09-12-2022

Si avvicinano le festività: i primi brindisi consigliati dai nostri esperti

La cantina di identità Golose è più frizzante che mai. Calici che iniziano ad essere in tema con il dicembre festoso che ci aspetta. Scoprite le etichette da non perdere e presto...tante altre novità!

Come dice Paolo Marchi, fate sempre tesoro dei no

Come dice Paolo Marchi, fate sempre tesoro dei nostri consigli perché tra Natale e Capodanno si bene tanto e facilmente tanto male. Restate sempre aggiornati sulle migliori Bollicine del Mondo: cliccate qui e riceverete la nostra newsletter dedicata ai winelovers

Spumante Metodo Classico Rosé de Noirs Extra Brut - Puiatti, Friuli

Romans d’Isonzo è il quartier generale di Puiatti, dal 2015 parte della Angelini Wine & Estates che ha rilanciato l’immagine con uno stile più modernista. Quarantadue ettari vitati distesi sulle colline del bacino idrografico dell’Isonzo per una cantina storica dove il mantra era e resta vini non affinati in legno. Qui il clima gode di sensibili escursioni termiche che aiutano la lenta maturazione della vite. Interessante sottolineare che questa zona si trova alla stessa latitudine del sud della Borgogna e del Cognac. Un principio di semplicità che si ritrova nel metodo classico a base Pinot Nero. Una produzione di nicchia creata con soli due ettari vitati per un blend composto per il 60% dal vino dell’annata e il 40% da vino di riserva. Un affinamento rigorosamente in serbatoi di acciaio per un periodo variabile da 30 a 36 mesi. La bollicina ha un colore rosa tenue, delicato e floreale con lievi speziature e frutti rossi maturi. All’assaggio l’effervescenza appare bilanciata ed esprime l’eleganza del Pinot Nero. Colpisce per il perlage intenso che si trasforma in una spuma bianca, quasi evanescente, dal sapore lievemente speziato sul finale. Cinzia Benzi

Metodo Classico Blanc de Blancs Ecclesia Brut Nature 2020 - La Monacesca, Marche

Un grande conoscitore della Champagne, alla guida dell’azienda simbolo del Verdicchio di Matelica, poteva non cimentarsi nel mondo delle bollicine? Risposta all’apparenza facile, ma non c’è nulla di scontato quando si parla di Aldo Cifola. Una scelta ponderata la sua, frutto di ricerca e confronto con Marcello Pennazzi del pastificio Mosconi, partner dell’azienda, su come rappresentare al meglio territorio e pensiero. Sin dal 1966 La Monacesca è sempre stata orgogliosamente fuori dagli schemi: quando i vini bianchi erano leggeri e diafani, il Mirum, Verdicchio di punta dell’azienda e dedica latineggiante a papà Casimiro, con il 1988 irruppe con tutta la sua potenza e ricchezza. Un inno alla piacevolezza e, in perfetto stile maison, è sempre questo il fulcro della nuova avventura effervescente, ovviamente controcorrente: verdicchio? Giammai. Lunghi affinamenti sui lieviti? Solo 12 mesi. Risultato? Uno scintillante Chardonnay dall’olfatto di fiori gialli, ricco e fruttato, con la pesca e la nespola in primo piano, dai cenni di idrocarburi che richiamano fedelmente i tratti territoriali, quasi teutonici. La bocca è elegante e affusolata, equilibrata nella dolcezza del frutto e nella dinamica acido-sapida, esaltata dall’assenza di dosaggio. In direzione ostinata e contraria. Alessio Pietrobattista

Spumante Metodo Classico Riserva Pas Dosé Comitissa – Lorenz Martini Comitissa, Alto Adige

