Jacopo Mercuro
Tortello di mela cotogna al vapore, battuta di cervo, caviale di moredi Anthony Genovese
Primo piano Ci ha lasciato Roberto Perrone, prima di tutto un amico
Guardia Sanframondi, in provincia di Benevento, è sede de La Guardiense, realtà cooperativa ambasciatrice di un territorio magico. Janare è un progetto che vede protagonista la realtà cooperativa più importante del Sud Italia. Siamo nell’area beneventana del Sannio, tra il Massiccio del Taburno e il Matese, una cantina costituita da mille agricoltori che coltivano 1500 ettari di vigneto.
Janare si concentra su 500 ettari, attestando che le zonazioni non sono mode passeggere, bensì un’esaltazione vera della produzione enologica di quest’angolo di Campania. Janare non è un nome di fantasia, sono le donne cosiddette "streghe" della tradizione cittadina del Sannio beneventano. Un elemento culturale magico.
I vigneti de La Guardiense
E così dalla parole ai fatti: degustare Falanghina Senete dall'annata 2020 alla 2016 ha espresso un territorio con vini complessi, sapidi, vibranti che sprigionano energia. Frutto del lavoro fondamentale di zonazione, avvenuto mappando i terreni e leggendone direttamente le caratteristiche, vigneto per vigneto.
Un fotogramma dalla presentazione di Janare
La rivoluzione grafica de La Guardiense si allinea a una comunicazione moderna con una tradizione che si rinnova. Esaltazione dei fonemi nel marchio, attraverso uno studio recuperando l’alfabeto osco-sannita, fino a un elegante lavoro sulle fasi lunari essenziali, fin dai tempi delle Janare, per attuare le migliori pratiche agronomiche legate ai movimenti della luna.
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Le Janare, cioè le streghe, erano donne forti e moderne, dal pensiero autonomo, pronte a tutte per centrare i loro obiettivi. Il loro motto era: “Con la tempesta o con il vento, ci troveremo sotto il noce di Benevento“. Il noce, infatti, era sacro ad Artemide, dea cacciatrice che protegge gli animali selvatici e che ha come albero sacro proprio il noce, fecondo e ricco di frutti. Foto: Annalisa Cavaleri
La nuova etichetta per Le Macioche 2017 è stata studiata da Enrica Cotarella
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo