25-03-2023

Retrobottega a Roma, una tavola con l’ingrediente al centro

Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice con le loro tre insegne hanno creato un ecosistema del gusto, a pochi passi da Piazza Navona. Dove compiere un viaggio nella natura, pur essendo seduti nel cuore della città

Alessandro Miocchi all'opera al pass di Retrob

Alessandro Miocchi all'opera al pass di Retrobottega

In alcune città è presente un “quadrilatero della moda”, cioè un quartiere dove gli stilisti espongono le loro migliori creazioni. A Roma possiamo dire che ci sia un triangolo del gusto, che gravita attorno a via della Stelletta, a pochi passi da Piazza Navona. Qui quei geniacci di Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice hanno fondato le loro tre insegne, che crescono all’unisono: Retrobottega, Retrovino e Retropasta e Pane.

Il prefisso “retro” rende inconfondibili queste tre realtà, andando proprio contro alla logica immaginaria che suggerisce questa parola: nel retro ci sono i segreti nascosti, le vie d’uscita comode, i sotterfugi, ma qui è tutto alla luce del pass.

Il laboratorio Pasta e Pane rifornisce gli altri due locali, con Retrovino che è aperto senza soluzione di continuità dalla colazione a sera tarda, facendo rallegrare gli avventori a ogni ora essi si presentino. Si mangia molto bene, con piattini tutti incentrati sulla stagionalità e sul gusto, con un rimando diretto al fratello maggiore Retrobottega (da provare assolutamente le carote alla brace, gli gnocchi o i tortelli con verdure di stagione, le costine…).

Parlavamo proprio del pass, che da Retrobottega assume un ruolo centralissimo e unico: è l’anello di collegamento diretto con la sala, formata da due massicci tavoloni di legno con sgabelli, prenotabili nella misura desiderata, ma sempre conviviali, sul modello scandinavo del godersi una cena in comune con la compagnia di altre persone. In questo ambiente transitano quotidianamente cibo, pensieri, idee: tutto quello che è Retrobottega.

A pranzo è previsto un menù con cinque portate a sorpresa, mentre a cena la scelta è duplice: vegetale o animale, che pare un aut aut. In realtà, anche dove rintracciamo delle nobili proteine carnivore, escono fuori interessanti parallelismi vegetali, forieri di eleganza alla vista e al palato.

Il benvenuto si compone di un piccolo mosaico di mignon vegetali, tra cui spiccano il Tallo d’aglio fritto in tempura, le Cime di rapa intinte in una vellutata di funghi selvatici e le chips di pancotto fritte (fatte con pane di recupero) e servite con una maionese al caffè. Inizia ora un percorso a doppio binario, vegetale e animale, che regalerà interessanti correlazioni.

Entrée: è comune ai due menù ed è tutto vegetale.  Troviamo: Tallo d’aglio fritto in tempura con gel di carpione; una versione di Pasta al pomodoro; Cime di rapa intinte in una vellutata di funghi selvatici e polvere di steccherino bruno (un fungo); Broccolo glassato con salsa aioli su un letto di mandorla grattugiata; Tartellette con ketchup di carote, lenticchie soffiate e carota cruda; Amaretto salato con zucca, funghi e alghe; Le patatine Pringles made in Retrobottega (da dipendenza); Chips di pancotto fritte (realizzate con pane di recupero) e maionese al caffè (proveniente dalla loro torrefazione, varia spesso la tipologia: noi abbiamo assaggiato il caffè Brasile Naturale)

Entrée: è comune ai due menù ed è tutto vegetale.  Troviamo: Tallo d’aglio fritto in tempura con gel di carpione; una versione di Pasta al pomodoro; Cime di rapa intinte in una vellutata di funghi selvatici e polvere di steccherino bruno (un fungo); Broccolo glassato con salsa aioli su un letto di mandorla grattugiata; Tartellette con ketchup di carote, lenticchie soffiate e carota cruda; Amaretto salato con zucca, funghi e alghe; Le patatine Pringles made in Retrobottega (da dipendenza); Chips di pancotto fritte (realizzate con pane di recupero) e maionese al caffè (proveniente dalla loro torrefazione, varia spesso la tipologia: noi abbiamo assaggiato il caffè Brasile Naturale)

Non si può non citare la perfetta golosità del Fritto, in cui vengono declinate una torta di verza e patate e la sua contrapposizione carnivora, identificata nel Batsoa, un’antica ricetta piemontese di recupero, con piedini e musino di maiale o anche di vitello, che si sciolgono in bocca. C’è la pasta fresca autoprodotta nel laboratorio Retropasta, con dei tortellini ripieni di lingua stracotta in parallelo a degli spaghetti verdi con salsa di capperi, limone candito e polvere di caffè. Anche quest’ultimo è selezionato e tostato in proprio, per offrire un’esperienza nell’ingrediente a 360 gradi.

