26-09-2025

I Carracci sono diventati una galleria d'arte

La sala del ristorante del Grand Hotel Majestic a Bologna è stata ripensata a fondo, non sono stati toccati solo gli affreschi sulla volta. Alle pareti le opere di Claudine Drai, nei piatti le bontà dello chef Agostino Schettino

Il nuovo volto della sala da pranzo de I Carracci,

Il nuovo volto della sala da pranzo de I Carracci, il ristorante del Grand Hotel Majestic, ripensata a fondo durante l'estate 2025

Il gruppo Due Torri ha riaperto la sala che a Bologna accoglie I Carracci, il ristorante all’interno del Grand Hotel Majestic, un 5 stelle lusso acquisito da lungo tempo ma sempre presentato come l’Ex Baglioni, quando per me sarebbe ormai giunto il momento di andare oltre e ultimare il guado di un fiume chiamato tempo. Perché non Majestic I Carracci, vista la forza di questi maestri della pittura seicentesca?

E la stessa sala come era fino alla primavera scorsa

E la stessa sala come era fino alla primavera scorsa

La sala è stata chiusa a fine giugno, con il locale trasferito al piano più basso, quello delle prime colazioni, senza perdere un giorno di lavoro, sempre aperto pranzo e cena sotto la guida dello chef Agostino Schettino. E il 15 settembre la riapertura nello spazio di sempre, pareti, pavimento e volta con una luca diversa, vera e viva. Se poteva esserci un difetto era una tendenza, se non al buio, alla penombra, che rendeva tutto molto simile alla sala di un museo, ma di quelle statiche e polverose.

Scarola farcita alla napoletana, acciughe, mostarda di fischi e pinoli

Scarola farcita alla napoletana, acciughe, mostarda di fischi e pinoli

Ora è proprio una vita diversa. Sotto l’affresco del soffitto, raffigurante il Mito di Fetonte e attorno le Quattro Stagioni, tutto è stato ripensato da Fabrizio Cocchi, designer di interni e direttore creativo, che ha abbinato uno spazio ristorativo alla galleria d’arte lungo un racconto che unisce materia, luce e colore. Via il damascato, ecco le pareti ricoperte di Moiré di seta, tessuto pressoché unico, lavorato a mano, con un gioco di fiammature tra il lucido e l’opaco, reso possibile anche dal ricorso a fili in

Petto d'anatra, zucca, pak choi al sesamo e soia

Petto d'anatra, zucca, pak choi al sesamo e soia

platino. Il pavimento è adesso un prezioso parquet in legno massello Afrormosia, arriva dal centro Africa ed è stato posato ricorrendo al disegno cosiddetto Versailles per conferirgli un tono reale. Alle pareti i Poliedri di Venini e al centro un tavolo rotondo del Settecento, già in hotel, ma non valorizzato al meglio come accade invece adesso.

Tutto questo ci accompagnerà a lungo, mentre l’ultima realtà è destinata a mutare ogni quattro mesi circa. Proprio per evitare che la sala risulti

Raviolo in sfoglia verde ripieno di friggione, Parmigiano Reggiano 36 mesi, castagne e pioppini

Raviolo in sfoglia verde ripieno di friggione, Parmigiano Reggiano 36 mesi, castagne e pioppini

statica, il direttore del Majestic, Tiberio Biondi, ha avviato una doppia collaborazione, con Viabizzuno per i suoi sistemi di illuminazione, pensati per risultare opere d’arte in sé, e con la Galleria Maggiore g.a.m. che ha esordito con alcune opere della francese Claudine Drai in carta bianca, sia in versione seta che stropicciata, un’artista che, comunque, usa materiali di ogni tipo, in un continuo confronto tra quanto è fisico e quanto intangibile risalendo alla genesi di ogni sua opera. Evitare di sorridere per

Ricordo di uno "spaghetto allo scarpariello": pomodoro conserva Petrilli, basilico, e pecorino di fossa Dop

Ricordo di uno "spaghetto allo scarpariello": pomodoro conserva Petrilli, basilico, e pecorino di fossa Dop

favore, il valore appeso a Bologna è scandito sulla misura dei 10mila euro. Da qui teche protettive e antifurti.

Da Agostino Carracci ad Agostino Schettino, dall’arte pittorica all’arte culinaria, con un menù che somma in sé la Campania dove è nato, Bologna dove vive e lavora, più due menù degustazione, uno che è un ripensare il capoluogo emiliano, a iniziare da una Petroniana contemporanea, che vedrei meglio a forma di dischetto da hockey, e il

Mangiafagioli: tagliatella ai fagioli, cozze e plancton marino, omaggio all’opera di Agostino Carracci

Mangiafagioli: tagliatella ai fagioli, cozze e plancton marino, omaggio all’opera di Agostino Carracci

secondo un tutta Natura, ad esempio un Raviolo in sfoglia verde ripieno di friggione, Parmigiano Reggiano 36 mesi, castagne e pioppini.

Sapida e profonda la Scarola farcita alla napoletana, acciughe, mostarda di fischi e pinoli, ma zero uva passa come tradizione imporrebbe; brillante il Baccalà, cavolfiore, bagna cauda ed essenza di limone; goloso il Petto d'anatra, zucca, pak choi al sesamo e soia; italianissimo il Ricordo di uno

Petroniana contemporanea, come Agostino Schettino ha ripensato un classico della cucina bolognese

Petroniana contemporanea, come Agostino Schettino ha ripensato un classico della cucina bolognese

“spaghetto allo scarpariello”, pomodoro, basilico e pecorino di fossa; un pensiero forte ai Carracci con il Mangiafagioli: tagliatella ai fagioli, cozze e plancton marino, omaggio all’opera di Agostino Carracci. Non mi ha convinto in pieno solo il ricorso al sottovuoto per cuocere l’agnello, una tecnica che ha perso la carica innovativa di un tempo e, per di più, vale molto in aiuto a un banchetto, ma per una ventina o trentina di coperti molto meno. Viva il fuoco.
Tutti al servizio della clientela al Grand Hotel Majestic, il 5 stelle lusso di Bologna, e unico in tutta l'Emilia. Da sinistra verso destra; Giordano De Lellis, primo maitre; Tiberio Biondi, direttore generale della struttura; Walter Presutti, sous chef; Agostino Schettino, chef; Elena Spadaro, vice direttrice dell'albergo; Daniele Montuori, primo sommelier; Andrea Barboni, terzo maitre e Beatrice Maio per l'accoglienza

Tutti al servizio della clientela al Grand Hotel Majestic, il 5 stelle lusso di Bologna, e unico in tutta l'Emilia. Da sinistra verso destra; Giordano De Lellis, primo maitre; Tiberio Biondi, direttore generale della struttura; Walter Presutti, sous chef; Agostino Schettino, chef; Elena Spadaro, vice direttrice dell'albergo; Daniele Montuori, primo sommelier; Andrea Barboni, terzo maitre e Beatrice Maio per l'accoglienza


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

Consulta tutti gli articoli dell'autore