06-05-2021

The View Hotel a Lugano: vista panoramica, cucina di prospettiva

Nell'albergo "boutique" del Canton Ticino da Diego Della Schiava, un cuoco milanese dalle evoluzioni incoraggianti

Uno scorcio panoramico del The View Hotel di Luga

Uno scorcio panoramico del The View Hotel di Lugano, Svizzera

Il boutique hotel The View ha aperto a Lugano quasi 6 anni fa. È un piccolo gioiello, con una filosofia semplice: offrire ai clienti un'esperienza nel lusso più profondo, dove l'attenzione al dettaglio si declina in cura dell'ambiente e in un nuovo concetto di ricevere e di ospitare. Appartenente al Planhotel Hospitality Group, ha come priorità quella di offrire un'accoglienza che "avvolge" e combina calore e autenticità, in un ambiente studiato per essere confortevole ed esteticamente appagante, grazie a un insieme di stili che uniscono tradizione e contemporaneità.

Le camere ricordano quelle di uno yacht e sono suddivise in16 junior suite da 50 mq e 2 Suite Superior da 105 mq. Sono tutte dotate di terrazza, e strutturate come cabine di lusso. Il cliente può decidere quale linea beauty sia quella idonea per fragranza e texture fra Acqua di Parma, Argan, Ortigia e Trussardi, selezionare la tipologia più adatta di cuscino per la notte fino alla biancheria per il letto, in lino o cotone.

Parliamo quindi di una location d'eccezione, in cui è possibile godere anche di esclusive esperienze gourmet. Creatività, ricerca e infinita passione sono infatti i tratti distintivi dell'arte culinaria del talentuoso chef Diego Della Schiava.

Il ristorante The View Fine Dining, con sala interna e terrazza e vista panoramica sul Lago di Lugano, aperta da aprile a settembre, è il rinomato ristorante gourmet dell'hotel. Al timone con l'executive chef, c’è il maître e sommelier Mario Miranda: insieme regalano esperienze gourmet d'eccezione, in un contesto di design e natura particolari.

L'hotel da fuori

L'hotel da fuori

La vista della terrazza

La vista della terrazza

Della Schiava ha acquisito le sue conoscenze tra i banchi di Alma a Colorno, scuola che gli ha dato gli strumenti per lavorare con chef di prestigio come Niko Romito, il quale ha segnato profondamente il suo rapporto con la cucina. Dopo l'Abruzzo e diverse altre esperienze, il suo percorso è continuato in Emilia Romagna raggiungendo livelli importanti a Bologna dove sotto la direzione di Guido Haverkock, chef di grande personalità, ha meritato l’ambita stella Michelin.

Nel 2012 ha lasciato l'Italia per approdare in Svizzera nel Canton Ticino dove, dopo aver partecipato al rilancio dell'hotel 5 stelle Villa Orselina, è stato chiamato a prendere parte al progetto di Lugano. Ci racconta lui stesso la sua filosofia di cucina: «Per me la ricerca della materia prima e la sua sublimazione è la chiave di tutto. Il mio obiettivo è esaltare e rendere protagonista il prodotto, dal più pregiato al meno conosciuto, nel totale rispetto della sua essenza. Sogno una cucina in cui il confine col cliente si fa sempre più sottile per educarlo al rispetto del cibo e renderlo parte integrante nel processo di trasformazione delle materie prime in esperienze sensoriali».

Mario Miranda ha invece la passione per il mondo del vino fin da ragazzo. Questo interesse è cresciuto di giorno in giorno e l'aver vissuto in vari paesi come Brasile, Inghilterra, Italia e Svizzera lo ha portato ad ampliare le sue conoscenze con studi specifici fino a farne una vera professione. La grande curiosità lo ha portato a scoprire vini nuovi e insoliti, senza tralasciare i nomi importanti, da tutto il mondo. Il suo credo: «Curiosità, ricerca, scoperta di piccoli produttori specializzati e sperimentazione. Amo conoscere i miei fornitori, ogni vino che seleziono è stato degustato da me in prima persona, non consiglio mai qualcosa che non conosco. Parto dal rispetto per gli abbinamenti classici ma non manca mai l'innovazione, che mi accompagna ogni giorno».

Gli assaggi in apertura

Gli assaggi in apertura

Ricciola marinata al lime

Ricciola marinata al lime

Tortello di coda di vitello alla milanese

Tortello di coda di vitello alla milanese

Oltre al ristorante gourmet con i suoi menu à-la-carte e degustazione, l'hotel offre ai suoi ospiti anche un menù bistrot, un menu più easy e semplice ma sempre improntato sulla qualità della materia prima e sull'esaltazione della stessa. Una ricercata carta di vini e una selezione di birre artigianali completano l'offerta con ricarichi importanti (ricordiamoci che siamo in Svizzera), ma non esagerati. Ci siamo accomodati nella terrazza con vista meravigliosa su Lugano e il suo Golfo. Nonostante la temperatura fresca, l'ambiente era ben riscaldato dai “funghi”. I tavoli in terrazza sono ben distanziati ed elegantemente apparecchiati.

Filetto di black cod al lime nero

Filetto di black cod al lime nero

Quaglia farcita

Quaglia farcita

Finocchio ghiacciato

Finocchio ghiacciato

Tra i piatti provati: Ricciola marinata al lime, asparagi crudi e cotti, caprino e bottarga di Muggine; Battuta di Fassona piemontese affumicata, carciofi, bagnacauda e santoreggia; Ziti corti di Gragnano, busara di triglia con il suo carpaccio, pomodoro confit e katsuoboshi di cipollotto; Tortello di coda di vitello alla milanese, animelle glassate e levistico; Filetto di black cod al lime nero, tutto il buono della zucchina e caviale; Quaglia farcita con luganighetta ticinese, la sua coscetta all'amaranto, tartufo nero e pommes soufflées e Lingotto allo yogurt di montagna, lampone e gelée all'acqua di rose.

The View Lugano
Paradiso via Guidino 29
Lugano, Svizzera
telefono +41912100000
Prezzi medi: antipasti 38, primi 33, secondi 50, dessert 25 franchi svizzeri
Menu degustazione: 145 (5 portate) e 180 (7 portate) franchi svizzeri


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Alan Jones

Classe 1971, cittadino britannico e sloveno, cresciuto in Ticino nella Svizzera italiana, lavora in banca da quasi due decenni. Le sue grandi passioni sono la buona cucina, i vini e i viaggi. Si è appassionato di cibo dieci anni fa seguendo i primi programmi in tv di Gordon Ramsay e ha iniziato a girare prima in Italia e poi anche in Europa e nel resto del mondo alla scoperta dei migliori ristoranti. Così, da cliente assiduo, condivide le sue osservazioni e suoi entusiasmi con i lettori di Identità Golose. Un buon piatto deve sempre riuscire ad emozionarlo, perché la cucina, come tante altre forme d’arte, è emozione

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