Ci troviamo di fronte a una contessa o, meglio, a un omaggio a colei che ha lasciato un segno nella storia dell’Alto Adige: l’Imperatrice Sissi. Un omaggio, perché lo spumante di produzione di questa cantina prende il nome della stessa contessa, in latino Comitissa, appunto. Ma altrettanto nobile è la scelta e la ricercatezza che si attua nel coccolare le tradizionali uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero che vanno a comporre una superba Cuvée. Dal 1985 la cantina Spumanti Martini, nella figura del grande enologo Lorenz Martini, produce bollicine con metodo classico dai vigneti di proprietà di Cornaiano, Appiano-Monte e Cologna-San Genesio, situati tra 500 e 800 metri di altezza. Gli aromi che caratterizzano il nobile bouquet sono frutto dei terreni argillosi e calcarei tipici della zona, che dunque garantiscono un sorso fresco, affascinante e complesso. Come un’elegante contessa, questo Riserva Pas Dosé percorre i primi passi tra giardini fioriti di acacia e frutteti di agrumi, fino a distendersi sulla mineralità delle pietre levigate dal fiume. Nobiltà data anche dalla permanenza sui lieviti di 4 anni che conferisce le raffinate note di mandorla, miele e crosta di pane. Una bolla esemplare per finezza, che ben connota la sua territorialità e il lignaggio aristocratico. Andrea Grignaffini

Franciacorta Qrosè 2011 - Quadra, Franciacorta | Lombardia

Mario Falcetti è considerato l’eretico della Franciacorta. Un appellativo che gli sta apparentemente a pennello, ma non rende merito a un winemaker di talento infinito. L’eretico è per definizione colui che rompe gli schemi con l’ortodossia, ma dopo che hai assaggiato i vini creati da Mario, il solo rischio è quello di aver compreso pienamente cos’è un Franciacorta. Trentino, runner per passione, approda in Franciacorta prima in Contadi Castaldi, poi alla direzione di Quadra dal 2008. E qui comincia la rivoluzione eretica di Mario: da questo fermento intellettuale, dei Franciacorta che hanno fatto scalpore, anche se ogni etichetta nasce da una conoscenza assoluta dei vigneti e da una tecnica di vinificazione sopraffina. Le vigne di Quadra si estendono su 20 ettari ben distribuiti nella parte centro/ovest della Franciacorta, da nord a sud: i primi impianti a Marzaghette di Adro, poi altri vigneti a Cologne, a Provaglio d’Iseo, ad Adro, a Erbusco e a Corte Franca. A rappresentare la “lucida follia” di Mario scelgo il Qrosè 2011, Pinot nero (90%) e Chardonnay (10%), 96 mesi sui lieviti. Piccoli frutti rossi, soffi minerali, freschezza. Un vino di grande equilibrio, al palato armonico, di mirabile acidità. Un Rosé forse atipico, ma di splendida architettura e lunghissima profondità. Bruno Petronilli

North Coast Blanc de Blancs Brut 2018 - Schramsberg, California | Stati Uniti

Se il nome e l’origine di questa realtà vitivinicola situata nel distretto Diamond Mountain della Napa Valley risalgono al 1862, quando Jacob Schram acquista dallo Stato i primi 80 ettari di terreno, la sua rinascita avviene nel 1965, anno in cui i coniugi Jamie e Jack Davies ne divengono i nuovi proprietari con l’ambizioso obiettivo di produrre vini spumanti capaci di primeggiare in America e competere coi migliori pari categoria del resto del mondo. Da allora, innovazioni - introduzione del Blanc de Noirs e della tipologia Riserva - e riconoscimenti - fu con il Blanc de Blancs 1969 che a Pechino, nel 1972, il Presidente Richard Nixon e il Premier Zhou Enlai alzarono i calici per lo storico “Toast to Peace” (brindisi per la pace) - non sono certo mancati e oggi è il figlio dei due fondatori, Hugh, a tramandare la tradizione di famiglia come Presidente di Schramsberg Vineyard. Tanti, quindi, gli spunti per approcciare questa cantina di oltre Atlantico, magari a partire dal metodo classico, che vede protagonista lo Chardonnay in purezza e la sua intrigante interpretazione californiana. Fiori bianchi, mela e agrumi, seguiti da leggere note tostate, ne caratterizzano lo spettro olfattivo, completato all’assaggio da vinosità e vibrante freschezza per un finale elegante e persistente. Luca Torretta

