01-06-2022
I ragazzi di Marcel Boum, locale che apre oggi, mercoledì 1 giugno, in via Savona 13, Milano, telefono +393515218173. Da sinistra a destra: Gaia Trussardi, Marcel Massoussi, Marie Eleanord Bondeh, Cesare Battisti, Vladimiro Poma, Riyan Raheem e Prince Asford
Apre oggi al 13 di via Savona, Milano, una piccola vetrina su strada che gronda buone idee. Un progetto di integrazione, formazione, inclusione e riscatto sociale, cultura gastronomica e, non ultimo, bontà. Si chiama Marcel Boum, un appellativo che in alcuni paesi d’Africa equivale ai nostri Mario Rossi o Da Mimmo. Un nome che a Sud del Mediterraneo richiama un senso di accoglienza e familiarità. La premessa necessaria di tanti piccoli e splendidi assaggi di cucine con cui l'Occidente familiarizza ancora troppo poco. Ma questo è solo l’epilogo di una storia ben più interessante. La trama l'ha scritta a Gaia Trussardi, già direttore creativo della celebre maison di moda del Levriero - un incarico lasciato 4 anni fa. Studi in Antropologia e Sociologia a Londra, oggi dedica la gran parte del suo tempo a fare impresa attorno ai temi dell'integrazione sociale: «Pochi mesi prima della pandemia», ci racconta, «ho iniziato a guardare al mondo delle start-up. Erano i mesi degli sbarchi difficili e di Carola Rackete (l’attivista tedesca che forzò il porto di Lampedusa, per mettere in salvo 42 profughi, ndr). Con un amico abbiamo fondato Pluvial Ventures, un incubatore che sostiene progetti per migranti». Cominciano a collaborare con il Centro di accoglienza straordinaria della Croce Rossa di Bresso, alle porte di Milano, un luogo dal quale transitano 3.500 migranti ogni mese. «Li sostengono con corsi di italiano, permessi di soggiorno e li instradano alla ricerca di un lavoro. Abbiamo cominciato a fare una profonda ispezione etnografica con alcuni dei ragazzi accolti. Un giovane camerunese di nome Marcel mi spiegò che a lui e a tanti come lui mancava il cibo di casa. Da qui l’idea di realizzare un ristorante di specialità africane».
Dentro, pochi tavolini e una cucina in cui lavorano in 3
Il logo su strada
Il volti di Marcel Boum sono disegnati dai ragazzi disabili di Tantemani di Bergamo, sotto la direzione artistica di Gianluca Biscalchin. I volti appartengono a rifugiati politici africani
Il camerunese Marcel Massoussi e Riyan Raheem, pakistano
Marie Eleanord Bondeh, camerunese
Cesare Battisti e Gaia Trussardi
Hummus di carote (Sudan), Hummus di ceci e raparossa (Algeria) e Babaganoush (Egitto)
Akara, polpette fritte di fagioli nigeriane
Matoke, platano cotto, schiacciato e fritto della tradizione ugandese, con relative salse harisa
Crema di cavolfiore, yogurt di capra, curry e granella di anacardi tostati (Libia)
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
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I Mochi di pasta di Alessandro Gilmozzi (foto Brambilla/Serrani)