Riprendiamo i passaggi più salienti di un pezzo pubblicato sul New York Post a firma Dana Schuster e Georgett Roberts.
Sarma Melngailis aveva tutto: una laurea Ivi League (diploma che accomuna le 8 più prestigiose università degli Stati Uniti, ndr), un look da modella e un ristorante vegano molto hot a New York, Pure Food and Wine, amato da Alec Baldwin e Bill Clinton (e per tre edizioni nella Guida ai Ristoranti di Identità Golose). Ora di lei rimane una foto segnaletica, una cauzione da 350mila dollari, il marito Anthony Strangis - un signore ludopatico con un passato da criminale - e un figlio di 11 anni che non vede da un decennio.
«E’ il peggior incubo che si possa immaginare», ha rivelato la Melngailis al The Post in un un’intervista esclusiva concessa nei giorni scorsi nel carcere di Rikers, «se avessi avuto un cancro terminale sarebbe stato meglio, perché non l’avrei causato io».
Gli ultimi 10 mesi Melngailis e Strangis li hanno passati in fuga, accusati di aver rubato quasi 2 milioni di dollari dal loro ristorante alla moda “raw organic” – giocando e perdendo 1,2 milioni di questi al casinò del Connecticut. La ristoratrice 43enne e Strangis, 35 anni, sono stati arrestati la settimana scorsa in un hotel da 99 dollari a Sevierville, Tennessee, dopo aver ordinato una pizza Domino d’asporto. Kevin Bush, il detective del paese, ha dichiarato al Post: «La mie fonti di intelligence sostengono che Strangis ha ordinato pizza e ali di pollo». La Melngailis nega di aver assunto carne: dice di essere ancora una vegana devota.

Anthony Strangis, 35 anni, in divisa detentiva
Nei giorni successivi, due dozzine di ex dipendenti, in causa col del
Pure, sono passati dalla Corte penale di Brooklyn per vedere
Sarma tra le sbarre (
Strangis sarà chiamato in giudizio più avanti). La coppia è accusata di 24 capi di imputazione tra furti, frodi sul lavoro e crimini fiscali. Rischiano fino a 15 anni di carcere per non aver pagato quasi 1 milione di dollari a dipendenti e investitori del ristorante e di
One Lucky Duck, il business di snack ordinabili via email, così come 400mila dollari in tasse.
«
Sarma è la
Bernie Madoff dei vegani», ha detto
Benjamin Dictor, l’avvocato di un gruppo di dipendenti ex-
Pure. Secondo l'accusa, 84 di loro avanzano 40mila dollari. «Amo i miei dipendenti», ha dichiarato la
Melngailis dalla sua cella, vestita in tuta grigia «Quando esco, mi troverò qualcosa da fare e li ripagherò». Una cosa è certa: le cose per lei hanno cominciato a precipitare nel 2013, quando il già pregiudicato
Strangis è entrato nel suo mondo, trascinandola nel baratro. […]
La situazione attuale della
Melngailis è ben lontana dal suo curriculum senza macchia: dopo la laurea all'Università della Pennsylvania, ha ottenuto una serie di impieghi nella finanza, prima di iscriversi al French Culinary Institute. Ha aperto il suo primo ristorante,
Commissary, nel 2001 con l'allora fidanzato cuoco
Matthew Kenney (relatore all’ultima edizione di
Identità Milano,
ndr). Quando
Sarma ha aperto
Pure Food and Wine nel 2004, il ristorante era la sua vita - e il personale la sua famiglia. «Era sola, perché era ossessionata. Lavorava costantemente: ci dormiva anche», rammenta
Benito Borjas-Fitzpatrick, cameriere e barista dal 2004 al 2008, che tiene però a precisare che
Sarma gli aveva regalato 3mila dollari per il funerale delle madre, nel 2009. Ci sono altre testimonianze dirette che riportano della generosità della chef.

Sara Melngailis con lo chef ed ex marito Matthew Kenney e gli attori Woody Harrelson e Jason Lewis, ai tempi dei fasti del Pure Food and Wine (foto dailymail)
Quando
Melngailis e
Kenney si separarono l'anno dopo l’apertura, lei comprò le sue azioni. Otto anni dopo, nel 2013, i pubblici ministeri sostengono che lei introdusse
Strangis nello staff come manager, con lo pseudonimo di
Shane Fox. […] «Aveva l’aria di un gangster italiano», recitano gli ex dipendenti, «E, da allora, ogni giorno il conto in banca del ristorante era sistematicamente svuotato». Accusata di aver foraggiato il vizio del gioco del fidanzato,
Sarma ha sempre negato.
Pure ha chiuso temporaneamente nel gennaio del 2015, per poi riaprire nell’aprile successivo, con l’iniezione di 844mila dollari da parte di nuovi investitori. Poi ha chiuso di nuovo. «Nessuno sulla scena dei ristoranti poteva vantare la bellezza di
Sarma», ha raccontato un ex dipendente, «Sembrava una celebrità. Era consapevole che il suo look era parte dell’allure del ristorante. È stata schiacciata sicuramente anche dal peso di apparire sana a tutti costi. E infatti lottava con la bulimia».
Da quando è in carcere ha perso ancora peso. «Piango tutti i giorni», confessa. Ma almeno le condizioni cui è sottoposta a Rikers Island sono migliori di quello del Tennessee: lì era confinata in una cella senza finestre ed era costretta a dormire per terra. Ma non perdeva la forza di educare i compagni di cella al veganismo e alla cucina salutare. A Rikers ha chiesto di poter avere una dieta vegana, ma gli è stata negata. Se la cava con dei sandwich di burro di arachidi, banane, mele e delle fettine di cetrioli freschi.
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