16-11-2022
Olivier Krug, sesta generazione della famiglia Krug, torna in Italia con quel sorriso emozionato per presentare in primis Clos de Mesnil 2008 e il nuovo progetto con protagonista il mitico artista giapponese Ryuichi Sakamoto.
Da tempo l’autorevolezza di Krug, uno delle più iconiche Maison di Champagne del gruppo LVMH, ha narrato con i calici e le note musicali di grandi artisti il profondo legame che li unisce ma il progetto “SEEING SOUND, HEARING KRUG” dimostra in maniera ineccepibile questo rapporto perfetto che unisce Champagne e musica. Olivier Krug, sesta generazione della famiglia Krug, torna in Italia con quel sorriso emozionato per presentare in primis Clos de Mesnil 2008 e il nuovo progetto con protagonista il mitico artista giapponese Ryuichi Sakamoto. Doveroso presentarlo al pubblico che non conosce questo mostro sacro di bravura: pluripremiato compositore, musicista, produttore e attivista, dal 1990 vive a New York. Per noi italiani è indelebile il ricordo della meravigliosa colonna sonora del film L’Ultimo Imperatore diretto da Bernardo Bertolucci che valse a Sakamoto il premio Oscar per il miglior compositore. Un pianista rivoluzionario che ha fondato molte associazioni benefiche e, non ultimo, grande Krug lover. Alla fine 2019 l’incontro con la Maison Krug, dopo un percorso creativo di 18 mesi, trovano la miglior esperienza che possa legare le musiche di Sakamoto a tre creazioni Krug di un’unica annata, il 2008: Krug Clos du Mesnil 2008, Krug 2008 e Krug Grande Cuvée 164ème Édition.
©Antinori
Olivier Krug ha descritto questo nuovo capitolo della Maison come «Un capitolo musicale senza precedenti, dove i nostri Champagne esaltano la propria individualità attraverso le singole musiche che il maestro Sakamoto ha ideato per noi». In effetti la degustazione immersiva di luci, installazioni e musiche emozionanti hanno permesso di approcciarsi ad ogni singolo Champagne con una diversità marcata, non solo per caratteristiche enoiche tutte intrise della perfezione che caratterizza Krug ma esaltando le tre visioni che la chef de Cave Krug, Julie Cavil, ha portato nei calici.
L'artista giapponese Ryuichi Sakamoto
Afferma Sakamoto: «Sono nel mio studio quasi tutti i giorni a fare musica. Ma tornare in uno studio più grande, a fare musica con tanti musicisti, mi dà una sensazione di gioia ed euforia di tutt’altro tipo. Era da tempo che non l’assaporavo. Anche se è un po’ un cliché, c’è davvero qualcosa di speciale quando un’orchestra suona insieme in una stanza».
Krug Clos Du Mesnil 2008
E l’orchestra composta da strumenti Krug ha decretato ruoli ben distinti ai tre Champagne in degustazione. Clos du Mesnil 2008 resta il solista virtuoso, fuoriclasse e figlio di un vigneto di 1,84 ettari protetto da mura dal 1698. Uno Chardonnay identitario che proviene da vigneti distesi nel cuore di Mesnil-sur- Oger e svela il ventesimo Champagne, il primo è stato creato con la vendemmia 1979. Il millesimo 2008 è figlio di una vendemmia eccezionale che si ritrova nei calici per 13.160 bottiglie e 500 magnum tutte singolarmente numerate e dotate del Krug ID, sei cifre presenti in etichetta che identificano le note d’identità di questo Champagne. Una bollicina setosa, elegante, agrumata con la nota mentolata, signature di questa parcella. In effetti anche Krug 2008 non ha disatteso aspettative altissime di degustazione con la musica di Sakamoto, un approccio più semplice che cattura con intensità e come dicono in Krug, una “Bellezza Classica” che appaga. Certo che madame Cavil ha saputo regalarci quella complessità unica della Krug Grande Cuvée 164ème Édition.
Composta a partire dalla vendemmia 2008, un blend di 127 vini di 11 annate diverse, dal 1990 al 2008. Un music pairing emozionante che il genio Sakamoto ha saputo esaltare con note apparentemente meno equilibrate ma armoniche e perfette per allinearsi a questo tipo di complessità che cela questo champagne. Applausi ancora una volta alla Maison Krug, a Olivier Krug che ha saputo, attraverso un compositore e musicista monumentale come Ryuichi Sakamoto, donare emozioni indimenticabili per chi ha avuto la fortuna come noi di Identità di essere partecipi a questa grande anteprima italiana.
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