13-01-2024
Lo chef italoargentino Paulo Airaudo, due stelle a San Sebastian, ora protagonista con la sua cucina voluttuosa anche a Firenze, al ristorante Luca's del boutique hotel La Gemma
Come in un gioco di matrioske, una gemma nasconde l'altra. Quella più grossa è costituita dall'ottocentesco Palazzo Paoletti tra via Calimala, via dei Cavalieri e via dei Lamberti, due passi da piazza della Signoria, pieno centro storico di Firenze: fino al 2021 ospitava un grande magazzino di Zara, poi l'effetto dei lockdown ha spinto la multinazionale dell'abbigliamento a chiudere i battenti. La famiglia Cecchi, fiorentina doc e attiva da due decenni nel ramo della intermediazione immobiliare, ha colto questa opportunità, rilevando subito l'edificio e convertendolo, dopo importanti lavori chiusi a tempo di record, in una struttura dedicata all'ospitalità d'alta fascia, un boutique hotel di cinque piani, 23 ampie camere e 16 suite/appartamento, tutto arredato in stile Art Déco contaminato da elementi di design contemporaneo. Una gemma di bellezza.
I cinque fratelli Cecchi con mamma Alessandra. Da sinistra, Massimiliano, Andrea, Alessandra, Maria Sole, Edoardo e Ginevra
Immagini del La Gemma a Firenze
Paulo Airaudo
VALE IL VIAGGIO - Piatto eccezionale, da solo vale il viaggio: Cappelletto homemade ripieno di piccione, salsa di burro al timo e il fondo di piccione. Semplicità, gusto assoluto
I resident chef del Luca's, Olivia Cappelletti e Tommaso Querini. Sanno gestire una gran cucina, mentre in sala abbiamo goduto della professionalità cortese di Nemad "Nicola" Ametovic, fiorentino di origini serbe
La sala del Luca's
La colazione al La Gemma è di grande qualità gastronomica, bravi
Tagliolino di pasta fresca homemade con salsa di burro di Carnia con alici, limone e caviale, uno dei classici di Airaudo
Davvero molto, molto interessante questo Risotto alla zucca, olio alla 'nduja, dressing al nasturzio, limone, foglie di nasturzio e astice. Il dolce della zucca e dell'astice che constrata la pizzantezza e affumicatura della 'nduja. Buonissimo
Coda di rospo, rapa bianca, telline, barbabietola, bagna cauda, uova di trota, altro piatto meraviglioso, come i cappelletti. Le 72 ore di maturazione si sentono tutte. Ma ha un difetto: è al limite della sapidità
Petto di piccione, purea di cipolle, fungo maitake, grasso di anatra e lardo di Colonnata, petalo abbrustolito di cipolla con olio al cipollotto. Delizioso. Precede predessert e dessert (Flan di formaggio di capra, susine, cialde di avena e miele e Purea di topinambur, crumble al pistacchio, gelato al cioccolato bianco, aria alla mandorla, buccia croccante di topinambur, entrambi molto buoni)
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Paulo Airaudo, argentino di origini italiane, classe 1985. E' chef/patron di 14 ristoranti, in cui lavorano 400 persone. Il più importante è Amelia a San Sebastian, nei Paesi Baschi, 2 stelle Michelin
La sala di Aleia, con le finestre affacciate su Paseig de Gràcia
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale