09-09-2024

Al Muraless Art Hotel, il primo "museo con camere" dedicato alla street art

Il 4 stelle veronese, affiliato al brand WorldHotels Crafted di BWH Hotels, ha 94 stanze "interpretate" da 52 artisti internazionali per celebrare il genio e le eccellenze italiane. L'immensa facciata è opera di Mr. Brainwash

La spettacolare facciata del Muraless Art Hotel re

La spettacolare facciata del Muraless Art Hotel realizzata da Mr. Brainwash, artista e writer francese tra i più quotati al mondo

Per costruire qualcosa di unico occorre una scintilla e l'audacia di osare. E' nato così il Muraless Art Hotel, 4 stelle, che è molto di più di una struttura ricettiva con 94 camere: è l'unico museo di street art al mondo. Inaugurato un anno fa a Castel d'Azzano, a 7 chilometri da Verona, ha appena festeggiato l'ingresso nel brand WorldHotelsCrafted di BWH Hotels, riservato a strutture uniche per design e arte, «capaci – come ha sottolineato il vice presidente Wytze Van Den Berg – di trasformare l'ordinario in straordinario».

Un progetto tenacemente inseguito da Gianmaria Villa, fondatore e presidente Velox Group e titolare di Muraless Art Hotel: «Non volevo essere messo in anticipo in pensione – ha detto ironicamente - dall'intelligenza artificiale, così ho dirottato le mie attenzioni sul concetto di arte e sulla vicinanza con una città culturalmente ricca come Verona». Per realizzare il suo sogno non si è fatto spaventare dalle incognite del post Covid e nel 2021 ha preso l'ex Hotel Cristallo, ormai dismesso da anni e altrimenti destinato a diventare un centro di accoglienza per migranti. «Avevo speso tanto per acquistare la struttura – ricorda - , per rimetterlo in sesto puntavo sul concetto di risparmio. Pensavo di cavarmela chiamando 4 amici a dipingere il tutto...».

La hall dell'hotel con il pavimento adrenalinico ideato da Agron Hoti, artista visuale contemporaneo

La hall dell'hotel con il pavimento adrenalinico ideato da Agron Hoti, artista visuale contemporaneo

E invece la collaborazione con Chiara Cavalli, curatrice artistica del progetto, e il coinvolgimento della galleria milanese Deodato Arte, punto di riferimento per pop e street art, ha ribaltato l'idea iniziale: da progetto al risparmio alla realizzazione di un hotel mai esistito prima nel mondo. «Per questo, dopo un anno dall'apertura – ha spiegato Oscar Chemello, CEO della struttura – siamo andati alla ricerca di un partner distributivo che potesse dare ampia visibilità ed una copertura di vendita globale. Lo abbiamo identificato in WorldHotels Craft». Sara Digiesi, CEO di BWH Hotels Italia&Malta, il gruppo alberghiero che con 170 strutture è il più presente nel nostro Paese, ha sottolineato come Muraless Art Hotel rispecchi in pieno il brand WorldHotels Crafted che vuol «far vivere ai clienti un'esperienza immersiva con uno storytelling ricercato e un progetto artistico di grande valore». «Abbiamo una sede italiana con oltre 90 professionisti al servizio degli albergatori e del loro staff – ha rimarcato Fabrizio Doria, chief development officer BWH Hotels Italia &Malta – per essere un supporto operativo in termini di formazione, consulenza e innovazione quotidiana, come faremo con  Muraless Art Hotel». 

La camera 264 è dedicata al pittore Modigliani e ha richiesto ben 12 giorni prima di essere conclusa dall'artista Tackle Zero

La camera 264 è dedicata al pittore Modigliani e ha richiesto ben 12 giorni prima di essere conclusa dall'artista Tackle Zero

Il Muraless Art Hotel si trova in una posizione strategica: grazie alla vicinanza alla Fiera di Verona e alle sue attrezzature (due sale meeting molto luminose e tecnologiche, spazi per coworking) è la base ideale per una clientela business, oltre che per chi desidera esplorare Verona o godersi una serata di musica all'Arena. In futuro si pensa già di arricchire la struttura con un centro benessere ma per ora si punta sui servizi essenziali della ristorazione e di un bar lounge.

Qui c'è quello che non è riuscito altrove: la facciata esterna è stata realizzata da Mr. Brainwash, artista e writer francese tra i più famosi e quotati al mondo. «L'unica sua opera rappresentata all'aperto in Europa l'abbiamo noi – dice con orgoglio Villa – e per estensione non ne esiste un'altra così nel mondo». Un'opera che richiama il tema dell'amore, in omaggio alla città di Romeo e Giulietta, con uno stile molto vicino a quello di Banksy, ma anche ad Andy Warhol e Keith Haring. Nell'immensa facciata emergono due concetti: “Never give up” (non arrenderti mai) e “Love is the answer” (l'amore è la risposta a tutto), fondamentali dopo la pandemia e le guerre senza fine. A ricordarcelo ci sono vari personaggi: Minni e Topolino, Marylin Monroe, la Monna Lisa, Albert Einstein... E per accompagnarci subito in un percorso di arte adrenalica la zona della hall è caratterizzata dal pavimento dipinto da Agron Hoti, artista visuale contemporaneo.

