15-08-2017
La ricetta dell'estate di Matteo Metullio
Lo chef della Siriola in Badia (Bolzano) propone lo Spaghetto Freddo a Km 4925, «la nostra filosofia è quella del km vero»
Il piatto nasce nell’estate del 2015 un po’ per caso: volevamo sostituire lo spaghetto al pomodoro (già in carta) con una pasta fredda. Recuperando i 3 elementi fondamentali della pasta al pomodoro (pasta, pomodoro e basilico) è nata l’idea di uno spaghetto freddo cotto in acqua di pomodoro e servito su una crema al basilico, con aggiunta di tartare di scampi crudi. Inoltre abbiamo voluto verificare con precisione il chilometraggio che queste eccellenze percorrono dalla loro “terra d’origine” fino a San Cassiano. È nato così il piatto che meglio rappresenta la nostra filosofia di cucina, quella del km vero.
Spaghetto Freddo a Km 4925
Ricetta per 4 persone
Ingredienti
Per lo spaghetto
240 g di spaghettini pastificio Faella Gragnano
Per il condimento
550 g di pomodori datterini maturi
10 foglie di basilico
40 g colatura d’alici
35 g di olio alla brace
20 g olio extravergine d’oliva
Pepe q.b
Per la maionese al basilico
80 g tuorlo d’uovo
Succo di mezzo limone
200 g di basilico
Sale q.b.
Olio q.b.
Per gli scampi
80 g di tartare di scampi
Procedimento
Frullare i pomodori, una volta ottenuta una purea metterla in un canovaccio fine con le foglie di basilico in infusione, appenderlo e porre sotto un contenitore affinché si recuperi l’acqua di pomodoro filtrata. Intanto preparare una brace classica, a parte preparare un contenitore con dell’olio extravergine d’oliva; immergergli i tizzoni e coprire velocemente con della pellicola per trattenere tutti i profumi dell’affumicatura.
Si prosegue sbollentando il basilico e raffreddandolo immediatamente in acqua e ghiaccio per mantenere il colore verde. Mettere le foglie di basilico precedentemente sbollentate in un barattolo di paco jet con un filo d’olio e pacossare fino ad ottenere una pasta liscia. Infine montare i tuorli con la frusta, aggiungere la pasta verde, il succo di limone e il sale. Cuocere la pasta, scolarla in acqua a ghiaccio, condirla con tutti gli ingredienti e finire il piatto adagiandola sulla maionese al basilico e gli scampi crudi on the top.
classe 1989, nato a Trieste. A 14 anni si trasferisce per studi a Falcade dove frequenta l’istituto alberghiero. Dopo vari stage ed esperienze nel 2009 entra a far parte della brigata del ristorante St. Hubertus. Nel 2013 prende in mano la cucina del ristorante La Siriola confermando la stella Michelin che raddoppia nel 2018. L'anno successivo passa a Trieste, all'Harry's Piccolo, stessa scalata: una stella nel 2019, due nel 2021
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