19-03-2018

Denia, il Pont Sec e la sfida alla pizza

In questo angolo di Spagna furoreggiano le coques, secolari e buone pizzette, esaltate da Pep Romany in un'osteria con orto

Pep Romany, chef e patron del Pont Sec a Denia in

Pep Romany, chef e patron del Pont Sec a Denia in Spagna, davanti all'orto che ha innaugurato due anni fa

Per me Denia, tra Valencia e Alicante, esiste solo perché lì celebra i suoi straordinari riti golosi, di ricerca e di piacere, Quique Dacosta. Ora, e fino a giugno, è comunque vivibilissima perché non ancora passata dai 45mila abitanti di sempre agli oltre 200mila della piena estate.

E se scrivo questa nota proprio da Denia è per essere tornato alla tavola di Dacosta, alzandomi appagato nei sensi e nella testa. E dopo una torta ricca come non mai, la ciliegina di un pranzo l’indomani in una trattoria scoperta per caso, lungo strade secondarie suggerite dal navigatore per raggiungere l’albergo.

Ana Giner e Pep Romany, due belle persone

Ana Giner e Pep Romany, due belle persone

Il Pont Sec, secco perché sotto il fiumiciattolo è perennemente privo d’acqua, se ne sta sulla vecchia via che collega Denia a Gandia. Da un lustro lo hanno preso in mano Pep Romany e sua moglie Ana Giner e da due Pep lo ha arricchito di un gran bell’orto.

Romany è un cuoco autodidatta. Laureato in fisica, ha lavorato per una prima vita nell’informatica. Nel 2003 ha ceduto alle sirene di forni, fuochi e fornelli e con un socio ha aperto un primo locale. Dalla smorfia sul viso, si capisce che è ben più contento adesso.

Questa è terra di pescato e di gamberi rossi, così celebri e ottimi da rivaleggiare con quelli di Mazara del Vallo in Sicilia. E poi riso e paella. Non basta. Il titolare presenta il suo gioiello come una coqueria e così si entra in un mondo che in Italia non abbiamo mai approfondito, a Napoli soprattutto. Coqueria fa rima con pizzeria e le coques, parola valenziana, cocas in castigliano, sono piccoli dischi di pane conditi con cento cose, raramente il formaggio, figuriamoci la mozzarella. Questa è già un grande differenza con la pizza, oltre alle dimensioni. Da pochi centimetri a tanti.

Però non si può far finta di niente. La prima citazione scritta delle coques data 1627, quindi esistono da ben più tempo, quando Napoli era spagnola (1504-1707) e non ancora borbonica (1734-1860). Impossibile che gli echi di questa tipicità del sud della Spagna non siano giunti fino all’altro capo del Mediterraneo e del regno di Spagna. Ma è certo che nel mondo ha spopolato la pizza, capolavoro universale mentre le coques sono rimaste una simpatica realtà regionale. Nella stessa Denia troviamo le coquerie e le pizzerie. La pizza sarà anche una bontà di ritorno per i dianensi, ma come è tornata qui è anche dilagata ovunque nel pianeta. Non c’è partita sul lungo termine e anche sulle dimensioni del campo di gioco.

Al di là del confronto tra coques e pizze, il Pont Sec è una straordinaria trattoria con orto, visita da abbinare a Quique Dacosta. E Pep Romany e Ana Giner due perfetti, simpatici e appassionati padroni di casa. Carta dei vini geniale, con le bottiglie suddivise per intensità, quattro livelli. E ogni pietanza ha il suo gradito suggerimento, che poi uno scelga bianco, rosato, mosso o rosso sta a lui deciderlo.

Al Pont Sec le coques vengono servite così, su un ripiano in legno. Sotto, la sola coque con formaggio, di capra, servita da Pep Romany, completano il condimento spinaci, uvetta e pinoli

Al Pont Sec le coques vengono servite così, su un ripiano in legno. Sotto, la sola coque con formaggio, di capra, servita da Pep Romany, completano il condimento spinaci, uvetta e pinoli

Terra e mare con una straordinaria insalata tutta primavera come inizio. Quindi sgombro in escabeche; carciofi e ventresca di tonno; Sepia bruta in salsa romesco, con nocciole, mandorle e pepe rosso; intestino di tonno alla griglia (salatissimo e impossibile) e ottime trippe di stomaco, sempre di tonno; tre distinte coques, sei erbe selvatiche, soppressata di Maiorca, spinaci, uvetta, pinoli e caprino. Non potevamo non chiudere con una perfetta paella della tradizione di qui, con pollo, coniglio, fegatini, costine di maiale e primizie come carciofi, fave, fagioli bianchi, piselli. Dolce chiusura con fagottini di nespole e una Tatin di mele Kanzi. Applausi.

PONT SEC
Cami vell de Gandia, km 1
03700 DENIA (Spagna)
Telefono: +34.965781326
E-mail: pontsec@outlook.com
Chiusura: lunedì
Prezzi medi: antipasti 7/16,50 euro; salagioni 6/15; coques 3,50, creative 5,50; paelles e piatti di riso 12,50/23; alla brace 16/24; dessert 6 euro


Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
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