Quello che lascia a dir poco stregati sono i colori dei piatti, specialmente delle verdure, che sembrano vive più che mai e che traspongono tale vitalità nel gusto. I vegetali sono ovunque e spesso, anche se accostati a una carne o a un pesce, rubano la scena. Tutto questo è dovuto alla sapiente mano di Miocchi e della sua squadra, che hanno saputo portare il potere dei vegetali al massimo.

Una nota di merito va anche alla sala, puntuale, precisa e davvero entusiasta di raccontare tutto il lavoro fatto per preparare i piatti, come ha fatto Francesco Magna, che ha saputo trasmettere ogni sfumatura, anche con alcuni abbinamenti emozionanti (come il raro ice wine Emozioni di Ghiaccio del piacentino Massimiliano Croci, oggi non più prodotto, accostato ai dolci).

Retrobottega è il luogo dove il recupero e l’utilizzo di ogni fibra dell’ingrediente non vengono portate avanti per moda, ma per una naturale inclinazione e seguendo una filosofia concreta, che profuma di bellezza visiva, con colori e poi sapori che regalano un climax felice. Retrobottega è affrontare un viaggio nella natura, pur essendo seduti nel cuore di Roma. Provare per credere.

Menu Vegetale (foto di Sara Portolan)

Barbabietola con stracciata di brufala, glassata con fondo vegetale, acqua di tartufo e tartufo nero a brumoise, polvere di barbabietola

Barbabietola con stracciata di brufala, glassata con fondo vegetale, acqua di tartufo e tartufo nero a brumoise, polvere di barbabietola

Ecco uno dei piatti chiave del menu Vegetale: la Puntarella, che viene cotta anche nella parte più tenera per riduzione, farcita di catalogna (cioè la sua parte più amara, spesso scartata), infine glassata con salsa aioli e salsa alle olive nere e terminata con lamelle di aglio fritto e limone ossidato. Non c’è spreco qui!

Ecco uno dei piatti chiave del menu Vegetale: la Puntarella, che viene cotta anche nella parte più tenera per riduzione, farcita di catalogna (cioè la sua parte più amara, spesso scartata), infine glassata con salsa aioli e salsa alle olive nere e terminata con lamelle di aglio fritto e limone ossidato. Non c’è spreco qui!

Torta di verza e patate, panata nel pane panko e fritta, servita con ketchup di mele e cipolle: deliziosa e coinvolgente. È assimilabile a uno street food goloso, ma in modo intelligente

Torta di verza e patate, panata nel pane panko e fritta, servita con ketchup di mele e cipolle: deliziosa e coinvolgente. È assimilabile a uno street food goloso, ma in modo intelligente

Risotto mantecato con burro affumicato al cavolfiore, polvere di cardamomo e polvere di cavolfiore al barbecue. Alessandro Miocchi lo definisce una “carezza golosa”. E ne ha ben donde

Risotto mantecato con burro affumicato al cavolfiore, polvere di cardamomo e polvere di cavolfiore al barbecue. Alessandro Miocchi lo definisce una “carezza golosa”. E ne ha ben donde

Spaghetti verdi, realizzati in proprio nel pastificio Retropasta, con elementi vegetali vari, conditi con salsa di cappero in mantecatura, polvere di caffè e limone candito. Buonissimi e messi nel posto giusto nello sviluppo del menù, poiché vanno a sgrassare il risotto

Spaghetti verdi, realizzati in proprio nel pastificio Retropasta, con elementi vegetali vari, conditi con salsa di cappero in mantecatura, polvere di caffè e limone candito. Buonissimi e messi nel posto giusto nello sviluppo del menù, poiché vanno a sgrassare il risotto

Radicchio tardivo cotto sottovuoto con olive nere, capperi e vino, farcito con habnè (yougurt magro e cipolla pickle): un piatto dalla grande dolcezza naturale, quasi un pre-dessert

Radicchio tardivo cotto sottovuoto con olive nere, capperi e vino, farcito con habnè (yougurt magro e cipolla pickle): un piatto dalla grande dolcezza naturale, quasi un pre-dessert

Predessert (in comune ai due menu): Sfoglia con farina di ceci, erborinato di capra e composta di mele cotogne

Predessert (in comune ai due menu): Sfoglia con farina di ceci, erborinato di capra e composta di mele cotogne

