10-10-2018
Il primo esperimento fatto da Simone Sabaini con l'affinamento dei cioccolati ha coinvolto il tabacco Kentucky fornitogli dal coltivatore veronese Giancarlo Guzzo
Simone Sabaini, come raccontava anche Carlo Passera su queste pagine ormai qualche anno fa, è un veronese che ha vissuto diverse vite. Prima nella finanza, poi in Altromercato, dove ha scoperto la passione per la produzione del cacao. Poi a Modica, dove ha affrontato in maniera molto diretta quelli che secondo lui erano difetti nella produzione del famoso cioccolato della cittadina siciliana.
Un cioccolato che iniziava a essere conosciuto per caratteristiche che secondo Sabaini non erano affatto pregi: «Quel prodotto era pensato in origine per un consumo immediato, non poteva reggere la conservazione lunga. Modificando le temperature, abbassandole ulteriormente, siamo riusciti a evitare l’affioramento del burro di cacao, la separazione dello zucchero, lo sbriciolamento. E soprattutto la perdita di gusto e profumo».
Così nasce nel 2011 Sabadì: il nome del brand viene dall’idea di un giorno che non c’è, a raccontare di un approccio creativo al gusto, che usa la fantasia come strumento per far nascere nuovi prodotti. Come i Cioccolati Affinati, che abbiamo avuto modo di provare in una degustazione a margine del Pizza! Food Festival di Sortino (Siracusa), evento di cui abbiamo raccontato qui.
La cantina di affinamento: è l'unico luogo dove si trovano gli Affinati e si trova in corso San Giorgio 103/105 a Modica (Ragusa)
I primi esperimenti sugli Affinati risalgono però al 2011, proprio all’inizio della storia di Sabadì, e sono una di quelle invenzioni che nascono quasi per caso, da quello che potrebbe essere anche considerato un errore, un imprevisto. «Un giorno ho lasciato del cioccolato in frigorifero, vicino a un pezzo di formaggio - ci ha raccontato Sabaini -. Dopo una sola giornata, l’aroma del formaggio si era trasferito al cioccolato. Così ho cercato di studiarne i motivi e ho scoperto come i grassi in generale abbiano questa caratteristica di raccogliere gli odori. Perfino gli antichi egizi usavano del grasso animale che entrava in contatto con i fiori per la distillazione del profumo. E il burro di cacao è molto adatto a questo scopo, tanto che esiste un test di assorbimento degli odori che sfrutta proprio il burro di cacao».
Simone Sabaini
Raccontato così, potrebbe sembrare un gioco da ragazzi. Ovviamente non lo è. Le difficoltà, le attenzioni da prestare, per ottenere dei buoni risultati sono diverse: «Intanto - conferma Sabaini - è fondamentale che i tempi dell'affinamento siano misurati con precisione, in funzione dell'elemento che si associa al cioccolato. Serve sensibilità ed esperienza. L'elemento che pone maggiori difficoltà è certamente la barrique, perché per essere efficace l'affinamento, il legno deve essere ancora intriso, quindi umido, e l'umidità può dare molti problemi al cioccolato. Per gli altri affinamenti il procedimento è ormai codificato, ma va adattato a ogni diverso elemento. Il tempo oscilla da una a sei settimane e l'affinamento avviene dentro scatole di acciaio, in temperatura controllata».
Con la barrique di Gravner
In questo momento le varietà di questa linea di produzione sono circa 50, ma gli esperimenti proseguono, dunque i visitatori troveranno sempre qualcosa di nuovo da assaggiare: «Gli elementi che usiamo maggiormente sono the, erbe e fiori. La scelta è molto variabile, in base alle stagioni». Noi ne abbiamo provati una decina, con una personalissima preferenza per l'Affinato alla camomilla, quello all'assenzio e infine al primo nato, al tabacco Kentucky.
Per esplorare il mondo Sabadì, esistono due siti: uno dedicato ai vari prodotti, che si possono anche ordinare online, uno invece dedicato alla molteplice offerta nella città di Modica. Dove Sabadì è anche un bar, una bottega, uno splendido spazio restituito alla città come gli Orti di San Giorgio, oltre alla cantina di cui abbiamo parlato e al laboratorio dove nasce quello che da sette anni consecutivi viene premiato con la Tavoletta d'Oro come "il miglior cioccolato di Modica".
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
In questa rubrica, dolcezze, dolcezze e ancora dolcezze. Solo il meglio della pasticceria italiana e internazionale, dai grandi lievitati a clamorosi dessert al cucchiaio. I nostri racconti e assaggi dall’Italia e dal mondo