12-07-2017
La vista che si gode dal Grand Hotel Europe, albergo iconico di San Pietroburgo. La metropoli russa sta scomettendo molto sulla ristorazione. L'abbiamo verificato in occasione della prima edizione dei Gourmet Days, 4-9 luglio
Fa piuttosto effetto tracciare il raggio sempre più ampio del virus della cucina d’autore. Si è arrampicato fino a San Pietroburgo, la megalopoli più a nord del mondo dopo Helsinki, che sta un pelo più su di longitudine (e a 4 ore di macchina) ma conta solo su 600mila abitanti, contro gli oltre 5 milioni dell’ex Leningrado. Abbiamo rilevato tracce di buona cucina qualche giorno fa, alla prima edizione dei Gourmet Days, una rassegna che certifica un fatto: anche le autorità russe hanno capito l’importanza del turismo eno-gastronomico, nuovo alleato delle notti bianche, l’evento che all’inizio di ogni estate attira sulle rive del fiume Neva centinaia di migliaia di turisti. Tramonto dopo le 22, alba prima delle 4. Nel mentre, un crepuscolo che non scurisce mai del tutto, con sciami di gente che approfittano del chiarore per trascinarsi tra ulitsa e locali. Storicamente per bere vodka, ma da qualche tempo anche per stare a tavola e assaggiare i piatti di una generazione di cuochi entusiasti. Sono ragazzi che hanno viaggiato in Occidente, più vicino che Mosca, attratti dalle sirene del fine dining e dal suo mantra: studia le tecniche del mondo ma applicale ai prodotti del luogo. E come potrebbe essere altrimenti con l’embargo? Dall’Europa arrivano vino e distillati e nient’altro. «Dobbiamo fare da soli», pensano dunque gli imprenditori più accorti, una crisi che è un’occasione imperdibile per risvegliare i produttori dal torpore sovietico che per 70 anni (1922-1991) ha annichilito ogni iniziativa.
Mega-barbecue su ruote davanti al ristorante Smoke Bbq, sulla ulitsa Rubinshteyna, popolare via notturna
Il classicissimo borscht di Terrassa
Kokoko Voznesensky prospect, 6 +7.812.4182060 Igor Grishechkin è l’asso più creativo in città. Ne abbiamo scritto diffusamente.
Lo storione ai ferri del ristorante Moroshka for Pushkin
La top ten delle migliori vodke rubata al Museo della Vodka Russa, sulla Konnogvardeyskiy 4
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt