02-07-2017
Un cocktail, uno dei molti miscelati dalle sapienti mani dei barman del Jerry Thomas Project di Roma, per una serata speciale all'Osteria Fernanda in cui lo chef di casa Davide Del Duca si è confrontato con Francesco Brutto, di Undicesimo Vineria (Treviso) e Venissa (Venezia)
Che Francesco Brutto di Undicesimo Vineria e Venissa fosse un po' scienziato, un po' fattucchiere e un po' cuoco è cosa nota. A suggerirlo, già di primo acchito, l'aspetto scompigliato e lo sguardo irrequieto. La sua cucina è un percorso esplorativo nelle sensazioni crude del mondo vegetale e animale, e non c'è limite all'amaro né all'acido, ai gusti netti e profilati della terra e del mare. Veementi, affilati, angolosi, ritmati. Davide Del Duca dell'Osteria Fernanda è uno di quei cuochi stregoni dall'aspetto barbuto e un po' burbero. La sua cucina gioca la difficile battaglia dei chiaroscuri con ingredienti ostici, sapori ficcanti e sferzate decise, mantenendosi sempre dalla parte del gusto. Perentoriamente. I bartender del Jerry Thomas Project - Alessandro Procoli, Michele Garofalo e Riccardo Marinelli - hanno fatto dell'alchimia una religione, maestri della mixology contemporanea. Un po' druidi ci sono nati. Cinque personalità che si sono incontrate e confrontate in una cena speciale, intitolata "Druids in the Kitchen - Spirits, Food & Stories", che si è svolta lunedì 19 giugno presso l'Osteria Fernanda di Roma.
Tagliatelle alla clorella
Tortellino di tamarindo alla panna e angostura
Crema di mandorle con granita di rapa rossa all'aceto di ribes e cavolo cinese
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
bolognese, classe 1978, un tempo ingegnere civile, cantante lirica e ballerina di tango, oggi sommelier e donna di sala a Bologna. Di indole aperta e curiosa, ama il vino tanto quanto l'arte. L'ironia e il sorriso sono le sue armi