03-03-2019
Danilo Ciavattini, titolare del ristorante omonimo a Viterbo, una stella Michelin da pochi mesi. Sarà relatore a Identità di Pasta, domenica 24 marzo
Non conosce tregua la Guida di Identità Golose. Questa settimana segnaliamo quattro nuovi ingressi, segnalati e scritti da altrettanti collaboratori. Due di queste insegne, entrambe nel Nord del Paese, sono aperte da poco tempo ma vantano già apprezzabili risultati e cifre identitarie nello stile espresso. Le altre due, localizzate nel Viterbese e a Pompei, contano invece su un blasone importante (una stella Michelin per entrambi) e su cuochi che sanno fare bene i rispettivi mestieri, da diverso tempo. Danilo Ciavattini è anche uno dei relatori più attesi nella giornata di Identità di Pasta, domenica 24 marzo dalla mattina alla sera.
Danilo Ciavattini (via delle Fabbriche 20-22, Viterbo, +390761333767) Un consiglio? Non fate come me che ho ignorato il Lazio – ma non Roma – fino a 60 anni compiuti. Mai stato infatti in un capoluogo esterno alla capitale. Peggio per me. Viterbo mi ha preso con tante facce. Una per tutte: un centro storico medioevale che non è secondo a nessun altro in Europa. Io l'ho camminato poco più di un niente per cenare dal miglior cuoco della città simbolo della Tuscia: Danilo Ciavattini. Danilo lo era già perché chef all'Enoteca La Torre dall'aprile 2011. Due anni e poi, maggio 2013, i titolari trasferiscono il loro gioiello a Roma, all'interno di Villa Laetitia. Altri tre ancora e, gennaio 2016, Ciavattini lascia Roma e torna a Viterbo. Meglio essere i primi nella propria terra che uno dei tanti stellati attorno al Colosseo. Questo deve aver pensato. L'inizio del nuovo racconto nell'ottore 2017. Con l'apertura a inizio autunno. Leggi l'intera recensione di Paolo Marchi
Alex Leone, Mater, Milano
Anna Barbina, Ab Osteria Contemporanea, Mortegliano (Udine)
Paolo Gramaglia, President, Pompei (Napoli)
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A cura della redazione di Identità Golose