«Come mai c’è il merluzzo sul menu, se è tra le specie troppo pescate?». La domanda, più che legittima, ci arriva da uno dei circa 50 invitati alla cena a base di pesce sostenibile organizzata di recente da una grossa finanziaria per i proprio impiegati. Tenutasi nella bella sala privata della Brasserie Blanc nella City londinese, la cena non è stata solo un’occasione per assaporare l’ottima cucina dello chef Raymond Blanc.
Lo scopo principale della serata era, infatti, la sensibilizzazione ai problemi legati al mercato ittico. La provenienza e i metodi di pesca devono diventare parte dei criteri di scelta dei consumatori sia che si tratti di acquisto diretto sia che si tratti di chiedere maggiore informazioni quando si va al ristorante. E così: preferire specie poco pescate invece di quelle troppo consumate, controllare i metodi usati (lenze corte invece che reti a strascico per esempio), le zone di pesca (domestiche invece che estere), il tipo di barca (barche piccole a uscite giornaliere) e così via.

Lo Sgombro grigliato con insalata di finocchi freschi della cena da Blanc? Pescato a rete a largo di Weymouth
La presenza del simpaticissimo e coinvolgente
chef francese, da tempo in prima linea nel suo settore per incrementare l’uso e consumo di pesce sostenibile, ha sicuramente aiutato a recepire il messaggio. Tra una portata e l’altra, diversi speaker hanno intrattenuto gli ospiti con parole a volte anche forti, ma necessarie. Dati preoccupanti hanno seguito l’antipasto di salmone scozzese di
Loch Duart, allevamento che rispetta i canoni di sostenibilità e cura dell’ambiente.
Debbie Crockard, fisheries officer della
Marine Conservation Society (la
Ong alla quale sono stati devoluti i proventi della serata) ha spiegato per esempio che il 75% dello stock ittico in Europa è sovra-pescato e a rischio riproduzione. Dopo il
Merluzzo con patate (proveniente dagli stock norvegesi) e lo
Sgombro grigliato con insalata di finocchi freschi (pescato a rete a largo di Weymouth), il secondo speaker
Jon Walker ha illustrato il progetto
Sustainable Fish City portato avanti dall’Ong per la quale lavora, Sustain: trasformare Londra nella prima città gastronomicamente ‘sostenibile’. Grossi successi sono già stati ottenuti: al parco olimpico di London 2012 si servirà esclusivamente pesce di provenienza sostenibile certificata.
Prima di terminare con un fantastico crumble al cioccolato,
Caroline Bennet (Slow Food) ha invitato tutti a diventare ‘rompiscatole’ e chiedere, fare domande soprattutto quando si va a cena fuori, per far capire quanto sia importante conoscere la provenienza e i metodi di pesca del pesce servito. In Italia simili temi sono affrontati da
Valentina Tepedino di
EuroFishMarket che lavora con diversi chef per incentivare l’acquisto di pesce italiano e l’uso di specie meno conosciute e richieste. I "rompiscatole", per fortuna, si stanno diffondendo.