18-04-2020

Berlucchi, timori per vendite e vendemmia. "Ma alla fine brinderemo"

Cristina Ziliani racconta questo periodo difficile. «Siamo ripartiti, la natura non si è mai fermata»

Cristina Ziliani, direttore della comunicazione di

Cristina Ziliani, direttore della comunicazione di Berlucchi, guarda al futuro

«Pian piano siamo ripartiti. Anche perché la natura non si è mai fermata e in questo periodo è più rigogliosa che mai. Quest’anno anche più del solito».

Dalla voce di Cristina Ziliani, direttore della comunicazione di Berlucchi, si intuisce bene come queste settimane di lockdown siano state difficili da affrontare, con nessuna certezza sul futuro e con la salute di tutti da preservare. Una situazione alla quale nessuno era preparato.

L'ingresso della Berlucchi

L'ingresso della Berlucchi

«Quando è scoppiata l’emergenza, prima del blocco totale, noi abbiamo subito chiuso le visite in azienda. Era il 21 febbraio. Anche se non eravamo obbligati a fermare l’attività, in quanto rientriamo nel settore dell’agroalimentare, abbiamo comunque deciso di chiudere tutto per due settimane. Da una settimana circa siamo ripartiti, piano piano, soprattutto perché dobbiamo seguire il ciclo della natura. E la vite rimane la nostra principale fonte di sostentamento».

Sempre stando attenti alla salute dei lavoratori. «Abbiamo iniziato il tiraggio dei vini – sottolinea Cristina Ziliani – Ma c’è sempre grande attenzione, si lavora con una persona al massimo per reparto. Abbiamo deciso di rispettare un protocollo rigido, alla Berlucchi. Chi può lavora in regime di smart working. Per esempio, in sede ci siamo io e il direttore commerciale, che credo che si trovi a 500 o 600 metri di distanza».

Si lavora nei vigneti

Si lavora nei vigneti

Ma non solo: «Tutto il personale indispensabile, sia per alcune operazioni in cantina e nelle aree produttive, ha ricevuto i mezzi di protezione, le informazioni e i protocolli di comportamento, da adottare per assicurare massima prevenzione, secondo le indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute. Al fine di sostenere i dipendenti nell’attuale momento di disagio, l’azienda ha messo anche a disposizione 16 ore di permessi extra per ogni settimana passata a casa ed ha già erogato, ai primi di aprile, un contributo economico a diretto supporto loro e delle loro famiglie».

Se il problema è il presente, il futuro rimane la grandissima incognita. «In questo momento, ovviamente, il mondo Ho.Re.Ca. è totalmente fermo. E vi assicuro che il nostro pensiero va a quelle persone che ho sempre chiamato “gli eroi dell’enogastronomia” che già di natura devono superare grandi difficoltà. E mi viene in mente Antonia Klugmann, che recentemente ha parlato del peso del tempo che passa. In questi giorni ce ne stiamo rendendo conto».

Uno scorcio della cantina storica dell'azienda

Uno scorcio della cantina storica dell'azienda

«Dal nostro punto di vista, come produzione, abbiamo linee diverse e stiamo lavorando con la grande distribuzione. In questo settore le vendite vanno piuttosto bene. L’online sicuramente aiuterà, ma non supplirà all’attuale vuoto del mondo della ristorazione. Noi possiamo solo cercare di gestire questo periodo, sperando che non duri così tanto».

Di certo, non nasconde la preoccupazione: «Non sappiamo cosa avverrà nel mondo dell’Ho.Re.Ca. Speriamo ci possa essere una grande aggregazione per poter andare avanti uniti. E che ci siano aiuti concreti per questo settore. I nostri agenti che si dedicano al mondo della ristorazione cercano di essere vicini ai nostri clienti».

Un'immagine di speranza per il futuro arriva proprio dai vigneti

Un'immagine di speranza per il futuro arriva proprio dai vigneti

Ma in Italia si vive il periodo con diversi stati d’animo. «Quando sentiamo i nostri clienti in Lombardia, specialmente nelle province di Milano, Bergamo e Brescia, si sente decisamente una grande ansia. Da altri territori, invece, ci arrivano messaggi di speranza».

C’è da pensare alle vigne, che proseguono, con o senza virus. «La natura sta anche andando meglio del solito – conferma Cristina Ziliani – Qui è una vera esplosione della natura, fa fin troppo caldo. Speriamo non arrivino gelate come nel 2017. Per fortuna abbiamo anche un’aria fresca che arriva tutte le sere ad abbassare le temperature. Sono le condizioni ideali».

Al momento, per la gestione delle vigne, c’è un limitato utilizzo del personale. Ma poi arriveranno i momenti più intensi e la situazione sarà più difficile da gestire. «Penso alla raccolta dell’uva – sottolinea – È un tema molto delicato, al quale sta pensando mio fratello Arturo. In vendemmia, effettuata a mano, abbiamo sempre utilizzato manodopera straniera. Ci sarà anche quest’anno? È una questione che stanno studiando anche al Consorzio della Franciacorta».

Ma c'è preoccupazione per la vendemmia

Ma c'è preoccupazione per la vendemmia

La Berlucchi, comunque, sta pensando a delle contromisure: «Come azienda stiamo pensando di rivolgerci alle persone della nostra zona, anche per cercare di aiutare quelle famiglie che a causa della crisi sanitaria si trovano in difficoltà. Una sorta di rete solidale. Ma sarà comunque molto difficile organizzare tutto».

«C’è però da capire la situazione sanitaria. Noi dobbiamo preservare la salute di tutti e per primi dei nostri dipendenti. Quindi in vendemmia abbiamo il dovere di tutelare il personale che guiderà i vari gruppi di lavoro. Non sarà facile, ma troveremo una soluzione».

In uscita la nuova annata di Berlucchi '61 Brut Nature Rosé

In uscita la nuova annata di Berlucchi '61 Brut Nature Rosé

L’ansia e la preoccupazione ci sono. Ma anche un pensiero positivo. «Le nostre nuove annate di Franciacorta Berlucchi 2013 saranno regolarmente disponibili a breve nelle reti commerciali e distributive, sia convenzionali che attraverso i principali canali online. Ad aprile sarà sul mercato il Berlucchi ’61 Nature - Blanc de Blancs 2013 – rappresentante della più pura espressione del territorio franciacortino, declinato nella sua varietà regina: lo Chardonnay. Nello stesso periodo, sarà disponibile anche il Berlucchi ’61 Nature Rosé 2013 - il Franciacorta millesimato Berlucchi a base Pinot Noir 100%, - assemblato da tre diverse “varianti” di questo nobile vitigno, situate in vigneti posti nel comune di Corte Franca: Ragnoli, Quindicipiò e Gaspa».

La conclusione di Cristina Ziliani: «Voglio presto brindare con tutti, alla fine di questa situazione». E un brindisi benaugurante c’è stato proprio a Pasqua, all’ospedale di Brescia, con le bollicine Berlucchi


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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