19-07-2024
Liliana e Antonio Intiglietta tra i vigneti in Puglia
Antonio Intiglietta sa bene cosa significhi la parola artigiano. E ora ha fatto una scelta che lo ha portato a diventare anche viticoltore, oltre che imprenditore. Una scelta dettata dal cuore, prima di tutto.
Antonio e la moglie Liliana Angelillo sono pugliesi di origine, ma ormai milanesi da lungo tempo. Intiglietta, infatti, è presidente di Ge.Fi. Spa, società che organizza in Fiera di Milano la mostra mercato internazionale L'Artigiano in Fiera. Ma non ha dimenticato le sue origini pugliesi, tanto da voler realizzare nel 2015 Tenuta Liliana a Parabita, all’altezza di Gallipoli, nel Salento.
Un'immagine della Vigna di Specchia
Nasce così il progetto di Tenuta Lilliana. «Per certi versi abbiamo ragionato all’incontrario – ammette – Siamo partiti prima dai terreni e poi dai vitigni. Avevo quattro ettari incolti: abbiamo analizzato questa terra, l’abbiamo dissodata, abbiamo frantumato le rocce, l’abbiamo mescolata con la terra rossa…».
La splendida cantina realizzata nell'ex cava di tufo
Non è finita qui: la decisione di rivitalizzare il territorio passa anche dalla scelta avveniristica di trasformare un’ex cava di tufo, attiva fino agli anni Sessanta e poi in stato di abbandono, in una cantina che unisce l’utile al bello. In omaggio a questo luogo di storia e di lavoro campeggia nel piazzale di fronte alla cantina un grande monolite della stessa pietra, con tracce di lavorazioni umane e conchiglie fossili ancora visibili.
Vendemmia e il vino Ladame, primo prodotto di Tenuta Liliana
Tenuta Liliana si presenta così con il suo vino, il Ladame, Cabernet Sauvignon in purezza. L’annata 2021 – prima edizione – è un vino dove il Cabernet riesce a esprimersi molto bene, con grande gradevolezza, e buona acidità nonostante una struttura comunque notevole. La 2022 è forse più elegante, con una grande prospettiva futura, ma già piacevole fin da subito. Un’evoluzione positiva rispetto all’annata precedente.
Antonio Intiglietta conclude: «Consentitemi di fare il meglio che posso».
«L’obiettivo – conclude con il suo immancabile sorriso – è creare qualcosa di bello e sorprendente che possa essere anche generatore di nuove prospettive. Siamo solo ai primi passi ma, citando ‘Il pranzo di Babette’… Consentitemi di fare il meglio che posso».
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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Tutte le foto che trovate nell'articolo sono di Esmeralda Cristiana Prete, a parte dove indicato
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