20-02-2021
Borgo Santo Pietro, luxury Relais da 300 ettari in località Palazzetto a Chiusdino (Siena)
La nuova Herb House, un pop-restaurant nell’orto, itinerari inediti per perdersi nella natura, forest bathing. Ogni nuova attività, ogni dettaglio, ogni angolo di Borgo Santo Pietro è pensato e plasmato da Jeanette Thottrup che, con il marito Claus, due decadi fa ha dato vita a una proprietà unica nel suo genere, mai uguale a stessa, attorno a cui vive un’intera comunità. In totale, 300 ettari di terreno, nel cuore della campagna toscana, a pochi chilometri da Chiusdino, vicino a Siena, diviso tra boschi, campi di noci, giardini botanici, ampi vigneti, 11 ettari di orti biologici, una fattoria biologica, con api da miele e alpaca e polli che razzolano liberi. Frutta e ortaggi di stagione, erbe aromatiche, fiori edibili, verdure appena colte, formaggi artigianali, uova fresche e carne a km zero diventano ingredienti dei piatti di cucina toscana serviti nella Trattoria sull’Albero, che si aggiunge al ristorante gourmet 1 stella Michelin. Non manca una Spa specializzata in trattamenti firmati Seed to Skin, la linea di prodotti biologici per la cura della pelle voluta da Jeanette e la possibilità di ‘andar per mare’ su Satori, yacht di lusso ispirato alla sobria eleganza delle imbarcazioni tipiche degli anni Venti e Trenta. A Borgo, invece, il tempo passa tra lezioni di composizione floreale e di cucina, trattamenti termali e lezioni di yoga, focalizzati sul recupero dell’energia e dell’equilibrio interiori, sulla ricerca di un legame autentico e profondo con la natura, sulla conoscenza delle tradizioni locali. Il tocco di Jeanette si riconosce ovunque, come nelle sale e nelle 20 suite del boutique hotel 5 stelle ricavato in una dimora del XIII secolo. Trasformata in una casa calda e accogliente, è inondata di luce e ricercatezza, arredata con pezzi di antiquariato, letti fatti su misura e affreschi dipinti a mano, giardini privati con camini all’aperto, piscine private e intime zone lounge. Ha vissuto per molti anni a Londra. Cosa l’ha spinta a stabilirsi nella quiete della Toscana? Claus e io abbiamo deciso che non volevamo invecchiare a Londra e abbiamo pensato che la soluzione giusta sarebbe stata quella di trovare un luogo adatto a noi in Toscana. Però, quando siamo arrivati qui e abbiamo visto che molte aree della regione erano troppo rurali e remote, ci siamo resi conto che volevamo qualcosa di completamente diverso. Solo vedendo Borgo abbiamo cambiato idea. È stato amore a prima vista. Ancora oggi ci chiediamo cosa ci abbia attratto così tanto. Quando l’abbiamo acquistata volevamo farne una casa privata ed è stato proprio durante i lavori di restauro che ho capito che era troppo grande e isolata per viverci. È stato allora che ho chiamato Claus e gli ho detto che dovevamo trasformarla in un hotel, il resto è storia. Abbiamo passato 7 anni a restaurare il borgo prima di aprire nel 2008 e lavoriamo ogni anno durante l’inverno, per ripristinare sempre più aree della tenuta.
Claus e Jeanette Thottrup. Aprirono il borgo al pubblico nel 2008, dopo 7 anni di lavori
Infinity Pool
Room Maggiorana
Bocce Court
Uno dei piatti del ristorante Meo Modo
Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.
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Giornalista specializzata in Hôtellerie e Travel, è consulente di Identità Golose, vice direttore di Hotel and Travel e condirettore di The CUBE Magazine, collabora con AD Architectural Digest Italia. Autrice di libri e guide editi da WhiteStar e Marco Polo
Ariel Hagen al centro, al pass di Identità Golose Milano, con l'executive chef dell'Hub Edoardo Traverso e la sua brigata
La brigata del ristorante Saporium nei giardini di Borgo Santo Pietro, in Toscana. Da sinistra Asuka Takagi, Luca Ottogalli, Marco Stagi, lo chef Ariel Hagen, Ion Cotorobai. Foto Tanio Liotta
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