01-12-2016
Come conciliare arte della pizza con tradizione gastronomica giapponese? Ci ha provato recentemente lo chef Nobuya Niimori, del Sushi B di Milano, ideando la pizza Tori No Teriyaki (vedi foto). Racconta la sua esperienza a Identità Golose. Il pezzo è uscito in anteprima per Identità di Pizza, la newsletter che Identità dedica al mondo dei lievitati. Per riceverla regolarmente (e gratuitamente) basta iscriversi qui
Chef e pizza, un tema che stiamo sviluppando a fondo. Abbiamo già raccontato la storia di grandi chef italiani (Ugo Alciati, Moreno Cedroni, Nino Di Costanzo, Andrea Mattei, Peter Brunel) alle prese con il mondo degli impasti e dei topping. Ora cambiamo punto di vista, andiamo in Giappone, o meglio a Milano. Qui opera infatti lo chef nipponico Nobuya Niimori, di Sushi B. Ha voluto lui stesso raccontarci (vedi sotto) come si accostato a questa realtà che gli è inusuale. E’ accaduto in una recente serata al Ferrowine di Castelfranco Veneto che ha ospitato anche Italo Bassi, Eugenio Boer, Alba Esteve Ruiz e Francesco Brutto, tutti impegnati a ideare il topping ideale per la base croccante del pizzaiolo Denis Lovatel del Da Ezio di Alano di Piave (Belluno). Ospitiamo volentieri l’intervento di Niimori. (Carlo Passera)
Nella foto, da sinistra, Michela Ferro di Ferrowine, Italo Bassi, Andrea Valentinetti di d&g patisserie, gli altri chef Niimori, Brutto, Boer, Esteve Ruiz, Lovatel e Giovanni Ferro di Ferrowine
Lo chef Nobuya Niimori
Nobuya Niimori al lavoro al Ferrowine
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è nato a Tokyo nel 1973. La passione per la cucina lo coinvolge sin da piccolo e, una volta terminati gli studi, ha lavorato come chef per otto anni in ristoranti italiani in Giappone. Giunto nella Penisola, è stato alla Trattoria Donnini di Bagno a Ripoli, poi da Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore, Da Franco a Palau, quindi a Milano al ristorante Don Carlos presso il Grand Hotel de Milan, sotto la consulenza di Alfredo Russo, poi ancora da Kiyo e Nobu Armani. Oggi è executive chef di Sushi B