16-06-2022

Dal cuore delle Langhe, tenacia, autenticità e piacevolezza nei vini di casa Vajra

Per ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio: lo sanno bene Aldo Vajra e sua moglie Milena, al timone di una delle cantine più espressive di Barolo e dintorni

I vini G. D. Vajra che abbiamo provato in degustaz

I vini G. D. Vajra che abbiamo provato in degustazione presso la cantina di Barolo

Capita di visitare numerose cantine nel corso degli anni specie a coloro che - come noi - sono così appassionati della materia vino. Per cui, quando trovi un racconto del calibro di G.D.Vajra, senti per certo, che merita il racconto.

Ma facciamo un passo indietro. L’inizio di questa storia ha una data ben precisa: il 29 maggio 1986. Prima di allora Aldo Vajra aveva già iniziato a vinificare. Proviene da una famiglia di città e, solo dopo un viaggio formativo nel 1968, capisce che la strada da percorrere in lungo e in largo, è quella lungo i filari di proprietà del nonno, meglio noti come Bricco delle Viole. Studia, si laurea, ma lavora anche come insegnante fino a quella fatidica data, quando una grandinata, in un sol colpo, porta via tutto. Non solo le viti e l’intera produzione ma anche i vicini di casa, che decidono di andarsene lasciando tutto nelle sue mani, per essere poi ripagati nel giro di qualche anno. Ed è così che Aldo e sua moglie Milena si rimboccano le maniche, abbracciando fin da subito un’agricoltura di tipo sostenibile e dedicando la loro intera esistenza alle Langhe. Un matrimonio di vita e lavoro che, nel racconto narrato dalla figlia Francesca, si avvolge come un tralcio di vite intorno all’azienda, per sorreggerla e portare frutto.

Francesca - la nuova generazione - figlia di Aldo Vajra e Milena, sua moglie

Francesca - la nuova generazione - figlia di Aldo Vajra e Milena, sua moglie

Al punto da rinunciare persino al matrimonio “bello” pur di acquistare un vigneto di Riesling che, oggi, li rende una mosca bianca in Langa. Quel Riesling che solo da poco ha acquisito una sua DOC, Langhe Riesling, e che si esprime in un fresco limone candito, pesca bianca e mela verde, con una timida nota di pasticceria per la permanenza sui lieviti, che gli dà una bella tessitura e, quindi, longevità.

Ma sono i Barolo i re indiscussi di casa Vajra, declinati nelle loro MGA (Menzioni Geografiche Aggiuntive).

Iniziamo la nostra esplorazione dai terreni attorno al paese di Barolo dove sabbie e argille risalenti al tortoniano, molto sciolte, donano note intense di petali di rosa appassita, prugna matura e una grande morbidezza, accompagnata dalla concentrazione del frutto.

Le splendide vigne delle Langhe

Le splendide vigne delle Langhe

Il Nebbiolo è protagonista assoluto; la melodia del suo canto è il terroir da cui nasce; gli strumenti sono l’acciaio e la botte grande. Sul Langhe DOC Nebbiolo, la botte è usata con intelligenza, solo quando necessario per ammorbidire il carattere spigoloso della varietà di alcune annate. Si prende per mano e si accompagna nell’affinamento, senza forzare quello che la natura ha dato.

Ma, per afferrare a pieno la filosofia di Vajra vale la pena assaggiare Albe, che è un Barolo frutto dell’assemblaggio di tre zone diverse, Coste di Vergne, La Volta e Fossati come da antica tradizione. Albe, che culla il sogno di creare un Barolo accessibile, sia alla beva che alla tasca, con la sua etichetta pop creata da Gianni Gallo, staccandosi dalle seriose etichette della zona, e avvicinandolo alle persone. Infine i cru: le MGA. Ravera, Costa delle Rose e Bricco delle Viole. In questi vini il gioco è tra integrazione del legno e concentrazione del frutto mentre il tannino, seppure preponderante, si muove bene nel palato, elegante e sottile. Ravera più affumicato, maschile, e terroso, Bricco delle Rose invece elegante e leggiadro.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Chiara Mattiello

Nata sopra un tino. I primi anni della mia vita li ha passati respirando la vigna e soprattutto la vinificazione, con la camera sopra il tino in fermentazione. Nel 2014 ha trasformato una passione in lavoro, cercando di mantenerlo una passione. Assaggiatore di vino, sommelier, brand ambassador, WSET Certified, attualmente sta studiando per concorrere al prestigioso Diploma WSET presso la WSET London School.

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