Oltrepassare il passato per entrare nel presente: è ciò che ha fatto lo chef Daniel Humm quando nel 2021 ha deciso di abbandonare le onnivore gioie della tavola e cedere il passo ai valori della sostenibilità e della biodiversità in un ambizioso progetto di ristorazione plant-based, l’unico in America ad aver ottenuto tre stelle Michelin. Poggiato il piede sul gradino che simbolicamente racchiude il passato, realizzato fondendo un migliaio di elementi della vecchia cucina prima del rinnovo di qualche anno fa, si rimane affascinati dalle architetture pulite dei soffitti alti, dalle linee nette avvolte nei toni del blu di questo building in stile Art Decò che oggi ospita una delle più belle dining room: luminosa di giorno, seducente dopo il tramonto.
A ogni stagione la tavola cambia e celebra ingredienti locali. Il paniere vegano paradossalmente ha allargato gli orizzonti dello chef e focalizzato l'impegno del team, aprendo nuove strade ed entusiasmi. In continuità con il passato, le icone cambiano nella sostanza: il burro è vegetale, ispirato all’ingrediente celebrato ad ogni stagione, i Pretzel al cioccolato e sesamo chiudono il pasto e la Granola to go è un untouchable.
casertana, classe 1985, una laurea in Lettere e Filosofia e un master al Gambero Rosso con cui collabora attualmente. Ha una grande passione per le identità culturali e la memoria gastronomica mediterranea. Da oltre dieci anni si dedica alla promozione dei due carboidrati più amati al mondo
casertana, classe 1985, una laurea in Lettere e Filosofia e un master al Gambero Rosso con cui collabora attualmente. Ha una grande passione per le identità culturali e la memoria gastronomica mediterranea. Da oltre dieci anni si dedica alla promozione dei due carboidrati più amati al mondo