21-08-2021
Vista dalla terrazza panoramica (nonchè una delle sale) del ristorante Regiacorte ubicato nell'esclusivo Sant'Angelo Luxury Resort (5*L) a Matera, in Basilicata
Prende nome da Regia Corte, il Tribunale sede della Regia Udienza che fu istituita in città quando Matera uscì dalla Terra d’Otranto, il ristorante fondato da Nicola Ruscigno e situato all’interno del Sant’Angelo Luxury Resort a Matera. Un luogo che mantiene, saldo, il legame con la città, che si ammira in tutta la sua bellezza dalla Terrazza Panoramica affacciata sui Sassi di Matera e il “Canyon” del Gravina. Ci accompagnano alla scoperta del ristorante, il manager Biagio Matera, a capo di una squadra di giovani talentuosi e ambiziosi. E poi il maître e sommelier Francesco Contini, che ci svela, per lui la chiave dell’ospitalità è: «Una battuta discreta, un sorriso per mettere gli ospiti a loro agio, un sorso di vino, un boccone di carne per farli sognare». A conquistare i palati ci pensa invece lo chef Pompeo Lorusso, con il suo amore per la terra e per il mare, fautore di una cucina «giovane e allo stesso tempo tradizionale, schietta, fondata su semplicità e chiarezza», ci racconta. Chi ha curato gli arredi? Che atmosfera si respira? BM: L’arredamento e il design sono frutto della sinergia tra Nicola Ruscigno, proprietario e fondatore di Regiacorte e di Ruscigno Group, che comprende il Sant’Angelo Luxury Resort 5*L lì dov’è situato il ristorante Regiacorte, La Casa di Lucio, Più Sud e altri brand, e l’architetto Stefano Tardito, giovane talento con molta esperienza nell’hospitality. Il frutto di questa collaborazione è uno spazio intimo, elegante e soffuso ma che non vuole restituire un’atmosfera asettica o distaccata, anzi: tutto qui è pensato per far sentire l’ospite a proprio agio senza “intimorirlo”. Quindi direi che è un posto adatto a chiunque voglia provare un’esperienza culinaria fuori dal comune. Poi, non per vantarci, ma la nostra terrazza panoramica è uno dei luoghi più romantici di tutta Matera. Oggi accogliamo gli ospiti in due sale interne e sulla Terrazza Panoramica con vista mozzafiato sui Sassi di Matera e il “Canyon” del Gravina. La sala interna riservata alla cena conta circa 50 coperti, poi c’è una sala Lounge Bar e degustazioni che può arrivare a circa 15-20 coperti. La Terrazza, invece, può arrivare fino a 35.
Biagio Matera è il restaurant manager del ristorante Regiacorte
La grotta di tufo è un'altra delle sale nelle quali è possibile cenare e assaporare l'accoglienza del Regiacorte
Il giovane chef Pompeo Lousso ha sempre lavorato in Puglia. La sua passione ha origine dai mestieri dei suoi nonni: Giovanni pescivendolo, Pompeo agricoltore
Paola Calemme, sous chef e pastry chef. è parte importante del team. BM: Sì, Paola Calemme, classe 1988, è la nostra pastry chef e sous chef. Napoletana verace, laureata in ingegneria edile e con una forte passione per la pasticceria. Dopo la laurea decide di stravolgere la sua carriera professionale iscrivendosi al Campus Etoile Academy per apprendere le basi di pasticceria sia classica che moderna. Inizia subito a collaborare con un maestro pasticcere AMPI e poi, terminata l’esperienza in laboratorio, decide di buttarsi nel ben più vario mondo della pasticceria da ristorazione. Da qualche anno affianca lo chef aiutandolo nella gestione della cucina, collaborando con lui anche nelle preparazioni della cucina salata.
Paola Calemme, classe 1988, è la pastry chef e sous chef del ristorante Regiacorte. Di origine napotelana, si laurea in ingegneria edile, per poi dedicarsi completamente alla sua passione per la pasticceria
Un dessert della pastry chef e sous chef Paola Calemme
Francesco Contini, maître e sommelier del ristorante Regiacorte
Più Sud (ne abbiamo parlato qualche tempo fa nell'articolo Più Sud, a Matera uno store con le eccellenze di otto regioni) è un punto vendita interamente dedicato alle migliori eccellenze del Sud Italia: non solo è possibile acquistare prodotti, ma anche partecipare a serate a tema e degustazioni. Dista pochi passi dal ristorante
Come definiresti la tua cucina? Quali sono gli ingredienti a cui non rinunceresti mai? La mia cucina è giovane e allo stesso tempo tradizionale, schietta, basata sulla semplicità e chiarezza, ogni commensale deve capire cosa sta mangiando. Non amo riempire i miei piatti con troppi elementi. Mi piace cercare il giusto equilibrio tra estetica e gusto. Nei miei piatti non mancano mai olio extra vergine di oliva, aglio fresco, zenzero e infine l’acciuga sotto sale (quando posso cerco sempre di inserirla).
Come conquisti i tuoi clienti? Offriamo una cucina che parla del territorio, con qualche influenza proveniente dal mare; mi diverto nell’unire alcuni prodotti locali con altri pugliesi studiando a volte abbinamenti che suonano strani ma nello stesso tempo incuriosiscono e conquistano. Per i più curiosi offriamo anche dei percorsi di degustazione. Ovviamente le scelte cambiano in base al tipo di cliente ma per fortuna, nella maggior parte delle volte, tutti rimangono entusiasti.
Un piatto della cucina di Pompeo Lorusso, classe 1990, è il giovane chef originario di Bisceglie (paesino nella provicina di Barletta-Andria-Trani) del ristorante Regiacorte . La sua è una cucina che rispecchia ampiamente il territorio ma non manca di osare con accostamenti insoliti
La tua cucina è etica e sostenibile? Lavoro con prodotti strettamente stagionali, cerco sempre frutta e verdura locale, con un interesse maggiore sul biologico, acquisto latticini e formaggi lucani e pugliesi, carni locali (anche tagli poveri o frattaglie); provo, insomma, a valorizzare le piccole realtà presenti sul nostro territorio. Durante le preparazioni cerco di evitare gli sprechi utilizzando i ritagli in altre preparazioni (fondi, salse o polveri). Il km “0” e la sostenibilità spesso entrano in contrasto con la soddisfazione del cliente per cui c’è bisogno di trovare un equilibrio, una via di mezzo; non si può essere troppo radicali.
Quali sono le tecniche di cottura che prediligi? La cucina col passar del tempo si sta evolvendo e con esso le attrezzature e quindi anche le tecniche; sono convinto che in alcuni casi le classiche tecniche di cottura siano le migliori ma non sempre. Bisogna studiare e fare tuo il nuovo modo di fare cucina perché spesso può rendere il lavoro più “semplice”; una tecnica in particolare mi affascina ed è quella del sottovuoto: iniziai a studiarla a scuola per poi scoprirla nelle cucine imparandone l’utilizzo. Nella mia cucina molte delle preparazioni sono fatte con l’aiuto del sottovuoto e della cottura a vapore o a bassa temperatura.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Giornalista specializzata in Hôtellerie e Travel, è consulente di Identità Golose, vice direttore di Hotel and Travel e condirettore di The CUBE Magazine, collabora con AD Architectural Digest Italia. Autrice di libri e guide editi da WhiteStar e Marco Polo
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