Champagne Authentic Meunier - Apollonis, Champagne | Francia

La maison si trova a Festigny, villaggio sulla riva sinistra della Vallée de la Marne, guidata da Michel Loriot insieme alla moglie Martine. Ha ottenuto la certificazione HVE “Haute Valeur Environnementale” per il rispetto del territorio e dell’ambiente. Tutti gli Champagne affinano sui lieviti, fino al dégorgement, al suono della musica classica, poiché la musica ha degli effetti sugli esseri viventi, e quindi anche sulle piante e di conseguenza sul vino: quindi, la struttura dello Champagne si arricchisce di aromi più complessi e di profumi più raffinati. Ecco perché Michel presenta la sua gamma sotto il nome di Apollonis: figlia di Apollo e musa delle arti nell’antichità greca. L’Authentic Meunier è un assemblaggio di Meunier in purezza, della vendemmia 2019 con l’aggiunta del 50% di vini della réserve pepétuelle. La fermentazione alcolica viene svolta in acciaio con svolgimento della malolattica. Il dégorgement è avvenuto a ottobre 2021, con un dosaggio di 7 g/l. Approccio olfattivo austero, aromi fruttati che si esprimono in sfaccettature di susine e mele, note agrumate di mandarino e litchi, bouquet floreale di rose fresche, e tiglio. Al palato elegante, verticale, con una delicata mineralità che chiude su un finale sapido e appagante. Champagne elegante ed espressivo. Manlio Giustiniani

Serena Extra Brut 2017 - Grace Winery, Giappone

C’è un sottile filo rosso che lega la produzione di “bollicine” in Giappone ed il consumo delle stesse, soprattutto il consumo delle cuvée de prestige. Tempo fa un sommo produttore, nonché chef de cave di Champagne mi disse che inglesi, italiani e giapponesi avevano un palato particolarmente esigente verso le sue bollicine e comunque verso tutte le bollicine. Forse, per questo motivo, il Giappone arriva subito dopo Stati Uniti e Regno Unito come paese importatore di Champagne per numero di bottiglie. Forse, per questo motivo qualche audace azienda vitivinicola ha deciso di creare uno “sparkling” in Giappone. È il caso di Grace Winery che fonda le sue radici già nel secolo scorso, festeggerà il centenario nel 2023 e che da sempre ha nella sua mission produrre ad arte e rigorosamente a mano un vino di qualità. Così come di ottima qualità è questo Extra Brut Serena, 100% Chardonnay, metodo classico con remuage manuale, dégorgement manuale e dosaggio con la liqueur manuale. Tutto a mano, bottiglia per bottiglia, per 36 mesi. Il risultato? Un colore vivo e brillante, gialloverde intenso, naso ricco di agrumi che richiamano una bella acidità che ritroviamo in bocca, unita a una vibrante freschezza. Luca Turner

Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Brut Rive di Carpesica Sei Uno 2018 - Bellenda, Veneto

Leggere Valdobbiadene in etichetta non deve indurvi a pensare solo alla fermentazione in autoclave, soprattutto quando c’è stampigliato il nome della cantina Bellenda, che ha fortemente distinto la sua produzione sulle possibilità espressive della glera, se inserita nel mondo del Metodo Classico. Il Sei Uno 2018 è un Extra Brut (2 g/l di dosaggio) che centra l’obiettivo dell’esaltare il carattere varietale del vitigno glera (pera, melone bianco, menta) accostandolo alla complessità ottenuta dalla sosta sui lieviti (radici, crosta di pane, scorza di limone candita) di almeno tredici mesi in bottiglia prima della sboccatura e dalla permanenza in cantina di altri sei mesi prima della commercializzazione. Assaggiato a un anno dall’arrivo sullo scaffale, ha dato prova di originalità d’approccio olfattivo e di ottima tensione gustativa, giocata tra cremosità ricca di sapori e freschezza agile e continua. Un’opportunità per prendere contatto con una delle sottozone - Rive di Carpesica in comune di Vittorio Veneto - della Docg Valdobbiadene, che insiste sul territorio designato Patrimonio Unesco nel 2019. Spoiler: per gli amanti del formato magnum e dei dégorgement à la volée durante le feste c’è da mettere le mani su Radicale, un Metodo Classico Ancestrale, fermentato in bottiglia per due anni. Monica Coluccia

