17-10-2022

Alla scoperta della Latte Art: quando un cappuccino può diventare un quadro

Artisti della colazione (e non solo) che sanno riprodurre dei veri capolavori in una tazza

Manuele Fensore

Manuele Fensore

Si fa presto a sorridere per un cuoricino disegnato su un cappuccino. Un piccolo gesto di cortesia che quasi tutti i baristi (quando vogliono) sanno regalare ai clienti. Ma di buttare lì un cuoricino sono capaci tutti, anche i bambini dell’asilo. O forse no, ma è proprio il minimo sindacale. Poi ci sono gli artisti, quelli veri. Quelli che sanno riprodurre dei veri capolavori in una tazza. Come i tatuatori, forse ancora più raffinati dei tatuatori. Non a caso la Latte Art, questa particolare disciplina che consiste nella decorazione dei cappuccini con il solo uso della lattiera, è regolata da un’associazione mondiale che si chiama SCA (Specialty Coffee Association).

Manuele Fensore

Manuele Fensore

E se questa realtà è nota a pochi, ancora meno sono le persone a conoscenza di un’eccellenza italiana. La campionessa del mondo in carica si chiama Carmen Clemente, ha vinto il titolo a Milano e dirige insieme a Manuela Fensore una scuola a Rho, a due passi da Milano, la World Latte Art & Coffee Center. Detto per inciso, Manuela è stata campionessa del mondo nel 2019 a Berlino, prima che il covid facesse saltare le edizioni 2020 ne 2021. Per rendere l’idea di quanto questo risultato sia straordinario, non era mai successo che un Paese vincesse due titoli consecutivi in questa specialità.

Ma dietro ogni grande risultato c’è una storia umana da raccontare e questo titolo mondiale non sfugge alla regola. Carmen ha aperto un bar nel 2011 a Milano, zona Giambellino. Durante il corso di formazione ha scoperto la Latte Art ma la vera svolta è arrivata nel 2014, quando ha conosciuto Manuela, ha iniziato a gestire con lei il bar e ha frequentato un nuovo corso di Latte Art sotto la guida del maestro Luigi Lupi. Qui inizia il lato commovente della storia. «Lupi disse che Manuela, con un po’ di allenamento, avrebbe potuto raggiungere grandi risultati, mentre io in quel periodo mi occupavo più della gestione burocratica del bar, pur avendo già la passione per quest’arte. Nel 2016 Manuela venne colpita da una tremenda embolia polmonare. Le diedero tre giorni di vita. Invece riuscì a uscirne, quasi un miracolo. I medici le dissero che non poteva continuare a svolgere un mestiere duro come quello di barista. Così io iniziai ad affiancarla. Però Manuela si accorse che dedicandosi alla Latte Art stava meglio. Nel 2017 partecipammo insieme a una gara, quasi per gioco. Vinse lei e io arrivai seconda».

Era il primo passo verso un’ascesa irresistibile, prima di Manuela e poi di Carmen. Nel 2018 il maestro Lupi disse a Manuela che era pronta per il campionato italiano, ma lei non se la sentiva. Poi ecco la svolta: «Manuela disse che avrebbe partecipato solo raccontando la sua storia in tre tazze: avrebbe disegnato un angelo in tre momenti diversi. L’angelo che l’aveva salvata dalla morte. Lupi le disse: se la giuria ti capisce, vinci di sicuro. Se non ti capisce arrivi ultima». Ci provò e vinse. Campionessa italiana. Con quel titolo acquisì il diritto di partecipare al Mondiale in Brasile. Non andò bene. «Manuela arrivò dodicesima e ci rimase malissimo. Per prepararsi arrivava a montare ottanta litri di latte al giorno, usando quatto o cinque chili di caffè. Voleva abbandonare tutto, rinunciare a esprimere il suo talento».

Fu necessario un trattamento terapeutico basato sul sistema EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), una tecnica per eliminare le conseguenze dei traumi. Manuela si rimise in gioco e nel 2019 vinse di nuovo il campionato italiano, mentre Carmen si classificò al quarto posto. Stavolta non poteva sbagliare l’appuntamento con il Mondiale e non lo sbagliò: unica europea tra le sei finaliste. Ed eccola, sul gradino più alto del podio. «Un risultato straordinario quello ottenuto da Manuela, perché nella Latte Art gli asiatici hanno quasi sempre esercitato un dominio assoluto. Si allenano tantissimo e compiono ogni gesto con precisione scientifica».

Raggiunto il massimo risultato possibile, Manuela ha iniziato a perfezionare anche la tecnica di Carmen. Nel 2020 sarebbe toccato proprio a Carmen partecipare al Mondiale a Varsavia, ma poi tutto venne sospeso causa covid. Nel 2022 la manifestazione era programmata a Varsavia, città impegnata nel soccorso ai profughi ucraini, quindi tutto è stato trasferito a Milano. E a Milano, nello scorso giugno, ha vinto Carmen. «Il mio obiettivo era entrare tra le sei finaliste. È andata molto meglio, decisamente».

Carmen e Manuela hanno iniziato da tenere corsi di Latte Art nel 2018, nel loro bar del Giambellino. Poi nel 2021 hanno aperto a Rho, a ovest di Milano (ma facilmente raggiungibile con le tangenziali) la World Latte Art & Coffee, un’accademia dove il mestiere di barista viene insegnato a 360°, in tutte le sue ramificazioni (Carmen in realtà aveva iniziato la sua carriera come bartender) e in tutte le sue declinazioni. «Ritengo molto importante la professionalità, perché se è vero che chiunque o quasi può lavorare in un bar, è vero anche che la preparazione delle persone è in grado di fare la differenza». Carmen e Manuela la differenza l’hanno fatta con la loro grande volontà, con la loro capacità di superare ogni ostacolo. Non a caso sono due campionesse del mondo.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Enzo Palladini

Enzo “Charles” Palladini (Milano, 1965) è un giornalista della redazione sportiva di Mediaset dal 2002 dopo una lunga permanenza al Corriere dello Sport-Stadio. Una vita in 4 f: Family, Football, Food (& drink), f…. rock music

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