05-09-2022
Uno scorcio del Relais che ospita il Ristorante Locanda Sant'Uffizio
La prima sfida da affrontare per crescere è quella contro sé stessi. Sembra averlo capito molto bene lo chef Gabriele Boffa, che guida, sotto la supervisione di Enrico Bartolini, la cucina della Locanda del Sant'Uffizio a Cioccaro di Penango (Asti). Un cuoco che, a conferma del suo talento, nel 2018 ha conquistato la sua prima stella Michelin a meno di un anno dall’apertura (ne avevamo parlato qui).
Senza mai snaturare la sua identità e anzi rimarcandola sempre più nettamente, in questi anni ha lavorato sui suoi piatti meglio riusciti, facendoli ulteriormente crescere di livello. Non per niente la sua interpretazione di un grande classico della cucina del Monferrato, gli Agnolotti del plin, è tra i cinque piatti che nel 2022 hanno fatto breccia nei cuori coriacei degli ispettori della Rossa.
Gabriele Boffa
Agnolotti del plin
Richiusi con il classico pizzicotto (il plin) intorno ad un ripieno realizzato senza carne di coniglio e maiale ma con tre tagli di solo vitello – lo stinco, il cappello del prete e la pancia – vengono poi avvolti dal fondo di arrosto. Un velo che non lascia traccia nel piatto, ma spennellato sulla pasta dona un aspetto lucente e fa letteralmente risplendere di sapore questi pregiati gioielli del Sant’Uffizio.
Nel gusto dei piatti in carta c’è tutta la tradizione del Piemonte, presentata con audacia in una veste nuova e più attuale.
Coniglio, carota ed erbe aromatiche
E’ quel classico contemporaneo che caratterizza tutto l’Universo Bartolini, e che al Sant’Uffizio trova la massima espressione grazie al suo resident chef Boffa, albese doc che senza mai tradire le sue radici apre lo sguardo al mondo, alla costante ricerca di un progresso vitale per il futuro della sua e di tutta la cucina.
Tortino con besciamella di tartufo nero e bieta, accompaganto da brodo freddo con olio di canapa
Granita al Daiquiri con polvere di macis
Non poteva mancare l’abbinamento più antico e apprezzato del mondo, “pane e olio”, con i lievitati serviti caldi da intingere in un blend realizzato con quattro cultivar diverse. E poi i dolci e la piccola pasticceria, che ricamano ricordi e risvegliano la nostalgia di questo viaggio nel tempo che volge al termine.
Pane e olio
Merluzzo e peperone cornetto
Crudo di fassona e nocciole
Pesca con riduzione alla Malvasia di Casorzo, zabaione e amaretto, e lingua di gatto ricamata
E allora non resta che affidarsi alle mani dello chef, e seguire senza indugi il motto impresso sulla carta: Enjoy – We take care of you!
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
legata alla sua Val Trebbia, ama viaggiare – soprattutto con la fantasia – ascoltare storie e conoscere nuove realtà. Da sempre appassionata dalle storie di cibo e dalla scrittura, da qualche anno è stata rapita dal mondo del fine dining, dove l’arte della cucina e del servizio danno vita a esperienze gastronomiche uniche, espressione dell’anima di ogni chef, della loro squadra e, sempre più spesso, di tutto un territorio
La suggestiva immagine di Furore Grand Hotel illuminato dalle luci della sera
A sinistra, Enrico Bartolini che firmerà la proposta del ristorante gastronomico di Palazzo Utini, locanda di lusso a Noceto in provincia di Parma; a destra, Roberto Monopoli, pugliese di Bari, ne sarà il resident chef. La struttura aprirà ufficialmente al pubblico il prossimo 8 maggio. Tutte le foto sono a cura di Marialuisa Iannuzzi
Enrico Bartolino sul palco dell'Auditorium di Identità Milano 2024 (tutte le foto sono di Brambilla-Serrani)
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.