16-08-2023
Assaggio tricolore di burri di bufala, straordinari, al nuovo L'Orangerie del relais Le Due Matote, nelle Langhe, chef Roberto Di Pinto e Luca La Peccerella. I burri sono rispettivamente al basilico, al fieno affumicato (clamoroso) e al pomodoro. Foto Tanio Liotta
Un'oretta a chiacchierare con Roberto Di Pinto e Luca La Peccerella - il primo che firma il menu, il secondo frontman in cucina al nuovo L'Orangerie del Le Due Matote, relais appena aperto in quel di Bossolasco, Langhe, Cuneo - e si è parlato perlopiù di format ristorativi (Di Pinto) e di piatti (La Peccerella): quasi una divisione dei compiti sul campo che è perfetta trasposizione di istinti diversi. Con uno che, al di là dei bei meriti ai fornelli, è davvero brillante nel comprendere il cosa fare della ristorazione italiana contemporanea, in fondo il suo Sine a Milano è uno step significativo nell'evoluzione del settore, lui che è passato dai lussi del Bulgari a un proprio modello originale, un "ristorante d'autore 2.0" quasi di quartiere ma ben oltre, negli sviluppi. E l'altro che si concentra invece sul come farlo e confessa: «Io ho bisogno di padelle, fuochi, fiammi, lievitazioni, farine», perché adora il lavoro sul (e col) campo, che aveva un po' perso di vista coadiuvando Filippo Gozzoli nell'apertura dei vari Visionnaire a Milano, Miami e Dubai.
Fatto sta che, merito più dell'uno o dell'altro (ma in fondo, ovviamente, merito condiviso), L'Orangerie è davvero una bella novità. Anzi: è una bella novità già La Due Matote che lo ospita, appunto un relais stupendo e molto ambizioso (per dire: nel frigobar trovi persino il caviale, 30 grammi di Oscietra a 75 euro), del quale la parte ristorativa è oggi il fiore all'occhiello, il fronte avanazato d'eccellenza.
Luca La Peccerella (con zucchero filato) e Roberto Di Pinto
PIACERE LUCA - Già tutto questo sarebbe di suo molto interessante. Poi c'è Piacere Luca, il menu degustazione più ampio (a mano libera, 100 euro, bel rapporto qualità/prezzo) che fa riferimento al resident chef Luca La Peccerella, sannita di Benevento, classe 1988: non una toque qualunque (qui Di Pinto fa un po' l'Enrico Bartolini della situazione, associando a sé un professionista di gran valore, che avrebbe potenzialità anche autonome), noi l'avevamo conosciuto ai tempi del Memorabilia, leggi qui, e già allora ci era sembrato rimarchevole, capace di proporre "un'italianità schietta senza essere banale, che punta certo sul sapore ma con precisione e qualche tocco di classe, i giusti contrappunti gustativi, attenzione alle tecniche e alle cotture". Confermiamo. La Peccerella s'è pure entusiasmato delle Langhe. Ci racconta un episodio: «Quando siamo venuti la prima volta con Roberto a vedere il progetto de Le Due Matote, siamo andati a visitare tre cascine qui vicino. Nella prima abbiamo assaggiato tra l'altro una nocciola: era buonissima. Nella seconda la nocciola era buonina, ma abbiamo trovato un'eccellente farina di nocciole. Poi, nella terza, Cascina Casa Vecchia, una sberla: ho pensato di non aver mai mangiato una vera nocciola piemontese prima di allora. Straordinaria». È, insomma, innamorato delle potenzialità: «Abbiamo Andrea che cura i nostri orti, mi ha appena fatto trovare una cassettina piena di fiori di zucca... C'è poi questo signore, Giampaolo Bossolasco (a Bossolasco, ça va sans dire), matto come me, che coltiva pomodori. Io all'inizio l'ho guardato male: pomodori? Da queste parti? Son pur sempre campano... Ho assaggiato, mi ha aperto un mondo: cuori di bue dolcissimi. E mi ha anche sgridato, "voi chef sbagliate sempre a tagliarli!"». Ogni giorno, alle 7, Luca parte col suo giro dai fornitori «a prendere le cose buone. Stamane abbiamo toccato i pomodori nell'orto, i peperoni. E abbiamo comprato le chiocciole a Cherasco... È sempre una scoperta. Siamo piccoli, dobbiamo crescere, ma la macchina de Le Due Matote è importante, ha cinque marce. Ora abbiamo messo la prima e acceleriamo poco a poco».
L'Orangerie
La pizza Parmigiana espressionista
La pizza Omaggio a Bra
Le Due Matote
E ora tutti i nostri assaggi a L'Orangerie, le foto sono di Tanio Liotta.
Arrivano gli appetizer. Prima un Soffritto napoletano su biscotto al Castelmagno, buonissimo, evoluzione di quanto avevamo già gustato qui. Poi Tacos con insalata russa allo zafferano. Quindi Polpettina di baccalà con fiore di sedano rapa e Bigné alla parmigiana. Infine, nella foto, Pizza fritta e vitello tonnato
Crudo di ricciola, dressing all'aceto, crema di foie gras, fichi freschi, caviale Oscietra, cugnà, cipolle pickled e salsa amazu ponzu
Fiori di zucca, ricotta di Seirass, zucchine baby, chutney di pomodoro al tabasco e salsa al basilico
Tartare di anatra affumicata, mousse di midollo e mallo di noce, germogli e amaranto. Un piatto presentato da Di Pinto a Identità on the road 2020. A destra c'è il petto, a sinistra la coscia: consistenze diverse
Chiocciole di Cherasco, spuma di lattuga e anice, insalata di fagioli dell'occhio e mela, scalogno confit. «Stamane siamo andati a Cherasco da una signora che ci ha fatto vedere dove tiene le chiocciole. Le alimenta con lattuga, mele, fagioli... E allora abbiamo ideato questo piatto, con gli stessi prodotti»
Pasta Pelusiello Gerardo di Nola con peperone verde di Carmagnola centrifugato e vongole. Le vongole sono cotte sautée con aglio, olio, peperoncino e sfumate con Martini e Pernod
Plin alla genovese di pollo, fondo di pollo e vitello, tartufo nero estivo, Parmigiano Reggiano 30 mesi. Il plin è un po' più grande rispetto a quello della tradizione locale, con una carica anche diversa, il timo, il finocchietto, la dolcezza della cipolla
Quaglia, millefoglie di patate e finocchi, spugnole ed emulsione di Barolo. La quaglia è avvolta da crepinette di maiale e farcita con salsiccia di Bra e tartufo nero
Diaframma al barbecue, salsa ai tre peperoni, cipolla al sale e caramellata, raviolo di guanciale, nocciole e mascarpone. Il fumo si sente un po' poco, il peperone (buonissimo) molto
Tiramisù con nocciole e tartufo
Bunet con gelato alle foglie di fico
Semifreddo di pastiera
L'Orangerie del Le Due Matote Località Pratofreddo 1, Bossolasco (Cuneo) tel. +39 0173 388668 L'Orangerie è chiusa il martedì e il mercoledì. Giovedì e lunedì è aperta solo a cena Menu degustazione a 70 e 100 euro
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Rodolfo Migliorini, la moglie Roberta e i loro splendidi figli: il futuro dell'azienda Rocche dei Manzoni a Monforte d'Alba (Cuneo)
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale