Pietro Leemann
Crema contemporaneadi Paolo Brunelli
In cantina Bollicine del mondo, stappata la seconda edizione. Tutti i premiati, tutte le novità
Atene è un caleidoscopio di colori, profumi, aromi. E' bello perdersi nei suoi mercati, dove il legame col mondo arabo e orientale è testimoniato dalla ricchezza di spezie. Vi raccontiamo il nostro viaggio
C’è l’Atene incamminata sulla via della cucina creativa pur non dimentica della propria tradizione, come abbiamo raccontato qui. Ma nella capitale greca, così come in tutto il Mediterraneo, cibo vuol dire soprattutto due cose: convivialità e prodotto. La prima la si riscontra nelle tante, anche ottime taverne che punteggiano la città, dove grandi tavole imbandite celebrano il rito del mangiare insieme piatti basati – ed è il secondo elemento – su una materia prima semplice eppure gustosa, che non abbisogna quindi di troppe alchimie in cucina.
I koulouri, spuntino immancabile nella colazione ateniese
A Nord di Monastiraki il quartiere di Psiri ospita i maggiori mercati cittadini e tante botteghe golose tutte da visitare. Poiché non si tratta di un’area turistica, in pochi parlano inglese e dunque può essere molto d’aiuto partecipare ai Food & Wine Tour a piedi di Athens Walking Tours, che conduce alla scoperta degli indirizzi più autentici.
Il mercato della carne ad Atene
Breakfast troppo light? Nessun problema, perché i greci per tradizione si concedono molti pasti e spuntini: dopo la suddetta colazione, anche uno snack alle 11 – magari solo con un po’ di pane condito con pomodori e buon extravergine – poi il pranzo verso le 14,30, una merenda alle 17,30, fino alla cena tra le 21 e le 22, in estate anche più tardi.
Il mercato del pesce
Nella fotogallery, il nostro giro tra gli indirizzi migliori del food ateniese: una passeggiata nel quale imbattersi in alberi di nerantzi, le arance amare che sono state diffusamente piantate in città perché assorbono bene lo smog. Facile trovare l’assonanza con il nostro “arancia” o lo spagnolo “naranja”, mentre l’arancia dolce è il portocáli, che richiama il “portogallo” com'è anche tradizione nei nostri dialetti e nella letteratura storica: il frutto, originario della Cina e del sud-est asiatico, è stato importato in Europa solo nel XIV secolo da marinai lusitani.
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Zoi, il piatto simbolo di un ristorante che porta il medesimo nome, a base di spaghetti con acciughe, pomodori secchi, uvette dell’Epiro e di Creta e scorze di limone
Una suggestiva immagine del ristorante Lycabettus
Vasiliki Pierrakea e Loudovika Markou, chef che torna nelle cucine greco-milanesi dopo due anni di esperienze in giro per il mondo - Foto: Annalisa Cavaleri
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera