23-04-2022
Pierluigi Fais, insieme a due componenti della sua brigata, ha dato una dimostrazione pratica di come sfruttare al massimo la carne di pecora (Tutte le foto sono di Brambilla/Serrani)
Di chi è il futuro? È loro, dei giovani. Che, a dispetto di chi continua a etichettare la categoria come poco incline al lavoro e al sacrificio, continuano a crescere bene. E in qualche caso, come per i ragazzi che sono saliti sul palco di Identità Milano 2022 nella sezione “Il futuro è loro”, benissimo.
«L’allevamento ovino è uno dei pilastri dell’economia della Sardegna, dove la pastorizia è l’attività più diffusa». È un invito a non sottovalutare il valore gastronomico di alcune carni quello lanciato dal palco di Il futuro è loro da Pierluigi Fais, macellaio, chef e patron del ristorante Josto di Cagliari.
«La carne di pecora è stata da sempre poco considerata perché, dal punto di vista commerciale, non c’è una filiera organizzata e non c’è mai stato un movimento di allevatori con una reale unità di intenti». E prosegue: «La carne di pecora ha un sapore delicato ed elegante, di pascolo brado, non selvaggio come molti sostengono e la frollatura dà grandi risultati. Una volta il consumo era immediato, la macellazione non veniva eseguita in maniera pulita e spesso si trattava di animali già morti e non regolarmente macellati. La tradizione molte volte ci ha impedito di crescere».
Fais insieme a Eugenio Signoroni, che ha condotto la lezione
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classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016
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