Una delle camere più fotografate è la 282 ispirata all'artista e designer Piero Fornasetti

Una delle camere più fotografate è la 282 ispirata all'artista e designer Piero Fornasetti

Le 94 camere sono disposte su 3 piani, arredate in stile urban, e “firmate” ognuna da uno dei 52 artisti internazionali chiamati ad esprimersi nei 12 temi scelti (vino, opera lirica, cinema, motori, arte, architettura, design, storia, scienza, cibo, moda e musica) per celebrare il genio e l'eccellenza italiana. Ogni artista ha impiegato dai 3 ai 7 giorni (ma c'è il primato di 12 giorni per la camera Modigliani) per realizzare la propria camera. «Muraless – ha spiegato Villa – è un'opera all'interno delle opere». «E' un autentico museo di street art – ha sottolineato la curatrice -. In origine gli artisti di strada venivano chiamati imbrattatori, ora il critico Vittorio Sgarbi li ha definiti la Cappella Sistina dell'arte contemporanea».

La "mia" camera è stata la 210 "musicata" sulle note del Barbiere di Siviglia 

La "mia" camera è stata la 210 "musicata" sulle note del Barbiere di Siviglia 

Agli artisti è stata lasciata ampia libertà di espressione e di tecnica, così che l'hotel è diventato un caleidoscopio di varianti: dall’areosol art allo stencil, dal paste up alla pittura a mano libera. Ad aderire al progetto le storiche firme del writing italiano (Joys, Etnik, Wubik, Frode, Gatto, Mister Thoms, MrFijodoor), le firme della street art e del muralismo (Neve, Cheone, Vesod, Seacreative...) gli esponenti delle nuove generazioni (Chill Surrealism, Luogocomune, Rise, Soler) e donne del calibro di Coquelicot Mafille, Nais, Senso, Octofly.

Al Muraless Art Hotel non poteva mancare una serie di camere dedicate alle eccellenze dei nostri vini: ecco quella per gli amanti del cannonau

Al Muraless Art Hotel non poteva mancare una serie di camere dedicate alle eccellenze dei nostri vini: ecco quella per gli amanti del cannonau

Così l'hotel è museo e il museo è hotel in un gioco di complicità e fantasia dove l'ospite non si limita ad ammirare un'opera ma la vive calandosi “dentro”: per quanto deciderà di starci, quell'opera sarà esclusivamente sua. L'effetto sorpresa è quello di non sapere chi o cosa ti capita (ma, in fase di prenotazione, se libera, si può scegliere la camera) e le variabili sono tante: possiamo imbatterci in un classico dell’arte italiana (Botticelli, Michelangelo, Tiziano, Caravaggio, Tiepolo, Canova...) ma anche “entrare” nelle scenografie della Turandot, della Traviata, del Rigoletto, del Barbiere di Siviglia... O salire sul set di registi come Sergio Leone, Federico Fellini... e recitare al fianco di Monica Vitti, Sophia Loren, Massimo Troisi.... O ancora si può dormire accanto ad invenzioni come la radio di Guglielmo Marconi, la pila di Alessandro Volta o il telefono di Antonio Meucci. E sognare insieme alle firme della moda (Trussardi, Armani, Ferrè, Moschino...) o della musica (Pavarotti, Celentano, Mina...). Una parte importante è riservata alla nostra industria vincente con Ferrari e Ducati a “tirare” il guppo, al nostro design (Giò Ponti, Alessi) e ai prodotti tipici come la pizza, il gelato, il caffè, il tortellino, il prosecco, l'amarone, l'olio, la mozzarella e, naturalmente, il pandoro di Verona. Che è stato dipinto da Ascanio Cuba, nato a Santiago de Cuba, da diversi anni a Milano per “Climbing the future” (scalare il futuro) ma tradendo il panettone. «Non c'è storia - mi spiega sorridendo –, a tavola nel mio Natale c'è il pandoro».

Uno dei simboli di Verona è il pandoro reinterpretato da Ascanio Cuba, nato a Santiago de Cuba ma ormai milanese d'adozione 

Uno dei simboli di Verona è il pandoro reinterpretato da Ascanio Cuba, nato a Santiago de Cuba ma ormai milanese d'adozione 

E ora, grazie a lui, nella camera n. 334  è Natale ogni giorno dell'anno.


Hôtellerie

Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.

Paola Pellai

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Paola Pellai

giornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Ha spaziato in ogni settore, dallo sport alla politica perché far volare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiare e non annoiarsi. Non ha nessuna allergia né preconcetto alimentare, quindi fatele assaggiare di tutto. E se volete renderla felice, leggete il suo libro di fotostorie, Il tempo di uno sguardo

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