11-11-2013

Perdere la stella

Il declassamento nella Guida Michelin raccontato da chi l'ha subito. Un'occasione di riscatto

Barbara Pisano e Luca Collami, rispettivamente vol

Barbara Pisano e Luca Collami, rispettivamente volti di sala e cucina del ristorante Baldin di Setri Ponente, Genova, telefono +39.010.6531400. L'insegna ha ottenuto una Stella Michelin nel 2009 e l'ha perduta nell'edizione 2014, presentata pochi giorni fa a Milano (foto altissimoceto.it)

Il nostro ristorante si trova nella periferia di Genova, a Sestri Ponente, un borgo storico e operaio. Far capire qui il nostro lavoro è sempre stato difficile. Tuttavia, abbiamo sempre creduto in quel che facciamo e la nostra cittadina bene o male ci ha sempre premiato. La prima vera emozione arrivò quando entrammo nei Jre. Per noi è importantissimo far parte di questa famiglia, cementata da "talento e passione".Grazie a questo gruppo abbiamo avuto la possibilità di crescere, evolvere fino a quel che siamo diventati oggi.

Barbara Pisano con Heinz Beck

Barbara Pisano con Heinz Beck

Nel 2009 la Guida Rossa ci ha premiato inaspettatamente con la stella Michelin. Lo scoprimmo solo guardando la presentazione online. Ricordo come fosse ieri quell'emozione così forte che ci prese la bocca dello stomaco. Rimanemmo increduli, letteralmente in lacrime. Seguirono festeggiamenti a volontà: champagne con amici, clienti, colleghi e fornitori che ancora oggi ci sostengono. Grazie alla stella ci siamo sentiti ancor più fieri del nostro lavoro, orgogliosi di portare questo riconoscimento nella nostra umile cittadina.

Da allora abbiamo cercato ogni singolo giorno di migliorare, di fare al massimo il nostro lavoro. Abbiamo investito denaro, tempo, passione e sacrificio per combattere questa paurosa crisi di cui, ahinoi, Genova sembra risentire più di qualsiasi altra città. Ancora oggi non posso far altro che ringraziare Jre, Michelin, la mia città, i nostri amici, clienti e sostenitori e naturalmente le altre guide, perché ci hanno consentito di raggiungere certi traguardi e tante soddisfazioni.

Il 5 novembre scorso, esattamente come nel 2009, veniamo a conoscenza solo online di aver perso la stella. Stessa emozione fortissima, stesso crampo allo stomaco. Increduli. Solo che stavolta ci sentiamo crollare il mondo addosso. Occhi gonfi di lacrime, nodo alla gola, nessuna parola. Il vuoto. Solo un telefono che squilla di continuo: sono gli stessi amici, clienti e colleghi che chiamano per sostenerci, per giustificarci, per capire. Noi rispondiamo a tutti con un filo di voce e un’unica parola: «grazie». Solo a tarda notte io e Luca riusciamo a scambiarci due parole.

Come ogni mattina, l’indomani apro il ristorante con meno entusiasmo: la testa è impallonata e piena di pensieri. Mi fermo, mi guardo intorno e mi dico: «Questo è il mio ristorante, è cresciuto insieme a me, ci passo più ore che coi miei figli. Gli do il meglio di me stessa. Allora, che diamine, rimettiamoci al lavoro, a testa alta!».

Tra le altre insegne ad aver perso una stella nell'edizione 2014: Casa Grugno a Taormina (Me), Trattoria del Fulmine a Trescore Cremasco (Cr), La Fiaschetteria di Besenzone (Pc), La Cassolette di La Salle (Ao), e Il Flauto di Pan a Ravello (Sa)

Tra le altre insegne ad aver perso una stella nell'edizione 2014: Casa Grugno a Taormina (Me), Trattoria del Fulmine a Trescore Cremasco (Cr), La Fiaschetteria di Besenzone (Pc), La Cassolette di La Salle (Ao), e Il Flauto di Pan a Ravello (Sa)

Oggi, a mente un po’ più fredda, posso dire onestamente che, se non abbiamo più la stella, la responsabilità è solo nostra. Abbiamo sbagliato e ora dobbiamo rimediare: crescere, migliorare e mai peccare di presunzione e frivolezza. Certo, ora abbiamo le idee confuse sul futuro. Ma una certezza c’è: continueremo a lavorare nel migliore dei modi. Perché alla fine accoglieremo questa nota negativa come opportunità di crescita e cambiamento. La stella è sempre lì, ad aspettarci. La riconquisteremo al momento giusto.

E quindi nulla viene per nuocere, nulla viene per caso. Lo insegno sempre ai miei figli: nella vita occorre darsi degli obiettivi, identificarli, crederci e conquistarli con amore. Certo, anche loro ci sono rimasti male perché hanno sempre amato l’idea di avere un papà che è uno chef stellato. Ma, cari figlioli, ricordate: ogni ostacolo sul vostro cammino insegna a diventare più forti e creativi. E quindi trovare ostacoli è l’ideale. Occorre sempre essere grati e mai pessimisti, anche quando le cose non vanno bene come vorreste.


Storie di cuochi

Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista

a cura di

Barbara Pisano

Chef e sommelier del ristorante Baldin di Sestri Ponente, Genova

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