31-10-2016
La sala che al secondo piano dell’hotel Lotte a Mosca ospita da poco tempo il ristorante di Carlo Cracco, primo all’estero. Lo chef vicentino, e milanese di adozione, lo ha battezzato Ovo in omaggio al suo ingrediente preferito, l’uovo. Rispetto alla precedente gestione, non è stato ancora modificato nulla e lo stesso spazio accoglie la mattina le prime colazioni
Ci sono luoghi della Terra dove andrei a vivere domani mattina, ad esempio Colorado e Svezia, Grecia e Australia, e altri che posso anche ammirare per i motivi più svariati tra loro, ma che visiterò solo quando si creerà l’occasione giusta. E’ il caso di Mosca. Mai un servizio per il Giornale, mai un invito goloso. Mai fino a giovedì scorso, 27 ottobre, quando Carlo Cracco ha inaugurato il suo ristorante all'estero all’intero dell’hotel Lotte, 5 stelle lusso, proprietà coreana, lungo il viale Novinskly, telefono +7.495.2870515.
Cracco con il suo Ovo ha preso il posto di un grande di Francia, Pierre Gagnaire, penalizzato dalla difficoltà di avere i prodotti amati direttamente dalla madre patria e anche da una certa rigidità dei nostri cugini, sempre recalcitranti all’idea di scendere a patti con la realtà. Su questo noi italiani siamo più pratici. Ad esempio i pomodori per la passata. Non potendo contare su quelli di casa nostra, lo chef al quale Carlo ha affidato la guida di Ovo, Emanuele Pollini, già da Carlo e Camilla in Segheria a Milano, in estate si è rivolto ad alcune fattorie fuori la capitale russa. Sono ottimi e sono russi, ha importanza il secondo dettaglio? Per me no.
Carlo Cracco in una sua foto-simbolo
Tra l’altro Mosca il 25 ha ospitato la Giornata mondiale della pasta. Dall’Italia è arrivato apposta Niko Romito e come lui Davide Scabin, per Cracco è stata una coincidenza, tre giorni di eventi speciali al Lotte con in più, ad esempio, la visita all’ambasciata d’Italia dove ha spiegato come «I tratti principali della cucina italiana sono sicuramente quelli della semplicità e onestà e del grande prodotto. Però nel frattempo si è evoluta. Quindi adesso è anche ricerca, tecnica, trasformazione. Se oggi esiste questo suo grandissimo momento felice è perché si è lasciata trasformare. Stiamo cercando di migliorarla sempre attraverso le tecniche e l’esperienza e farla girare per il mondo».
Seasonal pickled vegetables with “perfect” egg yolk and orange curd, così è presentato in carta quello che in italiano ha un nome più criptico: Tuorlo e non tuorlo. Tuorlo perché sotto all’insalata c’è un autentico rosso d’uovo, da rompere e mischaire al verde, mentre quella caramellona arancione sul bordo del piatto è una sferificazione di succo di arancia, da mangiare per ultima. Slurppppppp
In carta, sotto a ogni voce, il peso e l’apporto calorico. Ad esempio, un superbo Risotto Marinara pesa 170 grammi e con 657 calorie è il primo più leggero. Lo impone la legge russa, così uno sa cosa gli arriva in cambio dei suoi soldi. In più ecco tre simbolini colorati, tre diamanti: bianco ricetta prova di lattosio, rosso assenza di glutine e verde proposta vegetariana. Semplice, chiaro, efficace.
Anche se si sta a Mosca per meno di 24 ore, non esiste mancare di vedere il Cremlino e la Piazza Rossa. Fanno sempre impressione per le dimensioni e per la storia passata e che tuttora passa per di lì. Ma è di notte che il tutto dà il meglio di sé, sprigionando una bellezza e intensità uniche Pollini e Troccoli hanno lavorato da primavera perché tutto partisse prima dell’inverno. Lì siamo già attorno ai 0 gradi, la mattina facilmente nevica, poi smette perché il cielo si “riscalda” e resta un cielo grigio. I viali possono presentare fino a sette corsie per senso di marcia, per attraversare a piedi cento volte più sicuro un sottopassaggio. La vendita di vodka e veleni che ti bruciano le viscere, nei negozi finisce alle 11.30. Attenti: del mattino. Presto sarà pieno inverno, meglio organizzare una trasferta a Mosca a primavera inoltrata anche se lo stupore per la bellezza del Cremlino, e di tutti i gioielli che lo circondano, fa scordare qualsiasi disagio legato al meteo.
Anche se si sta a Mosca per meno di 24 ore, non esiste mancare di vedere il Cremlino e la Piazza Rossa. Fanno sempre impressione per le dimensioni e per la storia passata e che tuttora passa per di lì. Ma è di notte che il tutto dà il meglio di sé, sprigionando una bellezza e intensità uniche
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi