28-06-2018
Josean Alija, chef del Nerua al Museo Guggenheim di Bilbao, Paesi Baschi, si rilassa sulla terrazza del ristorante dopo i giorni di fuoco della World's 50Best (foto Instagram/JoseanAlija)
Nei giorni che hanno preceduto e seguito la serata della World’s 50Best, pareva che di Josean Alija ce ne fossero tre. Esplorazione al Basque Culinary Center? Ecco il cuoco in prima fila. Cena per Cantine Ferrari? Sul ponte di comando. Serata di gala all’Euskaduna? Presente sul palco. Buffet defatigante (per gli ospiti) del giorno dopo sulla terrazza del Guggenheim? Lì a cadenzare le uscite dei vassoi. Cene su cene al Nerua? Sempre ai fornelli e in sala, a far gioire i tanti colleghi passati a trovarlo (quasi tutti quelli presenti nella lista dei 50). E quando non si trovava, era in un anfratto a rispondere a un’intervista, a risolvere l’imprevisto, a sgolarsi con l’assistente Naiara Ortiz o a concertare i passi con la compagna italiana Stefania Giordano, ragazze ubique come il boss. «Prima che tutto avesse inizio», ci racconta rilassato il cuoco alla fine dei giochi, «avevamo fatto un piano: accogliere tutti, uno per uno. Sentivamo grandi responsabilità. Abbiamo fatto uno sforzo titanico ma siamo contenti perché abbiamo visto la gente felice».
Alija tra la responsabile delle relazioni esterne Naiara Ortiz e la compagna/maitre Stefania Orlando, italiana (foto instagram)
Con Alain Passard, uno dei tanti cuochi giunti al Nerua nei giorni della 50Best
Tomates en salsa, l'ormai celeberrimo piatto firma di Alija
Piselli lacrima con perla di calamaro sferificato, uno dei più nitidi passaggi del menu degustazione del ristorante Nerua di Bilbao (16 corse)
Sarà come sarà, in ogni caso Josean non smetterà di fare il suo, di macinare coperti col suo stile così personale, nel modo che ha di assecondare la natura, di sviluppare senza sosta il potenziale invisibile di un vegetale (ne abbiamo parlato a volontà su queste pagine). Continuerà ad aggiornare la sua rubrica di viaggi e cucina per il quotidiano locale di El Correo, a dire la sua sulla radio Onda Cero, a portare le sue idee sulle tavole di Singapore, Istanbul, Londra e di tutte le città che lo vorranno ascoltare.
Nasello fritto con peperone txoricero
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.