Dessert: Bieta. È una pasta di mandorle alla bieta, farcita con pralinato di mandorle, e a coprire il tutto una sifonata di bieta e meringhe di bieta. Esecuzione che stimola la curiosità di chi assaggia, incontrando un gusto sorprendente: il matrimonio con la mandorla è eccezionale

Dessert: Bieta. È una pasta di mandorle alla bieta, farcita con pralinato di mandorle, e a coprire il tutto una sifonata di bieta e meringhe di bieta. Esecuzione che stimola la curiosità di chi assaggia, incontrando un gusto sorprendente: il matrimonio con la mandorla è eccezionale



Menu Animale (foto di Luca Farina)

Salsiccia di Bra (ricreata da loro secondo il disciplinare), avvolta in una foglia di radicchio glassata con un fondo vegetale e un estratto di kombucha. L’idea è quella di partire con la degustazione assaggiando la materia pura, quindi qualcosa di crudo
Salsiccia di Bra (ricreata da loro secondo il disciplinare), avvolta in una foglia di radicchio glassata con un fondo vegetale e un estratto di kombucha. L’idea è quella di partire con la degustazione assaggiando la materia pura, quindi qualcosa di crudo
Calamaro scottato in padella con vino bianco alla base, velo di lardo, rapa cotta nel nero di seppia: grande equilibrio, con un uso eccellente del nero di seppia per nulla invadente o coprente, anzi, che diventa esaltatore degli altri sapori

Calamaro scottato in padella con vino bianco alla base, velo di lardo, rapa cotta nel nero di seppia: grande equilibrio, con un uso eccellente del nero di seppia per nulla invadente o coprente, anzi, che diventa esaltatore degli altri sapori

Batsoa: ricetta di origine piemontese. E’ una terrina con muso e zampe di maiale, verdure da brodo, panata e fritta, spolverata di paprika e misticanza acida (per pulire il palato). Dà dipendenza

Batsoa: ricetta di origine piemontese. E’ una terrina con muso e zampe di maiale, verdure da brodo, panata e fritta, spolverata di paprika e misticanza acida (per pulire il palato). Dà dipendenza

Tortellini (sempre autoprodotti) ripieni di lingua stracotta, con burro in mantecatura e fava di cacao del Messico grattugiata a chiudere. Bel gioco di contrasti, ma forse servirebbe un pizzico di spinta in più

Tortellini (sempre autoprodotti) ripieni di lingua stracotta, con burro in mantecatura e fava di cacao del Messico grattugiata a chiudere. Bel gioco di contrasti, ma forse servirebbe un pizzico di spinta in più

Tagliatelle di farro con cozze, acqua delle cozze in mantecatura, tuorlo d’uovo marinato nella soia, bottarga di merluzzo fatta da loro (con le uova ricavate da un merluzzo usato per altri piatti. Anche qui, non si spreca nulla)

Tagliatelle di farro con cozze, acqua delle cozze in mantecatura, tuorlo d’uovo marinato nella soia, bottarga di merluzzo fatta da loro (con le uova ricavate da un merluzzo usato per altri piatti. Anche qui, non si spreca nulla)

Manzo affumicato a freddo, glassato col suo fondo e servito con insalata al burro arrosto (la carne viene ricoperta di burro, che ne assorbe tutti i succhi. Esso viene poi rimontato e conservato in frigorifero. Prima del servizio è porzionato, aggiungendo un po’ di gel di carpione, e usato per condire ogni foglia di insalata). È un manzo in “dissolvenza”, che prolunga il suo gusto oltre, sfociando a lambire i vegetali

Manzo affumicato a freddo, glassato col suo fondo e servito con insalata al burro arrosto (la carne viene ricoperta di burro, che ne assorbe tutti i succhi. Esso viene poi rimontato e conservato in frigorifero. Prima del servizio è porzionato, aggiungendo un po’ di gel di carpione, e usato per condire ogni foglia di insalata). È un manzo in “dissolvenza”, che prolunga il suo gusto oltre, sfociando a lambire i vegetali

Il dolce è dedicato al pane di recupero, ispirato al Pan Perdu francese. Si compone di Sbrisolona di pane di segale, gelato con pan bauletto al cacao, scaglie di pane e mix di cannella e polvere di barbabietola

Il dolce è dedicato al pane di recupero, ispirato al Pan Perdu francese. Si compone di Sbrisolona di pane di segale, gelato con pan bauletto al cacao, scaglie di pane e mix di cannella e polvere di barbabietola


 


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luca Farina

piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella (buona) tavola come creatrice di legami, generatrice di ottimi ricordi e di emozioni vive. Instagram lucafarina88

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