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Tra vigneti e torri: la bellezza di San Gimignano
«La Vernaccia di San Gimignano è una perla bianca in un mare di rossi». Così la nuova presidente del Consorzio, Irina Strozzi, eletta da pochi mesi, ha definito la Vernaccia durante la sua Anteprima.
Un prodotto da valorizzare, non solo a parole, ma anche concretamente. «Dopo 10 anni di presidenza di Letizia Cesani, credo sia giusto proseguire sulla strada intrapresa dai nostri predecessori, ma consapevoli che ci sono nuove sfide da affrontare, sempre nell’ottica di aumentare la qualità. E di mantenere la nostra identità».
La presentazione dell'annata
E se proprio un difetto – se così si può definirlo – è proprio della Vernaccia, è proprio quello di essere un vino un po’ austero, che riesce a esprimersi non nell’immediato ma nel tempo. Un tempo visto con una doppia prospettiva: il tempo che rimane nel bicchiere, in modo tale che la Vernaccia riesca ad aprirsi e ha mostrare tutto il suo valore, e il tempo dell’affinamento, perché è un vino che ama restare in bottiglia a riposare, avendo una longevità notevole.
I banchi d'assaggio della Vernaccia di San Gimignano
Un discorso già affrontato in passato, ma che ci preme sottolineare nuovamente: non si valorizza di certo un prodotto quando, passando per uno dei tanti negozietti turistici del centro di questa splendida città medievale, si legge il cartello: “Una bottiglia di Vernaccia e una di Chianti: 10 euro”. Roba da discount, non da grande vino bianco della Toscana.
Le splendide torri di San Gimignano
Secondo l’enologo Paolo Caciorgna, arrivato alla sua 34esima vendemmia (la sua prima fu proprio a San Gimignano, all’azienda Teruzzi), dopo la pioggia all’inizio di settembre, la bravura dei produttori è stata quella di aspettare e di non farsi prendere dai timori, riuscendo ad arrivare a una maturazione ottimale del grappolo. Il risultato è stato quello di avere uve ottime sia per i vini d’annata, sia per le più longevi riserve.
La degustazione tecnica dedicata ai giornalisti
Pietro Biagini di Signano
Sulle Riserve, un po’ in ordine sparso, segnaliamo il Sanice 2017 di Cesani, Ori 2018 di Palagione, La Lastra 2018, e il Benedetto 2017 di San Donato.
Inoltre sono state presentate altre annate della Vernaccia di San Gimignano (non riserva). Tra questi vini sono piaciuti il Vigna Santa Margherita 2018 di Panizzi, San Benedetto 2018 e il Frammenti 2018 di Tenuta Montagnani.
Giorgio Comotti (Il Palagione) mostra con orgoglio il suo Lei, Vernaccia di San Gimignano macerata
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Il territorio si è raccontato nella sua varietà di caratteristiche e produzioni a Taste Piemonte
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Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo