16-05-2022
La famiglia Tramis, ovvero la squadra al completo del ristorante Lilith, a Vernole in provincia di Lecce
A pochi chilometri da Lecce, nel comune di Vernole, nasce nel 2003 il ristorante Lilith, espressione dell’identità territoriale pugliese e salentina. Vi si accede dalla corte d’ingresso della Masseria Copertini: un’architettura rurale integrata armoniosamente nella natura, in un'atmosfera sognante pervasa dalla fragranza dei fiori; un luogo dove ritrovare "i valori di una società a misura d’uomo come quella contadina, in un equilibrio semplice e piacevole dettato dalla natura”.
Una cucina che usa le migliori materie prime stagionali e locali
Fondato da Claudio e Mariana Tramis, il Lilith è un ristorante a conduzione familiare che propone piatti della cucina tradizionale salentina. L’attenzione è tutta rivolta alla materia prima così fresca, stagionale e locale, interpretata senza mai stravolgerne l’essenza originaria. Una cucina pulita, casalinga, rispettosa del territorio e animata dalla ricerca costante della freschezza, della qualità dei prodotti. Ai Tramis piace definirlo un laboratorio in masseria, dove, insieme ai ricordi di famiglia, convivono la ricchezza della terra, la sperimentazione e la creatività.
Il ristorante è gestito da quattro giovani che, con passione, hanno reso attuali gesti e gusti del passato: Giulia Tramis - una laurea all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo - si occupa della sala insieme al padre. La sorella Martina e il fidanzato Francesco Pellegrino - pasticciere con esperienze a El Celler De Can Roca e con Martin Berasategui in Spagna - hanno in mano le redini della reparto dolci. Matteo Romano - formatosi alla scuola internazionale di cucina italiana Alma, a Colorno (Parma) - è chef del ristorante insieme a Mariana. Una famiglia unita, che porta avanti il progetto iniziale dei coniugi Tramis. Un'insegna che dal 2017 fa parte dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, una rete internazionale per la valorizzazione di prodotti buoni, puliti, e giusti e per la salvaguardia della biodiversità agroalimentare.
Piatti tradizionali ma anche spunti ricchi di creatività. In pasticceria Martina Tramis assieme al fidanzato Francesco Pellegrino
Il menu proposto, infatti, è completamente orientato alla sostenibilità: i piatti, preparati con quanto offrono la masseria, i contadini locali o i presidi Slow Food, parlano la lingua del Salento e ne esprimono l’identità attraverso le diverse portate. Qui, per classificare un cibo buono, il solo gusto non basta: rispetto, freschezza, artigianalità, territorialità, sono tutti ingredienti base di Lilith. Una cucina che racconta la storia della terra che l'accoglie, aromi e sapori serviti nella tipica ceramica, piatti conditi dalla cortesia del personale.
Farro alle erbe selvatiche, olive e agrumi
Due percorsi degustazione (da tre o cinque portate) sono la via di accesso all’effluvio di colori, alla tavolozza dei sapori della penisola salentina: un affresco di autenticità culinaria. Per chi ama avventurarsi nelle tradizioni gastronomiche familiari, il primo passo per conoscere i Tramis è il loro primosale con cardi selvatici, per continuare con il coniglio con patate e paprika di nonna Carmela. Il Farro alle erbe selvatiche, olive e agrumi raccoglie e poi sprigiona i sapori e gli odori della terra. In chiusura, Limone e Calendula: è un dolce che gioca sul contrasto tra diverse consistenze e temperature: una formula che è anche l’espressione dell’alta formazione raggiunta da Francesco e, soprattutto, del forte legame del Lilith con la propria terra.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Milanese, nata il 24 marzo 2002, è studentessa presso l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, appassionata di gastronomia e ristoranti
Free-Ride è una delle proposte speciali offerte ai clienti di Fràn: un tavolo nell’orto della masseria, dove assaggiare un menu incentrato sul vegetale
Tutte le foto che trovate nell'articolo sono di Esmeralda Cristiana Prete, a parte dove indicato
Liliana e Antonio Intiglietta tra i vigneti in Puglia
Linguine ricci e cocco - foto Annalisa Cavaleri