05-02-2015

L'Italia dolce fa sistema e vince

Il trionfo italiano alla Coup du Monde de la Pâtisserie raccontata dal capitano del nostro team

L'esultanza degli italiani durante la premiazione

L'esultanza degli italiani durante la premiazione a Lione: è loro la Coppa del Mondo di Pasticceria 2015. Da sinistra, Emmanuele Forcone, Francesco Boccia e Fabrizio Donatone

Vince sempre la Francia; questa volta invece – forti di una lunga preparazione e sfruttando anche un complesso meccanismo di partecipazione del cui tedio vi facciamo grazia – ha trionfato l’Italia. E’ stato il tricolore nostrano il vessillo a svettare più alto a Lione, lunedì 28 gennaio scorso, nell’ambito del Salon international de la restauration, de l'hôtellerie et de l'alimentation, che ospitava la Coup du Monde de la Pâtisserie 2015, la massima competizione di pasticceria. Erano 21 gli Stati in gara, con tre alfieri ciascuno, tutti in team selezionati attraverso “primarie” nazionali svoltesi l’anno scorso. I rappresentanti azzurri non sono risultati secondi a nessuno, precedendo il Giappone e gli Usa; a esultare sono stati Emmanuele Forcone, abruzzese residente a Vasto, 31 anni, che ha creato la sua Zucchero Artistico Academy e lavora come consulente di alta pasticceria; Francesco Boccia, 27 anni di Striano (Napoli), della pasticceria Boccia; Fabrizio Donatone, romano 38enne, della pasticceria Perle. Forcone era il capitano della squadra.

Come si vince una manifestazione di questo livello?
«Ci siamo preparati per circa un anno… Abbiamo prevalso alle selezioni italiane tenutesi al Sigep di Rimini nel 2014, creando questo mini-team. Crediamo di aver individuato il motivo per il quale in passato (nata nel 1989 e che si svolge ogni due anni: era la quattordicesima edizione, ndr) si arrivava spesso sul podio, ma senza salire il gradino più alto».

Ossia?
«Il segreto è la condivisione. A vincere è stata spesso la Francia perché sono già molto forti, poi estremamente coalizzati: i maestri tramandano il loro sapere, a volte invece da noi si è stati troppo egoisti, sono prevalsi gli interessi personali».

Quest’anno eravate invece supportati da Lione da due autorità indiscusse in materia: Iginio Massari, presidente d’onore, pur senza diritto di voto, e in giuria Gino Fabbri, che guida l’Associazione Maestri Pasticceri Italiani.
«Esatto. Loro rappresentano la storia della nostra tradizione; noi vogliamo essere la nuova generazione in grado uguagliarne l’eccellenza. Ora non vogliamo più dover aspettare altri 18 anni per un nuovo trionfo».

Era il 1997, l’Italia ottenne l’oro con capitan Luigi Biasetto, Cristian Beduschi, Luca Mannori, tre bei nomi che nel frattempo hanno fatto parecchia strada.
«C’è peraltro da dire che nelle ultime quattro edizioni eravamo arrivati due volte secondi e altrettante terzi. Sia io, che Francesco e Fabrizio eravamo parte di quei team».

Perché è un buon segnale essere ai vertici della Coup da almeno un decennio?
«Perché questa è la competizione più complessa al mondo, sia per la selezione che per le competenze tecniche richieste (ogni team deve presentare in finale tutta una serie di dolci e soprattutto tre creazioni artistiche rispettivamente in ghiaccio, cioccolato e zucchero, ndr)».

La Magia del Tempo, torta al cioccolato, frutti esotici e nocciola preparata da Forcone durante la gara
La Magia del Tempo, torta al cioccolato, frutti esotici e nocciola preparata da Forcone durante la gara
Accennavi prima alle nuove generazioni di pasticceri italiani. C’è di che essere ottimisti?
«Io penso di sì, credo che soprattutto negli ultimi anni si sia affermata una logica di qualità che prima non esisteva, soprattutto al Sud. Siamo passati dalla margarina al burro».

Chi consideri i tuoi maestri?
«Ne ho avuti tanti. Voglio citare Massari e Frédéric Bau».

Tu sei giovane: come sarà la pasticceria del futuro?
«Più leggera, con meno zuccheri, molto attenta all’estetica. Minimal, ma ben studiata».

 

 


Carlo Mangio

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a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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