Gli appassionati di musica, soprattutto di musica elettronica, lo conosceranno certamente: il Sonar Festival di Barcellona, giunto con il 2017 alla sua ventiquattresima edizione, è un punto di riferimento assoluto per la musica digitale in Europa e non solo. Una vera vetrina delle tendenze e delle avanguardie più importanti e affascinanti di un genere musicale sempre più apprezzato, sempre più articolato e sfaccettato. Uno dei pregi del Sonar è stato infatti quello di aver colto, nel 1994, la rilevanza di un movimento che allora veniva troppo spesso erroneamente liquidato come semplice musica da ballo, se non da “sballo”.
Nel corso degli anni invece sempre più musicisti hanno dimostrato il grande valore artistico che l’elettronica può rappresentare, e la visibilità del Sonar di Barcellona è continuata a crescere. Il programma di quest’anno, che si articolerà tra mercoledì 14 e sabato 17 giugno, conferma le caratteristiche del Festival, capace di unire sia i nomi più popolari di questo ormai vastissimo genere, come Jon Hopkins, Justice, Soulwax, Moderat, Carl Craig o Nicolas Jaar, sia talenti non ancora arrivati al mainstream, come Gaika o Jlin.
Ma nella lineup della ventiquattresima edizione troviamo, come d’abitudine, anche protagonisti della musica che vanno oltre la definizione stessa di elettronica: c’è ad esempio il grande hiphop dei veterani De La Soul, o del più giovane Anderson .Paak, c’è soprattutto una diva assoluta come l’islandese Björk, che oltre ad aprire il programma del Sonar con un dj set di 4 ore, sarà presente anche con una mostra presso il museo CCCB della capitale catalana, dal 13 giugno fino al 24 settembre, che illustrerà le sperimentazioni di virtual reality realizzate dall’artista islandese in collaborazione con alcuni dei migliori visual artist del mondo.

Tutte queste belle cose non spiegano però perché ne parliamo sulle pagine di
Identità Golose: il motivo è invece legato allo spirito aperto, curioso, che gli organizzatori del
Sonar hanno già dimostrato nel corso degli anni e che li ha portati questa volta a lanciare una nuova idea legata al mondo del food. Mangiare, durante i Festival musicali, è un tema molto importante e non sempre declinato con grande abilità. I due appuntamenti principali della primavera-estate catalana (oltre al
Sonar bisogna citare anche il più generalista, ma non meno bello,
Primavera Sound) sono in realtà già molto attrezzati con interpreti dello street food di ottima qualità.
Ma il
Sonar 2017 ha deciso di ospitare anche tre raffinati interpreti della cucina gourmet catalana:
Albert Raurich, del ristorante
Dos Palillos (Barcellona) giovedì 15 giugno,
Víctor Quintillà del
Lluerna (Santa Coloma) venerdì 16 e
Xavier Pellicer del
Céleri (Barcellona) sabato 17. A ciascuno di loro l’organizzazione ha chiesto di pensare a due proposte gastronomiche, che verranno servite nell’area VIP del Festival: un menu vero e proprio, che si articolerà in tre portate, e un “bocadillo” d’autore.
Il più noto dei tre è certamente
Albert Raurich: “E’ stato per 7 anni lo chef di cucina del
Bulli - scrive
Philippe Regol nella sua
scheda di Dos Palillos per la Guida di Identità Golose - e ha avuto il coraggio di aprire un ristorante modesto in pieno Raval a Barcellona, proprio accanto al museo
Macba. Però non fa una cucina bulliniana”.
Xavier Pellicer è invece considerato il pioniere del neovegetarianesimo in Spagna e con il suo ultimo ristorante, situato in una delle zone nevralgiche della città, propone ricercati menu che partono da prodotti biologici, biodinamici e a km 0.
Víctor Quintillà è riuscito infine a conquistare una stella Michelin ben lontano dal centro di Barcellona, a Santa Coloma de Gramenet, con una cucina essenziale, concentrata sulla materia prima e sulla difesa dei piccoli produttori.
Quintillà ha però contribuito attivamente anche all'apertura di un’altra insegna,
Bitxarracu, proprio nel centro della capitale catalana, che ci sentiamo di consigliare: ci abbiamo mangiato l’anno scorso una successione di tapas modernissime e succulente.
A quando una vera joint venture tra un grande Festival musicale italiano e alcune tra le eccellenze della nostra cucina d’autore? Le possibilità sarebbero davvero squisite...