18-04-2022

Luogo Divino e Ca' del Profeta: i frutti della collaborazione tra Anderson Hernanes e Diego Dequigiovanni

Due brasiliani: una stella del calcio e un esperto sommelier. Si sono conosciuti a Torino e dal loro sodalizio professionale sono nate due valide realtà enogastronomiche

L'affissione del simbolo di Luogo Divino

L'affissione del simbolo di Luogo Divino

Luogo Divino è uno snodo di grandi esperienze. Da una parte continua ad essere uno dei locali torinesi dove mangiare cibo buono accompagnato da un grande vino, senza doversi preoccupare troppo del conto. Dall’altra parte continua a portare sviluppo e nuova materia gastronomica per chi si occupa come noi di farne la cronaca. 

Il Brasile è il tratto comune che tiene insieme il patron del locale, il profeta del gol degli anni 2000, Anderson Hernanes, con il suo socio, nonché anima della sala e della cantina Diego Dequigiovanni e con lo chef Remo Girardi. Di Hernanes sono piene le notizie sportive e le sue capriole ancora echeggiano tra Roma, sponda Lazio, Torino e Milano.

Hernanes e Dequigiovanni

Hernanes e Dequigiovanni

Diego invece arriva in Europa nel 2010 dopo aver fatto le scuole enologiche in Brasile, richiamato dalla voglia di conoscere la grande ristorazione europea, si sperimenta da Ducasse a Londra e poi in Italia alle cucine del Cambio di Torino, dove diventa il responsabile di una delle cantine più ricche e profonde d’Italia.

In Piazza Carignano, e siamo ad un secondo denominatore comune, avviene l’incontro con lo chef Remo Girardi, che invece arrivava dopo il Brasile da esperienze nei Paesi Baschi (Berasategui) e a Milano da Cracco. Dal 2017, i nostri tre protagonisti cominciano a lavorare insieme, quasi per gioco, per amicizia sicuramente, cercando di mantenere uno stile proprio, ovvero cucina informale, piatti anche veloci e vino fortemente selezionato.

Fricassè di coniglio con topinambour carote e kale croccante

Fricassè di coniglio con topinambour carote e kale croccante

I piatti sono così frutto di un mix di sapori internazionali che si incontrano con il territorio piemontese: Polpette libanesi con salsa speziata, Tagliolini al burro sugo d’arrosto e mollica, Fricassè di coniglio con topinambour, carote e kale croccante e per chiudere una Red velvet con cream cheese, terra di cioccolato e coulis di lamponi. Poi la cantina, profonda e mai scontata, con tanti vini naturali e tanti vini francesi, per ampliare scelte e conoscenze anche nel bere.

Un luogo divino anche perchè ai costruiscono nuove idee e si mettono insieme talenti. Infatti Hernanes e Diego Dequigiovanni, entrambi innamorati del vino piemontese e del Monferrato, si inventano la Ca’ del Profeta a Montaldo Scarampi: lì a 17 km da Asti dapprima aprono la cantina di produzione e dal 2021 il resort e ristorante, con la consulenza di uno chef stellato piemontese, Christian Milone, che di sport e competizione ne sa anche lui qualcosa e anche di ricette, ovviamente. La sua proposta fa riconoscere nei piatti la collocazione geografica, ma ne dà una personale interpretazione come nel Vitello Tonnato, servito con caramello al peperoncino, o i funghi serviti in diverse cotture e consistenze, e la Tarte tatin, che diventa gelato alla vaniglia e panna all’aceto di mele. 

Ca' del Profeta

Ca' del Profeta

Nei 4 ettari di vigneti intorno al ristorante, si coltivano con metodo biologico, tutte le denominazioni della zona, dal Dolcetto al Barbera, dal Grignolino al Brachetto, puntando su un prodotto versatile e dai chiari toni piemontesi, e che possa essere venduto in Italia, ma soprattutto all’estero, come in Brasile, dove questa tipologia di vini è molto richiesta dalla ristorazione.

Ca’ del Profeta vuole essere un resort contemporaneo, un luogo tranquillo ed informale, nel Monferrato, territorio Patrimonio dell’Unesco ma ancora da scoprire, lontano dai turisti che ormai affollano nei weekend le più note colline langarole.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luca Milanetto

gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante

Consulta tutti gli articoli dell'autore