19-10-2016
Niko Romito ci aveva già raccontato di una certa sua idea sulla ristorazione collettiva ospedaliera in questa intervista esclusiva, il 2 settembre scorso. Poche ore fa la presentazione del progetto a Roma. Identità Golose c'era
Certe idee sono così, sembrano banali, scontate, ma solo un secondo dopo che qualcun altro le ha formulate. Prendiamo Niko Romito: lui da anni porta avanti progetti legati alla standardizzazione e alla replicabilità delle ricette. Fa ricerca a Castel di Sangro, per innervare d’innovazione il suo Reale; poi – banalizziamo, ma è per capirci – in alcuni casi prende il piatto, lo semplifica, ne formula un protocollo definito che dovrà aiutare il personale di cucina dei vari Spazio sparsi per la Penisola (e reduce da un percorso all’interno della Niko Romito Formazione) a servirlo al meglio. Ora, ecco l’idea: ma perché non utilizzare la stessa logica per creare buoni piatti destinati alla ristorazione collettiva ospedaliera, ovvero alle mense in senso lato? Due sono gli ostacoli per riuscirci: 1) fare i conti con il food cost assai basso: poco più di 10 euro non per un pasto, ma per tutti quelli della giornata, colazione pranzo, merenda e cena; 2) interfacciarsi con personale di mensa che non viene da un processo specifico di formazione.
Pollo al forno con patate arrosto "alla Romito": finalmente in ospedale si mangia bene (foto Francesco Fioramonti)
Primo e unico nel suo genere, il progetto IN-Intelligenza Nutrizionale testa con metodo scientifico il valore nutrizionale degli alimenti dopo la trasformazione e si propone dunque di re-inventare, rivoluzionandolo, il concetto stesso di mensa ospedaliera. Scompare la figura, pittoresca ma inefficace, dell’addetta che cuoce il sugo a occhio, e lo rettifica in base al proprio gusto di giornata. Romito applica logiche industriali di standardizzazione del piatto: il che suona male, me vuol dire poter avere sempre alta qualità e abbattere costi, tutto ciò in una realtà come la ristorazione collettiva ospedaliera che vede 1 miliardo di euro di spesa annua per circa 1.400 ospedali pubblici e privati, qualcosa come 200 milioni di pasti accompagnati per ora da pessima fama.
La presentazione alla Sapienza di Roma
IN-Intelligenza Nutrizionale parte poi dal considerare l’alimentazione come primo elemento per il benessere fisico e psicologico dei pazienti ricoverati. «Tutto ciò – sottolinea Romito – è frutto di svariati anni di esperienza e di rigorosa indagine scientifica. È proprio nei luoghi di cura che il cibo dovrebbe fungere da prima medicina, eppure non è così. Intelligenza Nutrizionale è un progetto rivoluzionario, socialmente utile, reale perché sarà immediatamente applicato. Le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei nuovi menu sviluppati, la standardizzazione e replicabilità delle ricette sono fondamentali, ma ciò che mi rende particolarmente felice è il pensiero che il paziente potrà affrontare l’esperienza ospedaliera in maniera diversa e che il progetto diventerà parte integrante del suo percorso di cura, oltre a un prezioso strumento di educazione alimentare».
E ci saranno anche le lasagne... (foto Francesco Fioramonti)
Tecnicamente, lo chef di Castel di Sangro ha individuato sette tecniche utili a essere impiegate nella ristorazione collettiva, e che utilizzano massicciamente l’alta tecnologia, «senza della quale non è possibile far quadrare i conti»: freddo, sottovuoto, salamoia, vapore, bassa temperatura, alta temperatura (attraverso una pellicola di olio extravergine e amido di riso che viene spalmata sul prodotto per proteggerlo dal calore, cuocerlo fuori e mantenerlo succoso dentro) e poi la fase di recupero degli scarti.
IN-Intelligenza Nutrizionale nasce in ospedale ma non si ferma qui: le possibili applicazioni future riguardano tutta la catena della ristorazione collettiva, dalle scuole alle carceri, dalle mense aziendali alle case di riposo.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.