetenti) ci rendiamo conto che, benchè in Sudafrica ci siano ottimi ristoranti, il livello del gusto sudafricano deve migliorare ancora.

Veniamo ai premi di ieri sera. L’evento si è svolto al Lookout, in una bellissima posizione sul mare. I presenti, tra chef, operatori del settore e semplici appassionati erano 500. Purtroppo la qualità del cibo offerto non è stata all’altezza della serata, il cui tema era l’eccellenza nella cucina. I punteggi adottati per la scelta dei vincitori dalla giuria composta da Abigail Donnelly, editor di Eat Out Magazine, e altri tre giudici erano calcolati su queste basi: 70% al cibo e vino, intesi come presentazione, scelta degli ingredienti e rapporto qualità-prezzo, 20% per il servizio e 10% per l’ambiente.

Ed ecco l’elenco dei vincitori:
The Eat Out Boschendal Style Award: The Pot Luck Club, il nuovo ristorante asian tapas aperto recentemente da Luke Dale-Roberts (ne abbiamo scritto pochi giorni fa).

The Eat Out Jacobsdal Best Steakout Restaurant: Carne, del nostro Giorgio Nava (anche quest’anno abbiamo portato a casa un premio.

Best Italian Restaurant: Burrata. E qui dobbiamo dissentire. Burrata è un posto carino per una pizza e una birra. Ci sono anche altri piatti abbastanza buoni ma il livello non è certo da premi di questo tipo. Quando vedo queste cose, mi rendo conto che nonostante gli sforzi di persone come Giorgio Nava, il concetto di ristorante italiano in Sudafrica è ancora confuso.

Luke Dale Roberts, The Test Kitchen e The Pot Luck Club

Luke Dale Roberts, The Test Kitchen e The Pot Luck Club

E poi i dieci migliori ristoranti:
1. The Test Kitchen, chef Luke Dale-Roberts
2. Five Hundred, chef David Higgs
3. Rust en Vrede, chef John Shuttleworth
4. The Greenhouse, chef Peter Templehoff
5. Hartford House, chef Jackie Cameron
6. Jordan Restaurant, chef George Jardine
7. Overture, chef Bertus Basson
8. Camphors at Vergelegen, chef PJ Vadas
9. The Tasting Room, chef Margot Janse
10. Pierneef à La Motte, chef Chris Erasmus

Best Service Awards: Rust en Vrede

Eat Out S. Pellegrino Chef of the Year: David Higgs

The Best Bistro: The Leopard a Johannesburg

Best country-style: Towerbosch on Knorhoek a Stellenbosch, chef Carmen Muller.

Best Asian: Kitima, un grande classico di Cape Town.

Lannice Snyman Lifetime Achievment Award: Michael Olivier. A quanto pare una pessima scelta, che ha generato molte polemiche. Olivier aveva dei ristoranti nel passato ma non è più nel settore da 20 anni e non sembra avere una buona reputazione in generale. South African politics!

RE DELLA CARNE. Giorgio Nava (foto Michael Oliver)

RE DELLA CARNE. Giorgio Nava (foto Michael Oliver)

Quest’anno sono stati introdotti altri due awards: il Wine Service Award che è andato a Joackim Blackadder di Rust en Friede and The Rising Star award a Vanessa Mark di Dear Me Foodworld, un ristorante molto carino in centro.

Dal nostro punto di vista, manca qualcuno.Due fra tutti, Indochine (nell’estate di Delaire-Graaf, un eccezionale ristorante asiatico) e Makaron, un ristorante con una promettente giovane chef, Tanja Kruger. Ultima rflessione: speriamo che l’anno prossimo 95 Keerom e Giorgio Nava tornino a rappresentare la miglior cucina italiana in Sudafrica.


Giovanna a Capo-tavola

Il mondo della gola a Cape Town e dintorni raccontati da Giovanna Sartor

a cura di

Giovanna Sartor

Veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele

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