18-04-2020
Cristina Ziliani, direttore della comunicazione di Berlucchi, guarda al futuro
«Pian piano siamo ripartiti. Anche perché la natura non si è mai fermata e in questo periodo è più rigogliosa che mai. Quest’anno anche più del solito».
Dalla voce di Cristina Ziliani, direttore della comunicazione di Berlucchi, si intuisce bene come queste settimane di lockdown siano state difficili da affrontare, con nessuna certezza sul futuro e con la salute di tutti da preservare. Una situazione alla quale nessuno era preparato.
L'ingresso della Berlucchi
Sempre stando attenti alla salute dei lavoratori. «Abbiamo iniziato il tiraggio dei vini – sottolinea Cristina Ziliani – Ma c’è sempre grande attenzione, si lavora con una persona al massimo per reparto. Abbiamo deciso di rispettare un protocollo rigido, alla Berlucchi. Chi può lavora in regime di smart working. Per esempio, in sede ci siamo io e il direttore commerciale, che credo che si trovi a 500 o 600 metri di distanza».
Si lavora nei vigneti
Se il problema è il presente, il futuro rimane la grandissima incognita. «In questo momento, ovviamente, il mondo Ho.Re.Ca. è totalmente fermo. E vi assicuro che il nostro pensiero va a quelle persone che ho sempre chiamato “gli eroi dell’enogastronomia” che già di natura devono superare grandi difficoltà. E mi viene in mente Antonia Klugmann, che recentemente ha parlato del peso del tempo che passa. In questi giorni ce ne stiamo rendendo conto».
Uno scorcio della cantina storica dell'azienda
Di certo, non nasconde la preoccupazione: «Non sappiamo cosa avverrà nel mondo dell’Ho.Re.Ca. Speriamo ci possa essere una grande aggregazione per poter andare avanti uniti. E che ci siano aiuti concreti per questo settore. I nostri agenti che si dedicano al mondo della ristorazione cercano di essere vicini ai nostri clienti».
Un'immagine di speranza per il futuro arriva proprio dai vigneti
C’è da pensare alle vigne, che proseguono, con o senza virus. «La natura sta anche andando meglio del solito – conferma Cristina Ziliani – Qui è una vera esplosione della natura, fa fin troppo caldo. Speriamo non arrivino gelate come nel 2017. Per fortuna abbiamo anche un’aria fresca che arriva tutte le sere ad abbassare le temperature. Sono le condizioni ideali».
Al momento, per la gestione delle vigne, c’è un limitato utilizzo del personale. Ma poi arriveranno i momenti più intensi e la situazione sarà più difficile da gestire. «Penso alla raccolta dell’uva – sottolinea – È un tema molto delicato, al quale sta pensando mio fratello Arturo. In vendemmia, effettuata a mano, abbiamo sempre utilizzato manodopera straniera. Ci sarà anche quest’anno? È una questione che stanno studiando anche al Consorzio della Franciacorta».
Ma c'è preoccupazione per la vendemmia
«C’è però da capire la situazione sanitaria. Noi dobbiamo preservare la salute di tutti e per primi dei nostri dipendenti. Quindi in vendemmia abbiamo il dovere di tutelare il personale che guiderà i vari gruppi di lavoro. Non sarà facile, ma troveremo una soluzione».
In uscita la nuova annata di Berlucchi '61 Brut Nature Rosé
La conclusione di Cristina Ziliani: «Voglio presto brindare con tutti, alla fine di questa situazione». E un brindisi benaugurante c’è stato proprio a Pasqua, all’ospedale di Brescia, con le bollicine Berlucchi.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Uno scatto dalla 13ª edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI. Foto Michele Purin
Edoardo Ligabue, alias Gunter
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.