11-04-2020

Coravin, un'innovazione che sta cambiando le degustazioni enoiche

L'invenzione di Greg Lambrecht, presentata nel 2013, in poco tempo è diventata uno strumento di grande diffusione

Accade che le grandi intuizioni arrivino dal casuale allineamento di una serie di molteplici fattori solo apparentemente divergenti. Come sotto l’effetto, benefico, di un campo magnetico, questi elementi si dispongono, talvolta, tutti nelle medesima direzione per dare vita a soluzioni non scontate e in realtà geniali.

Cosi, dalla passione per il vino - comparsa dopo un viaggio giovanile in Napa Valley e coltivata grazie a un fidanzamento con una compagna di college esperta di Nebbiolo e Prosecco - una laurea al MIT di Boston e una carriera da ricercatore nel settore delle tecnologie medicali, Greg Lambrecht ha deciso di fondare Coravin. Era il 2011 e da lì prese il via un percorso unico nella storia degli accessori per l’enologia.

Come sempre succede, invece, l’innovazione parte da un’esigenza. Quella di Greg era riuscire a soddisfare richieste e gusti in tema di vini durante una cena fra amici. Alcuni amavano i bianchi, fruttati o secchi. Altri i rossi, giovani o corposi. Come evitare di dover stappare tante bottiglie diverse da cui si sarebbero serviti solo pochi centilitri di liquido?

Greg Lambrecht

Greg Lambrecht

Ecco allora partire sperimentazioni, test sui materiali, prove sulle soluzioni progettuali, studi sul design e depositi di brevetti. Fino alla presentazione, nel 2013, del primo modello Coravin, vera rivoluzione nel panorama della degustazione che permette di servire vino al bicchiere senza aprire la bottiglia! L’apparente nonsenso trova compimento grazie a un sistema che permette di conservarla intatta e ne preserva le caratteristiche organolettiche per futuri assaggi anche settimane e mesi dopo aver servito il primo bicchiere.

«Il segreto – spiega entusiasta il fondatore Greg Lambrecht – sta nel sottile ago, realizzato con un materiale che abbiamo sviluppato inizialmente per i dispositivi medicali, che perfora il tappo di sughero o a vite senza nemmeno togliere la capsula di alluminio. Una volta entrato l’ago consente di immettere nelle bottiglia dell’Argon, un gas totalmente inerte e privo di ogni tipo di sapore o odore. La differenza di pressione, prodotta dal gas, fa fuoriuscire il vino da un beccuccio. Il liquido che resta nella bottiglia, ancora perfettamente sigillata, non viene alterato perché non c’è contatto con l'aria e quindi possibilità di ossidazione».

Oggi, dopo i primi prototipi e i molti tentavi, i prodotti Coravin sono utilizzati per servire 100 milioni di bicchieri di vino all’anno, in ogni parte del mondo.

«Non abbiamo mai fermato la ricerca – prosegue Lambrecht – e cercato di migliorare, anno dopo anno, la nostra gamma. Oggi abbiamo deciso di estendere su tutti i modelli la nostra tecnologia brevettata SmartClamps per rendere ancora più semplice l’utilizzo. Grazie a questa sorta di pinza il processo è ancora più facile e intuitivo. In questo modo sarà più pratico inserire ed estrarre dal tappo il dispositivo e quindi iniziare a versare il vino».

Il procedimento è facile, intuitivo e per nulla faticoso. Una volta inserito lo "strumento", basta inclinare la bottiglia e agire su un piccolo pulsante che apre a chiude la valvola di mescita. Per terminare si rimette il tutto in posizione verticale, si estrae il device e si ascolta il sibilo che certifica il sigillo del tappo. Intelligente e anche divertente.

Il sistema Coravin è perfetto per bar e ristoranti dove si può servire al bicchiere qualsiasi tipo di vino, anche i più costosi, grazie al mantenimento inalterato di qualità e caratteristiche del prodotto anche dopo diversi mesi dall’apertura. Per gli appassionati è invece strumento essenziale per poter coltivare la propria passione. Basti pensare che il 78% delle persone che lo possiede lo utilizza con regolarità settimanale o quotidiana.

Oggi sono 4 i prodotti con marchio Coravin sul mercato.

Il Model Three, entry level di gamma, dal design semplice e funzionale ora arricchito dal sistema SmartClamps.

Il Model Six più accattivante con colori eleganti, finiture cromate, una bel mix di eleganza e tecnologia.

Prodotto esclusivo per il mondo Horeca, il Model Five ha una grande facilità d’uso ed è quindi ideale per chi deve farne un uso professionale e massivo.

E infine il Model Eleven, il top di gamma.

«Qui il nostro sistema brevettato – spiega il fondatore di Coravin - incontra l’elettronica e il digitale, grazie a una App e a un controllo totalmente automatizzato. E’ dotato di un display a LED e permette un servizio di mescita automatica gestibile tramite l’App Coravin Moments connessa tramite Bluetooth al dispositivo. E’ cosi possibile decidere, direttamente dallo smartphone, la quantità di vino da versare nel bicchiere e controllare il livello di Argon ancora presente nelle ricariche».

Sembra fantascienza ma è realtà per aprire le porte a una modalità contemporanea e innovativa di servizio. Che vede nell’Italia un Paese guida: «E’ uno dei nostri mercati più importanti perché qui è possibile incontrare produttori di altissimo livello, ristoratori che apprezzano e offrono vini di qualità e consumatori maturi e consapevoli. Vogliamo dare il nostro contributo per educare e informare un pubblico sempre più disponibile a nuove esperienze per vivere in modo nuovo la degustazione del vino».

In Italia la distribuzione dei prodotti è gestita in esclusiva da Kunzi e da Ceretto, storica maison piemontese famosa nel mondo per i suoi Barolo, vini nobili e preziosi da gustare ancora con più piacere grazie a uno dei device di Coravin.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Maurizio Trezzi

giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf

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