05-07-2023
Andiamo a Cerea, nella Bassa Veronese, per scoprire la cucina di Gianluca Da Rin Perette al ristorante Vi-Or di Villa Ormaneto. Lo chef recupera i piatti dimenticati della tradizione veneta e li propone con sapienza contemporanea. Foto di Stefano Scatà
All'inizio fu Diego Rossi. Fu insomma l'idea che, nella continua e pur felice rincorsa alla creatività nella cucina d'autore, ci si fosse dimenticati per strada piatti, tradizioni, persino atmosfere che intanto hanno un pubblico (anzi: un pubblico decisamente più vasto del fine dining puro, com'è normale sia); e che poi costituiscono un patrimonio gastroculturale importantissimo, un'eredità preziosa che sarebbe assurdo non riproporre ma in forma nuova o per meglio dire evoluta, ossia filtrata attraverso la sapienza tecnica e l'apertura mentale dello chef-cuoco contemporaneo.
Aperta quella strada, sdoganato tale concetto, le forme con le quali quest'ultimo può prendere vita sono molteplici, praticamente infinite, tanto quanto sono infinite le espressioni delle cucine italiane, ossia della multiforme tavola regionale della Penisola. Ad esempio, ad Asparetto di Cerea, nella Bassa Veronese...
Villa Ormaneto
Camilla De Santi
Al Vi-Or, il ristorante della Villa, tutto è simpatico; ma soprattutto la sezione del menu dedicata ai "piatti dimenticati", «siamo andati a fondo nella tradizione delle ricette classiche venete e le abbiamo portate nel presente realizzando piatti moderni e leggeri - spiega Da Rin Perette - Abbiamo lavorato sugli ingredienti locali più amati, trovando nuovi e contemporanei modi di interpretarli. Oltre alle proposte alla carta, abbiamo inserito dunque un menu speciale dedicato appunto ai "piatti dimenticati", che rappresenta un viaggio tra i grandi sapori della cucina veneta di campagna».
Lo chef Gianluca Da Rin Perette con il suo secondo, al barbecue
Noi abbiamo trovato tutto gradevolissimo: il luogo, l'atmosfera conviviale, il recupero della memoria del gusto e i piatti di loro, ovviamente. A nostro giudizio, vincono i Tortelloni di borragine con salsa blanquette e ricotta affumicata ma soprattutto il Risotto al tastasal, eccellente, il Vialone Nano tenuto al perfetto punto di cottura e insaporito anche con una spolverata di cannella; e la deliziosa Anguilla di Comacchio cotta al bbq e aromatizzata con salvia limone, eccellente di sua, ancor di più se accompagnata da una spettacolare senape selvatica saltata.
La nostra cena, nelle foto di Tanio Liotta.
Il nostro uovo di stagione: uovo poché con asparagi bianchi spadellati, fonduta al Salva cremasco, perlage al tartufo nero della Lessinia e chips di topinambur
Vitello rengato, ossia un taglio di scamone cotto al rosa sul bbq con salsa con salsa d'aringa e caviale di aringa
Baccalà alla vicentina 3.0, con una spolverata di bottarga di vitello
Risotto al tastasal. Lo chef utilizza Vialone Nano, c'è una spolverata di cannella e una mantecatura di burro di malga. Il tastasal (un impasto di carne fresca di maiale macinata, salata ed insaporita con abbondante pepe nero grosso frantumato) è lavorato maison
Tortelloni di borragine con salsa blanquette e ricotta affumicata. La salsa è realizzata con burro, panna acida e aromatizzata al timo
Lumache del Polesine e ortaggi veneti
Trippa dell'oste alla parmigiana
Oca in onto cotta al bbq, con la sua salsa all'arancia
Anguilla di Comacchio cotta al bbq e aromatizzata con salvia limone. Come contorno, una spettacolare senape selvatica saltata
Babà in bagna veneta (ossia il maraschino Luxardo) e crema alla vaniglia
Torta delle rose e zabaione caldo
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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