Alessandro Perricone
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Lo scorso anno era stato anche candidato al premio Nobel per la pace per il suo impegno solidale quando l’uragano Maria si abbatté su Puerto Rico, mettendo in ginocchio l’isola. Lui, chef ed imprenditore spagnolo ma proprietario di una catena di ristoranti negli Stati Uniti, abbandonò tutto per andare a dare una mano; in poche settimane creò un vero e proprio network di chef, che sotto il cappello della World Central Kitchen, nell’arco di un solo mese, servì più di due milioni di pasti ai portoricani.
È stata, quella, forse la più celebre delle tante "imprese" meritorie di José Andrés (nel passato ha utilizzato la sua influenza a sostegno di cause politiche e umanitarie contribuendo a creare una forma di resilienza alimentare anche durante una catastrofe ad Haiti, e ha dedicato anni a promuovere riforme dell'immigrazione e miglioramenti occupazionali nel settore della ristorazione); e non sorprende dunque che pochi minuti fa a San Sebastiàn sia stato lui il vincitore del Basque Culinary World Prize 2020, proprio per il suo progetto World Central Kitchen, che nel frattempo è diventato una risposta gastronomica globale e collaborativa anche alla sfida più impegnativa del nostro tempo: il Covid-19. Quando la diffusione del virus ha cominciato a crescere, Andrés è sceso in campo in diverse città degli Stati Uniti e in Spagna; qui, nei momenti peggiori della crisi, Wck ha gestito circa 150 cucine in 10 città in collaborazione con chef locali, con banchi alimentari e con la Croce Rossa.
José Andrés impegnato a distribuire cibo nell'ambito del World Central Kitchen, durante la pandemia
Sempre Andrés durante iniziative solidali negli scorsi anni
Massimo Bottura al Refettorio Gastromotiva di Rio de Janeiro
«Solo coloro che lavorano nel settore della ristorazione possono contribuire a rilanciare l'economia e allo stesso tempo ricostruire le comunità» José Andrés
Il Basque Culinary World Prize è un premio unico nel suo genere, che riconosce 100.000 euro a uno chef di qualunque parte del mondo il cui lavoro abbia contribuito a trasformare la società attraverso la gastronomia. È assegnato dal Basque Culinary Centre, istituzione leader a livello mondiale nella gastronomia, e dal Governo Basco. Il vincitore è scelto da una giuria costituita dai più importanti chef ed esperti alimentari del mondo. Presieduta da Joan Roca (El Celler de Can Roca), ne fanno parte personaggi conosciuti nel settore gastronomico come Ferrán Adrià (El Bulli Foundation), Mauro Colagreco (Mirazur), Gastón Acurio (Acurio Restaurants), Manu Buffara (Manu), Dan Barber (Blue Hill Farm), Eneko Atxa (Azurmendi), Dominique Crenn (Atelier Crenn), Andoni Luis Aduriz (Mugaritz), Enrique Olvera (Pujol), Trine Hahnemann (Hahnemanns Køkken) e Yoshihiro Narisawa (Les Créations de Narisawa). E del comitato tecnico che ha selezionato i finalisti ha fatto parte lo stesso Massimo Bottura (Osteria Francescana).
La giuria del Basque Culinary World Prize 2020 riunita online
«La dedizione di Andrés la lavoro è ammirabile; la capacità di gestire crisi umanitarie e la sua leadership sono state fonti di ispirazione per molte persone che si sono unite alla sua iniziativa World Central Kitchen in tutto il mondo» Joan Roca
Joxe Mari Aizega, direttore generale del Basque Culinary Centre, ha aggiunto: «Il 2020 ci ha messo alla prova, e il Basque Culinary World Prize dimostra come il settore abbia avuto un ruolo importante in una crisi senza precedenti. Gli chef hanno capito che potevano utilizzare le loro conoscenze, leadership, imprenditorialità e creatività per aiutare la società in diversi modi. La pandemia ha messo in luce i contributi del nostro settore nella sua interezza; di conseguenza non sarebbe stato sufficiente scegliere un solo vincitore, ma era doveroso riconoscere, con le 10 menzioni speciali, il contributo di professionisti esemplari che hanno utilizzato le loro conoscenze, creatività e volontà di intervenire nella società, sfruttando al meglio la capacità trasformativa della gastronomia».
Infine Bittor Oroz, viceministro del Governo Basco, ha affermato: «In questo complesso contesto provocato dal Covid-19, abbiamo scelto di mantenere il Basque Culinary World Prize, che è già alla sua quinta edizione, quale testimone di una crisi senza precedenti. Il premio ribadisce il proprio ruolo di individuazione e promozione di attività che favoriscano un mondo più sostenibile. Mai come quest’anno è il momento di essere vicini a un settore rilevante come la gastronomia, circondato da realtà molto complesse ma anche da un impulso al miglioramento. Penso che sia più che mai importante mettere in luce la professionalità, il carattere innovativo e d’avanguardia, l'atteggiamento solidale di uomini e donne che operano nella gastronomia».
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
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