16-08-2020
Davide e Simone Maci, il primo sopra, il secondo sotto, hanno passato il confine: dalla loro Como sono ora anche a Lugano, si occupano di piatti e cocktail del Flamel, ristorante nel rinnovato LuganoDante Hotel
Il LuganoDante Hotel, in pieno centro storico di Lugano, è stato chiuso per quattro mesi per un’importante ristrutturazione: è stato completamente rinnovato e ha riaperto al pubblico solo da qualche settimana. Adesso l’ambiente risulta molto diverso, assai più moderno, fresco, luminoso e contemporaneo, con tanto verde. Il direttore Carlo Fontana e tutta la squadra che ha lavorato a questo importante progetto di restyling hanno fatto proprio un bel lavoro.
Nuovo il bar e nuova anche la cucina a vista del suo ristorante Flamel, alla cui guida è stato chiamato lo chef Davide Maci, che è anche patron del The Market Place a Como.
Ristorante e bar hanno uno stile molto minimal, quasi nordico. Rendono omaggio al mito dell’alchimista francese Nicolas Flamel: proprio come accadeva nella preparazione del suo elisir vitae, le “pozioni” proposte dal Flamel sono meticolosamente create e imbottigliate nel laboratorio interno e servite poi ai clienti da esperti bartender e mixologist.
Il ristorante con cucina a vista
Il bartender chiamato a gestire il bar è Simone Maci, fratello maggiore dello chef Davide. Nato nel 1974, Simone proviene da una famiglia di ristoratori e opera nel settore food&beverage da una vita. Nel 1999 ha iniziato una stretta collaborazione con la 3F American Bartender School, una delle scuole per baristi più prestigiose. Ha lavorato a lungo a Londra, dove ha affinato il suo stile e la sua esperienza. Dal 2006 ha avviato numerosi cocktail bar di successo internazionale e ha stretto collaborazioni con chef stellati e prestigiose aziende del mondo del beverage.
Simone Maci
Nel menu del ristorante il contrasto tra le ricette tradizionali e la modernità del concetto di Flamel è di per sé un esperimento quasi alchemico. Il territorio circostante, il Canton Ticino, ha il privilegio geografico di essere al centro di due delle migliori tradizioni culinarie del mondo: francese e italiana. Queste influenze rivivono nelle proposte dello chef, sia a cena che a pranzo. Anche in questo caso i prodotti utilizzati (marmellate, miele, formaggi…) sono stati accuratamente scelti da un gruppo selezionato di piccoli fornitori locali.
Davide Maci al lavoro
Anche la carta dei vini è ben fornita, con un’ampia selezione di bottiglie ticinesi, integrata da alcune interessanti etichette svizzere, italiane e francesi. Una decina di referenze è disponibile anche al calice.
Al ristorante abbiamo invece assaggiato praticamente tutti i piatti in carta, affidandoci per il pairing a Nunzio Marchese, professionale e gentile food&beverage manager, e al bravo e cortese Davide Riniti.
Si termina la cena con la piccola pasticceria composta da un’ottima bavarese ai piselli con cioccolato bianco e mela e da una croccante tuille di sesamo nero con pinoli e una composta di more.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Classe 1971, cittadino britannico e sloveno, cresciuto in Ticino nella Svizzera italiana, lavora in banca da quasi due decenni. Le sue grandi passioni sono la buona cucina, i vini e i viaggi. Si è appassionato di cibo dieci anni fa seguendo i primi programmi in tv di Gordon Ramsay e ha iniziato a girare prima in Italia e poi anche in Europa e nel resto del mondo alla scoperta dei migliori ristoranti. Così, da cliente assiduo, condivide le sue osservazioni e suoi entusiasmi con i lettori di Identità Golose. Un buon piatto deve sempre riuscire ad emozionarlo, perché la cucina, come tante altre forme d’arte, è emozione
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Andrea Levratto