07-04-2024
Federico Ferrari, chef del Mirepuà di Cremolino (Alessandria), presenta il suo carrello dei salami
Il Mirepuà di Cremolino, nell’Ovadese, in provincia di Alessandria, è uno degli esempi più convincenti di come impostare un modello compiuto di “ristorante di campagna contemporaneo”, ossia un bel luogo di delizie territoriali, di assaggi senzapensieri, che offra però anche la graffiata fine dining per chi la sa e la vuole apprezzare. C’è tutto, qui: una zona a crescente vocazione turistica; un affascinante borgo affusolato attorno al suo castello; il locale elegante con grandi terrazze per l’aperitivo nella bella stagione; il servizio sorridente coordinato da Gaia Fassone, spigliato e caloroso; uno “chef-contadino” che ama la materia prima, seleziona pochi fidati fornitori, si produce in proprio le conserve, la salsa al pomodoro, persino il tabasco, e coltiva l’orto ai piedi del ristorante, mentre suo padre integra il raccolto con quanto produce in proprio.
Ferrari ha ovviamente rinnovato l’offerta, stando però attento a continuare a proporre chicche che diventano carezze per l’avventore. Brillante, ad esempio, la trovata del carrello dei salami, omaggio all’identità gastronomica locale: una decina di tipologie diverse (per noi quattro salami locali - di Cremolino e di Lerma, in entrambi i casi in due stagionature diverse – e poi salame di daino, chorizo spagnolo, salame di Varzi 4 mesi, prosciutto di agnello, salsiccia da passeggio) per fette golose all’inizio del pasto.
I salami
La sala
Federico Ferrari è genovese classe 1989. Si è diplomato all’Istituto Alberghiero Nino Bergese di Sestri Ponente, dove la sua passione per la ristorazione ha iniziato ad assumere concretezza: «Mia nonna aveva un'osteria a Genova, con la zia di mia mamma. Ho insomma sempre mangiato bene a casa, e la tavola mi ha sempre affascinato. All'inizio non pensavo al fine dining. Ma poi ho preso a lavorare in Versilia, in Liguria, dopo anche all'estero...». Nei primi anni è stata fondamentale l'esperienza da Cesare Giaccone, dove Ferrari ha imparato l’arte della tradizione e della semplicità e ha capito inoltre l’importanza fondamentale della selezione degli ingredienti e del rapporto con i fornitori locali. Poi Londra, la Danimarca, gli stage da Enrico Crippa, Riccardo Aiachini, Matias Perdomo
Ora tutta la nostra cena, le foto sono di Tanio Liotta.
Gambi di carciofo, salsa olandese, pinoli e maggiorana
Polpette di pollo alla cacciatora, maionese al fondo di pollo
Degustazione di salami
Fassona frollata 30 giorni, marinata in olio di nocciola tonda gentile, soia bio e olio extravergine ligure
Bresaola di barbabietola: la barbabietola viene fatta macerare sette giorni in salamoia e poi posta per un mese in cantina a stagionare. Viene condita semplicemente con olio evo
Carciofo ripieno: carciofo ligure ripieno e scottato, la sua crema alle spezie, il gambo fritto, salsa al tuorlo d’uovo affumicato e cagliata ligure
Rabaton di erbe selvatiche (borragine, bietole, catalogna selvatica e papavero), ricotta di pura capra, burro nocciola e fonduta di montebore
Tortelli di galletto alla diavola glassati con il fondo di carne, prima bolliti e poi piastrati. Nel ripieno viene aggiunto un po' di riso «come si usa in Langa»
Finanziera: animelle, cervella, filoni e granelle di vitello, fegatini e cuori di pollo nostrano, creste di gallo, polpettine di fassona
Crepinette di coda: la coda viene lavorata come fosse un pulled pork e poi avvolta dalla rete di maiale, condita col suo fondo e nappata con burro ed erbe aromatiche. Il tutto è accompagnato da purea e chips di sedano rapa e radicchio tardivo ai lamponi
Zuppetta di finocchio e arancia marinati a crudo in sciroppo agli aromi (zafferano, cardamomo, pepe di Timut, barbe di finocchio), meringa all'anice, semi di anice selvatico, olio al mandarino
Panna cotta e caramello Mirepuà
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
David Lesar, fondatore di BioSing a Ribnica, in Slovenia
Federico Sisti, da aprile 2021 al timone di Frangente a Milano, ristorante novità nella Guida di Identità Golose
I protagonisti della cena a 8 mani all'Hub di Identità Golose di martedì 7 scorso. Da sinistra a destra: Mauro Enoch (Rimulas, Voghera), Federico Ferrari (Mirepuà Food Lab al Cascinone, Acqui Terme), Anna Ghisolfi (Anna Ghisolfi, Tortona) e Alessandro Billi (Osteria Billis, Tortona)