Spumante Metodo Classico Brut Rosé "La Stipula"- Cantine del Notaio, Basilicata

Fondata nel 1998 da Gerardo Giuratrabocchetti e dedicata al padre Consalvo, il notaio, Cantine del Notaio è diventata nel giro di pochi anni una tra le più importanti e innovative realtà della Basilicata. La bella cantina di Rionero in Vulture fin dagli inizi ha intrapreso il percorso dell’agricoltura biologica e dal 2008 è certificata Demeter per la conduzione biodinamica dei vigneti. Il rispetto della terra, della natura e della vitalità del terreno è infatti da sempre un punto fondamentale per Cantine del Notaio e in particolare per Gerardo, che proviene da una famiglia di contadini e viticoltori appassionati. Protagonista della produzione è l'Aglianico del Vulture, le cui vigne, in alcuni casi centenarie, sono dislocate tra le contrade di BarileGinestra, Maschito, Rionero e Ripacandida piantate su suoli di origine vulcanica con importanti strati tufacei. L'Aglianico è declinato anche in un interessante Metodo Classico millesimato, che affina 48 mesi in grotte tufacee. Nella sua veste rosa Cerasuolo brillante, La Stipula si apre al naso con profumi di lampone, amarena ed erbe aromatiche, uniti a soffusi richiami affumicati. Il sorso è invitante e intenso, sostenuto da una buona freschezza e arricchito da un delicato finale fumé. Adele Granieri

Alta Langa Riserva Pas Dosé Blanc de Noir Millesimato 2015 - Ettore Germano, Piemonte

Non siamo certo noi a scoprire la bravura di Sergio Germano nella vinificazione delle bollicine, che sono una delle sue (tante) passioni. Se oggi l’Alta Langa è diventata una zona conosciuta e anche ricercata sul mercato, qualche anno fa non erano tantissimi i produttori che credevano al successo di questo marchio: uno dei primi a puntare proprio sull’Alta Langa è stato Sergio Germano, che ha sempre cercato la verticalità e la bevibilità nelle sue bollicine. Oltre all’Alta Langa Extra Brut che prevede una maggioranza di Pinot Nero “arrotondata” da una percentuale di Chardonnay, recentemente è uscito con due versioni riserva: il Blanc de Blanc e il Blanc de Noir, entrambi pas dosé. Ci concentriamo su quest’ultimo, annata 2015: il Pinot Nero in purezza, coltivato a quasi 600 metri, mostra tutte le sue caratteristiche dopo 65 mesi di affinamento sui lieviti. Potenza, acidità, sapidità e lunghezza sono le armi vincenti di questa bollicina, soprattutto in abbinamento al cibo, per un piacevole tutto pasto dove il vino riesce ad aprirsi ancora di più nel bicchiere. Ma ha anche una grandissima persistenza, che ci permette di pensare a questa bottiglia anche in prospettiva futura. Raffaele Foglia

Franciacorta Brut Nature - Castel Faglia, Franciacorta | Lombardia

In un castello, situato nel cuore della Franciacorta, precisamente a Calino, frazione di Cazzago San Martino, nasce il Brut Nature di Castel Faglia. Le uve utilizzate per la produzione di questa bollicina, non derivano da grandi vigneti, ma da piccoli appezzamenti coltivati come splendidi giardini. L’utilizzo di sole uve Chardonnay e l’assenza di dosaggio zuccherino, conferiscono al vino intensità e piacevole freschezza, accompagnate da un’equilibrata acidità. Quest’ultima caratteristica viene anticipata dai riflessi verdi, che si notano al bicchiere, presenti sul colore dorato e luminoso del vino. La bollicina, non troppo fine, è ricca e persistente. I profumi di frutti di bosco e di mela sono esaltati al palato dalle note agrumate del lime, che quindi chiudono l’assaggio con acidità e un piacevole e leggero passaggio all’amarognolo. Dettagli che conferiscono particolarità alla bottiglia e consentono l’abbinamento a cibi particolarmente grassi, come alcuni formaggi e primi piatti tipici della provincia bresciana, e che quindi trasmettono le peculiarità del territorio della Franciacorta. Stefania Oggioni

 


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

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Identità Golose