07-03-2015

La nuova Lisbona / 1

Nella capitale portoghese fioriscono e crescono molte originali e creative realtà gastronomiche

Un Ape-Car pieno di scatolette. Dal packaging mode

Un Ape-Car pieno di scatolette. Dal packaging moderno e accattivante. E' l'idea imprenditoriale che guida il lavoro di Miss Can, inizativa itinerante che rinnova una classica tradizione lusitana. Ma non è l'unica: con Gualtiero Spotti, in due puntate, ne scopriremo diverse

Lisbona è una di quelle città che non finisce mai di stupire. Anche in questi tempi di crisi profonda che in qualche modo accomuna gli Stati del Sud Europa, muoversi tra i vicoli della capitale portoghese e osservare la vitalità e la voglia di superare gli ostacoli disseminati sulla strada che porta all’apertura di nuovi negozi, di ristoranti, di intraprendenti realtà legate alla gastronomia locale, ha in sé una nota quasi commovente.

Se è vero che da un lato sono molti gli esercizi commerciali che in città chiudono con una certa rapidità, magari dopo meno di un paio di anni di vita, allo stesso tempo altri ne nascono, con nuovi concept e nuove idee. Spesso queste sono realtà figlie di start up artigianali, che uniscono design e packaging innovativo ai prodotti che questa terra baciata dall’Oceano Atlantico sa offrire.

Come accade per il piccolo Ape-car di Miss Can, che gira per la città, itinerante, oppure sosta all’interno del Castello di São Jorge, per incuriosire turisti e non, e spingerli all’acquisto delle mitiche scatolette di latta contenenti sgombri, sardine, tonno e quant’altro. Un classico cadeau lusitano, verrebbe da dire, questa volta preparato in una confezione più ammiccante e moderna, un po’ femminile e “da regalo”. Non a caso lo slogan è “From Portugal with Love”, a sottolineare come anche un pesce sott’olio può diventare quasi glamour e di moda.

La vetrina della Queijaria di Lisbona

La vetrina della Queijaria di Lisbona

Non meno interessante è il nuovo negozio Queijaria (ovvero, formaggeria…), il primo cheese-shop a Lisbona, aperto cinque mesi fa nella centrale Rua das Flores da Pedro Cardoso e Sandra Antunes. In realtà questo è qualcosa di più di un semplice paradiso dei formaggi.

Qui si vendono libri, attrezzi e prodotti che sono legati a doppio filo con il mondo dei latticini (le composte, ad esempio o i vini per un abbinamento), ma la sorpresa vera risiede nel fatto che il retrobottega cela due stanze: una è il caveau per l’acquisto diretto dei formaggi (da quelli delle Azzorre al pregiatissimo Serra da Estrela, fino agli internazionali, dove non mancano perfino Taleggio e Grana Padano), e l’altra è la sala degustazione per sedersi con calma e provare i formaggi sul posto, magari accompagnando il tutto da un vino o una birra artigianale.

E proprio le birre sembrano essere una delle nuove frontiere della gastronomia locale. Con un po’ di ritardo anche in Portogallo, dove nel mercato delle cervejas spadroneggiano da sempre marchi come Sagres e SuperBock, ora sono arrivati i microbirrifici e le piccole produzioni.

Alcune delle birre prodotte dalla 8a Colina

Alcune delle birre prodotte dalla 8a Colina

L’ultima in ordine di tempio, con un paio di settimane di vita, è la 8a Colina (si badi bene però che Lisbona è adagiata su sette colli…), nata nello splendido e popolare quartiere panoramico di Graça, sopra Alfama. Qui il giovane João Lobo insieme a un manipolo di intraprendenti amici ha iniziato a produrre tre birre decisamente singolari, tra cui un’ottima Porter robusta.

L’aspetto curioso delle birre, c’è anche una Ipa e una bionda di facile beva, è che sono dedicate a tre personaggi (immortalati sull’etichetta in versione fumetto, come nel caso di Ze Arnaldo), che animano il quartiere e che si possono tranquillamente incrociare dalle parti della Travessa da Pereira, dove si trova il microbirrificio.

1. continua


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Gualtiero Spotti

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Gualtiero Spotti

giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale. E poi adora viaggiare
 

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