22-06-2019
Lo staff di Taubenkobel, 2 stelle Michelin nella regione del Burgenland, Austria a pochi passi dall'Ungheria
Ci sono ristoranti che valgono il viaggio, hotel che creano la destinazione. E poi ci sono posti come Taubenkobel. Un luogo che da solo ha inserito una regione prima gastronomicamente negletta, il Burgenland, una distesa piana e fertile al confine tra Austria e Ungheria, nella mappa di tutti i gastro-appassionati, che qui vengono da tutto il mondo… ecco, per cosa vengono? Rispondere “per un ristorante” sarebbe riduttivo.
Taubenkobel non è solo un ristorante. Un ristorante due stelle Michelin, per la precisione, almeno fino al 2009, quando la Rossa ha deciso di non assegnare stelle al di fuori di Vienna e Salisburgo. Alla guida c’è Alain Weissgerber, marito della restaurant manager e proprietaria Barbara Eselböck, francese naturalizzato austriaco che ha messo i prodotti della Pannonia al centro della sua cucina - i cui ritmi, infatti, sono scanditi dalle uscite di foraging nella campagna circostante. Per accorgersene basta osservare il pane, non un cestino ma una vera e propria portata: arriva con 3 diversi tipi di burro, olio di cardo da versare usando il cardo essiccato, e tutte le erbe, i germogli e le foglie trovate quel giorno dallo staff, dal sambuco alla rosa canina al crescione all’acacia. Il menu degustazione alterna staffilate amare e vegetali, come il Radicchio mandorle e rabarbaro, a piatti robusti e selvatici come il Cavolo ripieno di cuore di agnello e cumino, con un ritmo lento ma fluido.
E Taubenkobel non è neppure solo i progetti collaterali: Pension Drahteselböck, una guesthouse a poca distanza per chi non può, o non vuole, permettersi i prezzi dell’hotel; Haus im See, una casa sulla sponda ungherese del lago Neusiedl con una manciata di tavoli e poche camere; Gut Oggau, la celeberrima vineria biodinamica guidata dalla sorella di Barbara, Stephanie Tscheppe (avete presente le bottiglie con disegnati i volti di persone? Ecco, quelle). E soprattutto Greisslerei, la super accogliente osteria interna all’hotel, frequentatissima tanto dai locali quanto dagli ospiti. È qui che viene servita la colazione: tre “portate”, tra succhi e centrifugati, ovviamente fatti in casa, viennoiserie, formaggi e salumi, con il gran finale dell’uovo alla coque circondato da un anello croccante di prosciutto e briciole di pane fritto. A pranzo e a cena invece si mangiano piatti semplici e veraci - o almeno, la versione austriaca di verace, non meno godereccia di quella mediterranea, fortemente carnivora, satura di burro e annaffiata dai vini della casa. Imprescindibili le tre cotolette (sì, ne ordini una e ne arrivano tre, leggere e croccantissime) e la loro famosa torta meringata al limone.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
bolognese per nascita e per scelta, scrive di cucina e di tutto quello che le ruota intorno per Munchies Italia, il sito di Vice dedicato al cibo, con escursioni cartacee su Gazza Golosa e Dispensa. Tra le sue passioni si annoverano il Cynar, i biscotti e i boschi, non necessariamente in quest'ordine