Ricevuto l’invito dell’Union des Grands Crus de Bordeaux per la settimana dell’anteprima sul millesimo 2012, abbiamo subito accettato perché è sicuramente interessante e piacevole scoprire le prospettive di un grande vino ancora nel suo stato embrionale. L’associazione, 40 anni di vita, raggruppa 132 Grand Cru della regione bordolese attraverso un semplice criterio: ogni château si distingue per qualità e deve provenire dalle zone più nobili delle appellations della Gironda. Cioè Médoc, Haut-Médoc, Saint-Estèphe, Pauillac, Saint-Julien, Margaux, Moulis en Médoc, Listrac, Graves, Pessac-Léognan, Sauternes, Barsac, Saint-Emilion e Pomerol.
Il tour dei Primeurs si snoda tra aziende che raggruppano gli associati a seconda della zona, creando un circuito di degustazione che mette a confronto i vini del territorio con un orizzontale del 2012. L’accesso è limitato a stampa, distributori e buyer: 5mila persone che dall’assaggio possono fornire elementi utili ai vigneron per la quotazione futura di un millesimo in commercio non prima del 2014.

Château Labégorce a Margaux
Da un confronto di terroir con oltre un centinaio di assaggi di questo millesimo emerge un dato rilevante: la difficoltà di giudizio è maggiore sui vini che all’assaggio sono ancora “verdi” e poco armonici come il
Médoc e
Haut e
Listrac-Médoc ma la verifica sarebbe interessante da fare almeno tra un anno per comprenderne meglio l’evoluzione. Saint–Emilion e Margaux hanno dato un’interpretazione del territorio più elegante.
A Pomerol i grandi châteaux hanno espresso al meglio la potenzialità del merlot per un’annata definita «discreta» mentre, per Sauternes e Barsac, si fanno sentire le assenze importanti di Château d’Yquem, Suduiraut, Rieussec e Fargues che non usciranno con il millesimo 2012. Senza dubbio meglio le interpretazioni di Barsac. La degustazione di Cheval Blanc 2012 con Pierre Lurton, direttore dello château (e anche alla direzione d'Yquem) è stata condivisa con Helmut Köcher, presidente del Merano Wine Festival, un evento che ospita sempre una delegazione dell’Union, la quale ha ricambiato definendolo «le roi», un vero fuoriclasse.
Re è anche il vino per eccellenza di Pomerol, Petrus: il racconto del suo creatore, Jean Claude Berrouett ci segnala un 2012 in cui una selezione maniacale delle uve dà origine a un vino straordinario già in questa fase, un vero interprete di quel territorio e del merlot.

Prossimo appuntamento: Weekend dei Grand Crus, 18-19 maggio
Contemporaneamente al tour dei
Grand Cru, i famosi
vignerons indipendenti di Saint Emilion, i coniugi
Thunevin, proprietari del famoso
Château Valandraud, da poco
Premier Cru Classé, invitano da un decennio gli amici produttori da tutto il mondo per un’anteprima privata. Spiccano nomi illustri come quello di
Peter Sisseck, enologo danese fondatore del
Dominio de Pingus e il vino mito
Ribera del
Duero Pingus, famoso per i 100 punti assegnati da
Robert Parker al millesimo 1995.
Sissek produce anche l’ottimo Saint Emilion Château Rocheyron. Last but not least, ricordiamo gli amici italiani dei Thunevin come Lorenzo Zonin di Podere San Cristoforo: con il suo Petit Verdot, prodotto dal 2007, offre un vino dalle intense note di frutti di rovo, allineandosi ai vigneron d’eccellenza. Non rimane che attendere l’evoluzione.